Riceviamo e volentieri condividiamo il programma del workshop intitolato “Maltrattamenti e violenza coniugale a Napoli nei primi del Novecento” che si terrà a Napoli giovedì 27 settembre:
Giovedì 27 settembre alle ore 16 alla Brau di Napoli, presenterò con la Bottega dello Storico il mio lavoro di ricerca sui maltrattamenti in famiglia e la violenza coniugale a Napoli nei primi del Novecento.
La questione della violenza sulle donne sarà affrontata da un punto di vista storico.
Si discuterà del modo in cui, in Italia nei primi del Novecento, la violenza maritale era tollerata e favorita dalle norme giuridiche secondo le quali l’uso della forza fisica nel matrimonio era considerato un lecito strumento del potere direttivo e di vigilanza dei mariti sulle mogli e una questione privata tra i coniugi.
Vedremo come le donne, vittime quasi esclusive della violenza domestica, cercassero di utilizzare le possibilità di azione a loro disposizione, nel tentativo di risolvere situazioni familiari divenute intollerabili.
La dottoressa Roberta Galeano sarà affiancata dal dott. Guglielmo Caporale (PhD in Storia delle Donne e delle identità di genere presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”) in qualità di discussant e dal dott. Francesco Muollo (Dottorando in Studi di Genere presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”) in qualità di moderatore.
Interessante. A quei tempoi poi in tutta italia c’era una legge che consentiva l’uso della violenza sulle donne come mezzo correttivo. La condizione delle donne italiane dell’inizio del novecento (ma anche quella di metà) era simile a quella attuale delle donne islamiche. Mia nonna (siciliana) mi raccontava spesso che suo padre picchiava la madre, lo stesso succedeva ad altre donne e nonostante le urla e le botte si sentivano fino alla strada non solo non si faceva nulla ma la gente mormorava “se la sta picchiando sicuramente è perchè lo avrà tradito”, “lo dicevo che era una puttana!” la cosa piu’ schoccante era che erano proprio le donne a dire queste cose.