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La t-shirt misogina

Nelle pubblicità sfortunatamente non è raro trovare l’equiparazione tra donna e oggetto/servizio offerto. Oggi Roberta, che ringraziamo tanto, ci fa questa segnalazione:

t shirt misogina

Questa t-shirt campeggiava nella vetrina di un noto negozio di merceria in uno dei quartieri collinari della città di Napoli, in quell’arteria cittadina ricca di negozi dove ogni fine settimana si consuma il rito dello shopping e lo struscio di intere comitive di adolescenti.
Al centro del capo un pittogramma di quelli che si utilizzano per indicare gli ambienti destinati alle donne, il segno uguale seguito dal pittogramma che rappresenta una lavatrice ed in basso una didascalia che recita: danno il meglio a 90 gradi.
Rabbia, disgusto ed una gran voglia di entrare nel negozio per convincere l’esercente a rimuovere l’articolo dalla vetrina, se non fosse per il fatto che il lunedì mattina molti esercizi, tra cui quello in questione sono chiusi.
Vi seguo da un anno e trovo nei vostri post sempre interessanti spunti di riflessione.
Che ne pensate ? La mia è solo suscettibilità?
Vi invio la foto che ho scattato col mio cellulare.
Spero in un vostro parere
A presto

Per quanto riguarda Roberta non è per nulla suscettibile, la sua reazione è la mia. Questi cosiddetti “creativi”, ormai da tempo, si limitano ad alimentare la cultura sessista che vede la donna come oggetto sessuale. La donna qui non solo è un buco, quello del culo, in una declinazione del sesso esclusivamente eterosessuale, ma è anche passiva, come appunto tutti gli oggetti, perché fa godere ma non gode. La scelta del sesso anale non penso sia neutra perché, nell’immaginario collettivo, è vista come una pratica in cui l’uomo gode e la donna no, quindi una specie di “stupro”, di “violenza”. La donna che fa sesso anale non può andarne fiera e non è un caso che nelle soap opere, nei film o nelle serie tv le scene di sesso anale consensuale siano davvero rare, mentre spesso lo troviamo associato a scene di stupro. Quindi, non tanto velatamente, ci stanno dicendo anche che l’uomo è un gran maschione quando fa sesso anale ma la donna dovrebbe vergognarse. Il solito peggio del peggio che non smetterà mai di farci incazzare ma contro il quale la censura non è l’arma da attuare. Che ne pensate di sovvertire il messaggio?

Posted in Anti-Fem/Machism, Misoginie, Sessismo, Vedere.


3 Responses

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  1. M. says

    Che la maglietta sia di pessimo gusto e pure sessista non ci piove. Ma non vedo magliette di buon gusto in quella vetrina…

    “La scelta del sesso anale non penso sia neutra perché, nell’immaginario collettivo, è vista come una pratica in cui l’uomo gode e la donna no, quindi una specie di “stupro”, di “violenza””

    Questa frase però lascia proprio il tempo che trova.
    Chi lo dice che “a 90°” si faccia solo sesso anale? E per quale motivo sarebbe associato alla violenza e allo stupro? Chi lo ha deciso? Qual è il manuale di riferimento per questo “immaginario collettivo”?

  2. Alfonso says

    Perché associate la posizione da dietro esclusivamente con il sesso anale? Nella posizione a novanta gradi si può fare anche la penetrazione vaginale, non solo anale. Anche se ci si riferisce alla vagina la maglietta è offensiva, ma tutto il discorso di questo post sulla posizione a 90 = sesso anale = donna che non gode = stupro è una forzatura.

  3. mary says

    Terribile! il messaggjo e’ che le donne non sono altro che oggetti x un uomo e non valgono nulla se sono fuori dalla cucina (nella mia ce la lavatrice) o dal letto. Una cultura di cui si nutre il femminicidio. Sul sesso anale condivido. Io lo pratico e mi piace noi donne dobbiamo smantellare questo immaginario.