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Eretica, stanca di guerra

Quando c’è guerra mi preoccupo che non vi siano cadaveri. E’ un male questo? Non voler passare sopra i corpi altrui per far politica? E’ un male preoccuparsi di chi è ferit@ da una parte o l’altra?

Ma se in tanti anni di politica è questo quello che rimane, mi chiedo se non ne sono in parte responsabile. Mi chiedo se in tanti anni dedicati al movimento anch’io ho prodotto questo. E dunque: che senso ha il mio fare politica?

Questo mi sto chiedendo adesso.

Ed è la prima volta che ho perso la fiducia nelle persone, nella mia determinazione. Non ho mai pensato di poter cambiare il mondo tutto d’un colpo ma di cambiarlo un pochino almeno si.
E invece. Finisce che quel mondo accoppa me. Senza sconti. Senza tante spiegazioni.

Ho perso, ho vinto, comunque ho sempre combattuto per quello in cui credevo e lo faccio ancora. Non c’è nessuno che ricorda cosa io abbia fatto o detto di buono, utile, costruttivo in tanti anni. Tutto sparito, finito, morto, come me. Così finisco per dimenticarlo anch’io.

Ho bisogno di recuperare senso. Umano, prima che politico. Perché l’umano non si può perdere nel politico. Perché non c’è umanità in quello che succede. Solo un cieco desiderio di vendetta. Ed è miseria che fa troppa tristezza.

– Tutta la mia solidarietà al collettivo FaS, di cui continuo a fare parte, e che per l’odio che talune/i nutrono contro di me è oggetto di attacchi che non hanno nulla di politico.

E per il resto sposo appieno quanto è scritto qui.

Ringrazio Loredana Lipperini per le parole piene di affetto che mi ha dedicato in privato e per la solidarietà pubblica dichiarata a FaS.

Ps: non volevo pubblicare questa cosa perché sono certa che sarà l’ulteriore pretesto per un dileggio diffamatorio senza fine ma ho sempre condiviso qui i miei pensieri, giusti o sbagliati che essi siano, e non mi farò censurare da nessuno.

Posted in AntiAutoritarismi, Omicidi sociali, Personale/Politico.


2 Responses

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  1. °°°@ says

    Lascio alcune considerazioni, sto leggendo come molti credo in maniera frammentata i resoconti di questa vicenda. Esprimerei anch’io solidarietà se conoscessi personalmente o quantomeno se avessi un qualche legame. Spero di non mancare di rispetto, ma quello che mi lascia perplesso sono le parole usate. Guerra, fascismo, morte eccetera. Non ho letto le “diffamazioni”, ma se le persone che formano la base dei movimenti alla fine si esprimono e dicono certe cose allora effettivamente c’è qualcosa che non va. Forse c’entra l’illusione che dà la rete di fare comunità.

  2. Igor Giussani says

    Boh non so cosa pensare, dopo il ‘suicidio’ di Fikasicula e post come questi, ho come l’impressione che stiano nascendo dei dubbi non del tutto giustificati all’interno di un laboratorio culturale che, con tutti i suoi inevitabili limiti, è tra i più interessanti e fecondi di idee del Web tutto. Io forse ci vedrò male, ma di costruttività e coraggio ne ho visto parecchio, e in ntaluni casi mi ci sono appassionato a costo di apparire meritevole di ‘badante virtuale’ o peggio. Quindi mi auguro che ognuna/o continui semplicemente nell’esprimere la propria idea a dispetto delle critiche più o meno ingenerose e ingiuste.

    PS: dileggio diffamatorio? A volte è motivo per accrescere il proprio onore, se non via inevitabile