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Divieto di transito #2: I vostri nati torcano la militanza da voi!

Da Effettofarfalla:

Le strade del centro sono tanto simili alle scale mobili.
Tu te ne stai tranquillo, fermo, a fare i cavoli tuoi, e prontamente arriva il rompiscatole che ti butta da un lato, perché egli deve sbrigarsi a comprare l’ultima stronzata di cui ha sentito il nome. Se aspettasse anche soltanto mezzo secondo di più, crollerebbe a terra in preda alle convulsioni, griderebbe al cielo con la tutta la forza che ancora sorprendentemente trova nei suoi polmoni incatramati dalle sue ciospe quotidiane: oh dio, scusami per non aver ancora benedetto le mie viscere col tuo sacro sacrificio di non-umani unto, geneticamente modificato e accoppiato con sorprese per bambini fatte da bambini senza destini, e cristodonalds, concedimi ancora cinque minuti per desiderare ardentemente la standardizzazione della mia esistenza e delle mie aspirazioni, sì, oh sì, fammi sopravvivere solo per inseguire il sogno di andarmene a fare il barbone a niù iòrc e sbavare davanti ai caffé annacquati di Starbucks, rigorosamente consumati da coppiette      che rispondono a ogni dettame imposto da eteronormatività, cisgenderismo e monogamia, finché non schiatto accoppato da un poliziotto in astinenza da ciambelle in nome della sicurezza e della democrazia, sì, ohhhh, sìììì.  Egli ha un rigurgito consumista e se vede un saldo lo rincorre a vista, e solo il suo dio sa quanto spende, ché io lo so che tanto quello accende un mutuo ogni volta che esce di casa.

Odio loro e odio me stesso che sto qui a reggere ‘sto cartellone e invece voglio dare i volantini contro le pellicce, odio i vecchi indecisi, e la gente che pretende dai ‘ggggiovani come me idee che non possono certo scaturire dal vuoto ideologico, che vuoto non é: in quel nulla cosmico non c’è l’ideologia di nessuno, c’è l’ideologia del capitale, dello stato, del patriarcato, dello specismo e di qualsiasi altra schifezza. Non ci vuole certo una laurea per capire che se nella terra non lasci semi è difficile che ne venga fuori qualcosa, oltre alle erbacce; tuttavia è altrettanto facile comprendere che é molto più semplice mettere a processo qualcuno che non sia te stesso e ancora, la sentenza finisce per essere un tripudio di autoassoluzione. E tu,  tu che mi dici che  ti penti di non aver fatto gli anni settanta e che mi dici di essere contento della mia voglia di spaccare tutto per ricostruire altro, vai a cagare.

Sempre voi, proprio voi, delegate la rivoluzione al pargolame, oh sì, e poi non vi stanno mai bene le modalità in cui la facciamo, la prospettiva da cui la osserviamo, la passione con cui la agognamo e non avete evitato il degrado in cui nel frattempo versiamo. Dal nulla sorgo, per cui, o mi riempio di contenuti, o il nulla ripropongo e ti brucio il macbook e lo smartphone così smetti di twittare la mia faccia da passamontagna. O partecipate, o la smettete di rompere ovaie, palle e tondità assortite.  Quella merda, quella gran merda di autorità invisibile inesistente solo immagina quante volte mi è toccato tacere di fronte al patriarca del dibattito, quello che dall’alto della sua infinita e limitata esperienza ti tappa: uno in bocca per tacerlo, uno tra le mani per impegnarlo, e uno al culo cosicché tu non possa adeguatamente e naticamente spernacchiarlo.

E ancora: sei ggggiovane perciò non è assolutamente prevista l’ipotesi che tu sia in grado di autodeterminare te ed i tuoi percorsi politici, e quando muovi una critica politica all’esistente  pare proprio che non si possa fare a meno di sentire uscire dalle vostre fogne un flebile lamento puzzolente: se ne riparla fra vent’anni. Volete saperla un’ultima cosa? no, non ho le crisi identitarie e non ho bisogno di crearmi gruppo attorno per stare bene, perché sto bene così e di fronte a me stesso mi sento orgoglioso di tutto ciò che faccio, che dico, che penso e quando faccio autocritica sto ancora meglio, perché so che progredisco.
Viaggio, faccio quello che voglio nei limiti delle mie possibilità, cresco, umanamente e politicamente, tutto questo mi sta stretto e non si tratta di una canotta vecchia, ché quella la tagliuzzo e ci faccio qualche cosa di do-it-yourself.
I vostri nati torcano la militanza da voi!

Posted in AntiAutoritarismi, Narrazioni: Assaggi, Pensatoio, Personale/Politico.

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