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Auguri Gabrio! Cento di questi giorni!

Il cancello è spalancato, la festa è già iniziata da qualche ora.

Il cortile è pieno di bancarelle e di persone incuriosite che assaggiano prodotti locali o scelgono un libro nelle diverse distro presenti.

Saluto i volti amici, tutti felici di questo momento di socialità che attraversa il quartiere e la città.

Faccio un salto veloce in palestra per vedere come procedono i lavori di ampliamento: sono quasi finiti e la palestra è ancora più bella.

Mi fermo al mercatino del Centro, pieno di libri, cd e magliette. Mi si stampa il sorriso in fronte quando vedo la prima pubblicazione autoprodotta, uscita appena in tempo per questo 18° compleanno.

In pochi minuti, le mani sono piene di barattoli di marmellata, libri, biscotti, succhi, riviste, magliette e flyer.

Ci si riunisce in un angolo ed inizia il tanto atteso dibattito. Salvatore e Tano ci guidano tra le pagine dei loro ultimi libri lasciandoci la sensazione unica di intravedere un denominatore comune ad unire generazioni in lotta.

Il buio ci prende di sorpresa. Siamo tutti soddisfatti della giornata.

Di fronte a un piatto di pasta preparato dalla cucina popolare e con ancora in mente le sensazioni di oggi non posso che pensare:

“Se il Centro è più che mai permeato di energia e vita nonostante siano passati 18 anni da quando il sogno è cominciato,

Se la repressione, che attanaglia ogni desiderio di libertà del nostro tempo, non riesce a spegnere l’immaginario di lotta e di rivolta che splende nel sorriso dei giovani e nello sguardo dei vecchi,

Se  neanche il pericolo di uno sgombero imminente frena l’entusiasmo nel continuare a costruire il nostro futuro,

Beh, allora abbiamo già vinto.

Auguri Gabrio”

 

GABRIO PER TUTT* AMIANTO PER NESSUNO

Torino. Città della crisi. Un tasso altissimo di sfratti per morosità. Asili che vengono svenduti e centinaia di precari* lasciat* a casa. Servizi sociali essenziali che non ricevono finanziamenti. Un debito pubblico significativo dovuto alle scelte scellerate legate alle Olimpiadi e ad investimenti finanziari pericolosi. Che aumenterà per colpa del TAV. Ecco, in una situazioni del genere ci si aspetterebbe che le varie istituzioni abbiano un bel po’ di cose di cui preoccuparsi. Invece, come per il più classico dei tormentoni estivi, rispuntano i “veri” problemi della città: le occupazioni! Occupazioni da criminalizzare, stabili da svendere per fare cassa, stabili da bonificare per essere rimessi nel ciclo delle speculazioni.

Il Gabrio è stato occupato nel settembre del 1994. Da 18 anni è un punto di riferimento per il quartiere San Paolo e per la città. Da 18 anni “produce socialità”. In 18 anni abbiamo visto il comune investire migliaia di euri in progetti “aggregativi” o “giovanili”. Abbiamo visto questi progetti naufragare miseramente ed i soldi essere buttati via.

Il Centro Sociale resiste da 18 anni con attività che richiamano centinaia di persone. Come la palestra popolare “Dante Di Nanni” che offre corsi tutti i giorni, dalla boxe all’arrampicata, seguendo logiche che si basano, nel solco dell’autogestione, sulla messa in comune di risorse e saperi, contro la concezione del moderno fitness e del culto dell’immagine. Come lo sportello il-legale e la microclinica fatih che offrono patrocinio ed assistenza legale e sanitaria gratuita a chiunque lo richieda. Come “Lo sportello diritto alla casa Zona San Paolo” a disposizione per affrontare e risolvere le annose questioni legate agli sfratti, piuttosto che il Punto San Precario, dove i precari torinesi stanno imparando ad autorganizzarsi e a creare conflitto dentro e fuori i luoghi di lavoro. Ed ancora l’infoshock che affronta in maniera non ideologica il tema del proibizionismo. Fino ad arrivare ai nuovi spazi e progetti come quello della Ri-Ciclofficina “Senza Freni” e dell’ Orto Collettivo “Terra ZapPata”.

Il Gabrio è un luogo per organizzarsi per rispondere a istanze e bisogni sociali, ma anche un luogo di contro cultura. Artisti e band più o meno famosi negli anni hanno calcato il palco di Via Revello 3 e migliaia di persone hanno ascoltato musica al di fuori dei canali e dagli schemi imposti dalla omologazione e dal profitto.

Fuori dalle mura di via Revello il Gabrio è soprattutto politica quotidiana, nelle strade. Per questo sta nelle occupazioni abitative (4 solo nel quartiere San Paolo), nelle lotte per i diritti dei migranti ed in tutte quelle lotte che dalla città alla Val di Susa si oppongono, in nome della dignità, all’arroganza del potere. Il Gabrio è stato riaperto al quartiere, riconsegnato al territorio, sottratto alla speculazione e reso fruibile dopo che il comune ha deciso di abbandonarlo alle intemperie e al degrado. Gli/le occupant* si sono prodigati nel tempo per mitigare il rischio amianto, alla faccia di chi avrebbe dovuto pensarci e che solo dopo lo spauracchio della sentenza eternit ha finalmente visto quello che noi già nel 2004 gridavamo a gran voce. Per tutte queste ragioni chiediamo che la questione dell’amianto al Gabrio venga affrontata dalle istituzioni preposte salvaguardando l’esperienza di auogestione del centro sociale. Chiediamo che il Comune di Torino e la Prefettura non utilizzino strumentalmente la salute pubblica per finalità politiche, per ottenere uno sgombero coatto di una realtà scomoda perché da sempre protagonista nelle lotte sociali. Chiediamo un intervento di bonifica discusso e partecipato con gli occupanti e le occupanti e con il quartiere.

IL GABRIO E’ DI TUTTE E TUTTI SOSTENIAMOLO TUTTE E TUTTI

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Per adesioni manda una mail a:

ilovegabrio@autistici.org

 

 

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