Ancora contributi (grazie!) al nostro corteo di corpi liberati contro la violenza sulle donne. Contro il moralismo della retorica antiviolenza che ci vuole solo sante e vittime, The Riot Must Go On [Guarda] [Guarda] [Guarda].
Partecipate numerose/i perché qui non si tratta più di fare una slut walk ma di riprendersi il diritto a godere e a scegliere la sessualità e la vita e la narrazione e la lotta che preferiamo.
Si tratta di non farci condurre all’altare delle agnelle sacrificali per una società che ha bisogno di martiri e tutori (dell’ordine).
Si tratta di noi più di quanto non immaginate. Perché noi siamo pelle, siamo vita, siamo scelta, siamo sangue, siamo rabbia, siamo pensieri sporchi e siamo tante cose che ci vengono negate.
Basta così. Basta con questa narrazione delle vittime affrante. Siamo donne, abbiamo vissuto e superato violenze, non odiamo nessuno, non ci sentiamo martiri e vogliamo avere il diritto a riappropriarci e vivere i nostri corpi senza che moraliste/i di passaggio ci dicano cosa dobbiamo farne.
“Sapete come celebro io la solidarietà verso le donne che hanno subito violenza? Augurando loro di riprendersi la pelle e raccontarla e viversi la sessualità che scelgono e che vogliono senza che nessuno debba patologizzarle, in modo disonesto, per far quadrare il proprio piccolo mondo fatto di santi e demoni.”
#BodyLiberationFront e se volete liberare un pezzo di corpo contro la violenza sulle donne per interrompere questa processione triste di crocifissi e fiaccole normative inviate il vostro messaggio contro la violenza sulle donne e un pezzo di corpo a fikasicula@grrlz.net (in versione Fuck-Zombie)
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