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La scienza è un lavoro da donne (se hai il tacco 12)!

[Epic Fail: La campagna è stata ritirata e sostituitaIl video originale della campagna è stato oscurato su youtube perché ha ricevuto troppi commenti negativi. Quello che vedete sopra è un mirror. E’ stato ripostato così com’era.]

La scienza è un lavoro da donne, dice la campagna della commissione europea per la ricerca e l’innovazione (QUI la dichiarazione della commissaria europea autrice della campagna in occasione del lancio). Claudia, un’astrofisica, ce la segnala con il suo cordoglio.

Sull’apposita pagina youtube chi promuove la campagna scrive:

Science: it’s a girl thing! From cosmetics to chemistry, from fashion to biology, from rhythm to electronics, girls have what it takes to succeed in science. Put your lab glasses on and see science with different eyes!!!
Curious about it? Just press play, watch, enjoy comment, rate and share!
http://ec.europa.eu/science-girl-thing/
Stay tuned by following us on:
Science: It’s a girl thing! ‘s Facebook:
http://www.facebook.com/sciencegirlthing

Oh, mi raccomando e stay proprio tanto tuned e fagli sapere sulla pagina facebook quanto ti è piaciuta questa campagna che somiglia a uno spot per un gel per capelli.

Insomma ora sappiamo che le donne possono occuparsi di scienza ovvero cosmetica, chimica, moda, biologia, elettronica e musica e basta che indossino le loro lab-glasses (gli occhiali /rossetto) et voilà, il gioco è fatto.

Ed è bello sapere che per rappresentare le donne che si occupano di scienza, tipo medicina, astrofisica, per l’appunto, o altre varie materie che non sono necessariamente la cosmetica e la moda bisogna divulgare questo bel messaggione stereotipato con uno spruzzo di cipria qui e là, il tacco 12 e la silhouette da top model.

Non si vuole dire che le donne che si occupano di scienza siano impresentabili e struccate perché anche quello è uno stereotipo. Ma forse, dico forse, per rappresentare se stesse avrebbero preferito qualcosa di diverso da una sfilata fashion in cui l’unica cosa che viene valorizzata è il loro essere decorative. Fisicamente decorative con l’uomo di scena, decorativo pure lui, ma con il camice e in posa un minimo più autorevole.

Perché noi donne, si sa, portiamo quel tocco un po’ frù frù anche dentro i laboratori di chimica. Dici donna e la definisci in quell’unico modo in cui i media te la impongono.

Non so se esista una commissione europea per la pesca e l’industria ma se esiste e decide che anche la pesca/industria è roba da donne come le rappresenterà? Con le tute da operaie dorate e le scollature da conigliette di playboy?

Leggi anche, da Just Laurè: Mia sorella, La chimicA sprovvista di tacco

E guarda un video/risposta parodia.

Posted in Comunicazione, Critica femminista.


12 Responses

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  1. cybergrrlz says

    sulla pagina facebook (https://www.facebook.com/sciencegirlthing) li stanno giustamente facendo neri. alcuni commenti a caso:

    – what a terrible video, absolutely misses the point completely, how demeaning to girls and women – apologies needed NOW
    – This is so clearly sexist and ridiculous that I cannot understand how it was conceived…
    – Sad in itself to remove critical posts rather than respond. My theory is the video was made by someone who thinks Eve literally came from Adam’s rib. How else can you explain it?
    – Made by someone who had no concept of what it means to be a scientist and a female. Ridiculous!
    – I can’t believe someone actually thought this was a good idea. What a pile of misogynistic crap.
    – Sexist, ridicolous, offending, dangerous

    e i commenti continuano e c’è chi si lamenta del fatto che alcuni siano stati cancellati. qualcun@ giustamente chiede perché con soldi pubblici si facciano queste schifezze. una domanda così in italia, per esempio, non si potrebbe neppure fare… perché c’è perfino di peggio, ecco. 🙁

  2. Elena says

    “Why does this campaign insist so madly on ‘girlyfying’ scientists because of their gender? I mean, do people really imagine female scientists as butchy or something, that it must be clarified that they CAN be feminine, too? ”
    questo commento su youtube è fantastico!

  3. Elena says

    Completamente d’accordo con Alessandra; forse avrebbero fatto più bella figura a far vedere le scienziate vere.. che esistono, e si sbattono anche parecchio, in un mondo che dal ricercatore in su è quasi tutto maschile;
    questo spot sembra la sigla di Beautiful, e non mi piace per niente, non c’è assolutamente nulla di scientifico, e mi chiedo come possa attirare qualcuno a intraprendere questa strada..

  4. Alessandra says

    Premesso che sono perfettamente d’accordo con la vostra analisi, vorrei aggiungere un paio di cose: anzitutto che a prima vista mi pare abbastanza chiaro che, oltre che stereotipato e patetico tentativo di canzonare (è proprio il caso di dire) la passione scientifica che anima molte donne, si tratti di un siparietto di cui l’uomo al microscopio è il voyeur principale: che guarda ma anche autorizza alla visione, acconsente. È l’elemento maschile, ancora una volta, che fa emergere l’elemento femminile perché si accorge della sua comparsa rumorosa. Sembra non esserci nient’altro, tranne che anche le molecole davanti allo sguardo di una donna diventano perline a cascata come quando ci si rompe sbadatamente una collana…o forse sono caramelle? quelle di zucchero di quando eravamo piccolissime ingenue e dipendenti, ce le ricordiamo. Così in negativo appare una specie di laboratorio di chimica si, ma in realtà è inaccessibile e soprattutto in bn, come a dire che da una parte c’è il dato algido oscuro e alieno e che dall’altra c’è invece un gruppetto di discotecomani gioiosamente a colori che tuttavia non entrano mai in relazione con la scienza stessa! In confronto era più serio lo spot del piccolo chimico. Con quella roba dell’Idrogeno poi che appare come fosse lo stemma di qualche marca da VIP o di Hotel di lusso… Il messaggio è fortemente urticante ma anche ambiguo giacché dovremmo tenere per buona la tesi secondo cui le donne, sebbene non siano adeguate a ruoli di responsabilità, siano comunque da comprendere per quella loro propensione naturale alla frivolezza inconsulta e un po’ compulsiva. È inaccettabile comunque che i creativi di una commissione europea elucubrino una roba del genere; e non penso neppure che lo abbiano pensato per il nobile scopo di attrarre e interessare le giovani teenager (anche questo in ogni caso interverrebbe un altro stereotipo: e cioè che se sei giovanissima e segui la moda e non hai il baffo da pesce-gatto sei mediamente indolente per lo scibile umano, pensiamoci). Credo invece che il punto sia veramente non interrogarsi mai sulla possibilità di dire e fare cose di un certo significato simbolico. Cose non dico tremendamente contrite ma un minimo rispondenti alla realtà, che diamine…non ci vorrebbe molto. O dovremmo pensare a un contro-spot per far vedere in che condizioni lavorano molte ricercatrici per esempio? Soprattutto in Italia visto che c’è chi porta avanti il proprio lavoro laboratoriale in seminterrati angusti e al limite della decenza – per dire – e comunque prosegue, con contratti a tempo malpagati e sovente con la mancanza di riconoscimento da parte delle equipe di appartenenza…. eppure ci sono anche esempi virtuosi di come si possano conciliare desideri e lavoro… fuori e dentro l’Italia? Può essere, certo. Magari più all’estero che qui. Sta di fatto che la scienza che per molte donne rappresenta un orizzonte di felicità assume nel video tutto il rilievo esiziale dell’immaginario mediatico (et maschile) che si proietta le donne come un piccolo esercito di ologrammi. È così difficile per questa gente accettare la nostra esistenza semplicemente così com’è, in carne e ossa? A quanto pare anche per una commissione europea è un’impresa troppo complicata.

    ( Che amarezza però sob -.- )

  5. Mara D. says

    Tra l’altro il video è down. Quello che leggo dall’utente che l’ha ripreso e ripostato è:

    Epic Fail !
    The original video was taken down after it received so many negative comments,The EU are against Free Speech !
    http://www.youtube.com/watch?v=g032MPrSjFA

  6. Paolo84 says

    X Flavia
    non ho detto che questo spot è un capolavoro, ho solo detto che forse vuole colpire l’immaginario di un certo tipo di pubblico, quello delle adolescenti che seguono la moda, che solitamente non si interessano di scienza e la percepiscono come una cosa lontana dal loro mondo, un tipo di pubblico che se gli fai vedere una scienziata seria e col camice bianco che elenca una serie di equazioni differenziali o gli racconti per filo e per segno la vita di Marie Curie, ti dice “che noia!!”..poi non so se funzionerà, ripensandoci meglio ritengo che se non hai già di tuo un interesse per la scienza, nessuno spot, anche uno migliore di questo, te lo farà venire per magia.

  7. Flavia says

    E inoltre: è decisamente uno spreco di denaro – nostro – perpetrato, ancora una volta, dagli ineffabili pubblicitari della UE, che tentano di presentare le scienze come materia sexy, utilizzando però frusti strumenti dei commercial più tamarri. Mai visto uno spot più irritante. Suggestioni fashion per convincere brillanti studentesse a dedicarsi alla ricerca razionale! Chiediamo la testa di questi pubblicitari d’accatto! Svuotate i cassetti e riempite le vostre miserabili scatole e andate a cercarvi un altro posto di lavoro!

  8. Flavia says

    Si Paolo, poi però bisogna vedere quali sono i risultati, e se ci debbano essere casi in deroga al “precetto” filosofico che il fine non giustifica i mezzi. Sosteniamo gli stereotipi più mortiferi in cambio di qualche biologa in più? Più iscrizioni alle facoltà scientifiche controbilanciate da un ulteriore arretramento culturale sui temi di genere non mi sembra granchè come risultato. Fra le donne abusate avremo finalmente anche qualche scienziata. Un successone!

  9. Anacronista says

    Se anche la Commissione Europea può esprimersi in questo modo, siamo davvero molto molto indietro. Ma non si rendono conto, fra l’altro, di quanto è ripetitivo questo schemino? Poi quel rossetto su gIrls, davvero, ma che roba è. Dai, posiamo i rossetti e andiamo a fare scienza coi tacchi, ma solo dopo aver sculettato nei corridoi e fatto gli occhi dolci al tecnico di laboratorio…Perché scienza e rossetto è un connubio possibile! Grazie Commissione Europea per avercelo detto! :)))))

    DEMENZIALE.

  10. Paolo84 says

    Io azzardo un’ipotesi: forse lo spot vuole invogliare allo studio scientifico proprio quelle adolescenti modaiole che magari vedono la scienza come qualcosa di “palloso” e lontano da loro, se questo è l’intento (cioè far vedere che la scienza può essere interessante e appassionante anche per una ragazza “trendy” ) potrebbe pure funzionare.
    Una campagna pubblicitaria si giudica dai risultati

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