Il messaggio pubblicitario è stato diffuso sul sito http://www.italiacom.it/index.php e a Palermo, in Via Amm. Thaon de Revel quasi all’angolo con via Ammiraglio Rizzo.
Silvia suggerisce di segnalare la campagna allo Iap http://www.iap.it/it/modulo.htm.
Altre suggeriscono di valutare l’idea di ridefinire il concetto di “chissacchè”. Poi c’è chi potrebbe farne un subvertising con un bel culo peloso o con un minimo di cellulite, in nome del #culoliberationfront per come è davvero e non per come l’hanno levigato con photoshop. E c’è chi pensa che sia una immagine volgare e offensiva e chi vuole metterla in discussione in nome del rispetto per la dignità delle donne.
La zona in cui sta il cartello, sotto Monte Pellegrino, vicino ad una via dove le case crollano per via del cemento impoverito, dovrebbe essere popolata da persone parecchio diffidenti per ricorrere a questo escamotage.
Pretesto vecchio, strumento di convincimento vecchio e modalità – di chi ha inventato questa pubblicità – da adescamento.
Dite la vostra.
voto per il subvertising. Un altro genere di culo, e la scritta “NOI vi prendiamo per etc..”