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Pubblicità sessista: telefonia=prostituzione?

E verrebbe da dire che “ve la potete tenere” ma così pare che noi ricalchiamo i sessismi di chi snobba una donna solo perché “è una facile” o è una puttana. Ma d’altronde uno slogan così è fatto per scatenare la gara dei doppi sensi e gira che ti rigira a essere stigmatizzata è comunque la donna, la sua sessualità, quante volte sceglie di darla e se si a chi o perché o come o chi lo sa.

Diciamo che soldi a chi specula sule donne e imprime altri pregiudizi e stereotipi sessisti laddove ne esistono già a bizzeffe non ne regaliamo proprio per niente.

D’altro canto, credo inconsapevolmente, questi di Connetti.it hanno comunicato una cosa che noi diciamo da tempo: i servizi sessuali sono lavoro e regolarizzare la prostituzione come è regolarizzata la vendita di servizi telefonici sarebbe una gran cosa.

Si tratta dopotutto di comunicazione. La prossima volta mettiamo una prostituta che vende servizi sessuali, stabilendo che non è vero che la danno a tutti perché la danno a pagamento, sulla base di accordi precisi, sicurezza personale, protezione, igiene e anche sulla base della scelta dei clienti che non è detto debbano accettare a 360% inclusi i folli che le ammazzano, insomma mettiamo una prostituta accanto un operatore di vendita di telefonia e scopriamo chi è più puttana tra le o i due.

Scommettiamo che chi vende telefonia la dà veramente a tutti e una prostituta, qui si parla di una donna, invece no? Che una donna sceglie ed è proprio perché sceglie che spesso viene stuprata da chi non accetta che le donne scelgano il proprio partner e ne rifiutino altri?

Posted in Comunicazione, Corpi, Critica femminista.