Come sapete il 20 giugno a Roma si discuterà dell’art. 4 della Legge194/78 lo abbiamo detto qui e qui.
Attaccano nuovamente la legge sulla salute riproduttiva, i consultori e l’interruzione di gravidanza. Ci vogliono togliere la possibilità di curarci, di fare del bene ai nostri figli e alle nostre famiglie, di scegliere chi e come essere. Vogliono poter gestire i nostri corpi e le nostre vite ancora di più! E’ tempo di uscire di casa e rendere visibile la nostra rabbia!
Oltre ai blog, oltre a twitter c’è bisogno di fare azioni pratiche. Da twitter (#save194) abbiamo iniziato a discutere sulla necessità di fare presidi nelle singole città, per chi non potrà recarsi a Roma a protestare, il giorno 20 in difesa della legge194.
Abbiamo pensato di manifestare o organizzare altri eventi davanti ai tribunali, come luoghi simbolici di persecuzione delle donne: come “tribunali dell’inquisizione”.
Ci stiamo organizzando sulla pagina facebook di #Save194 per realizzare i presidi locali. Tutto parte dal basso! Dalla nostra iniziativa. Contattate le persone che hanno come noi il desiderio di fare questa lotta: i collettivi, le sedi Udi, le sedi Uaar, le AIED, le Associazioni Coscioni, Laiga. Ma anche vostra madre, vostra sorella, vostra figlia, la vostra vicina, l’amica, l’amante e la conoscente, anche gli amici, i mariti, i fidanzati e i consocenti!
Facciamoci sentire, autodeterminiamoci.
—>>>Segnalateci tra i commenti le iniziative che farete e state organizzando così aggiorniamo questo post. Grazie!
Update iniziative per #save194 del #20giugno (o in altri giorni) (Elisabetta):
Roma – ore 9:00 davanti la Corte Costituzionale al momento
Napoli – ore 10:00 e ore 12:00 due flash-mob in piazza San Domenico maggiore
Salerno – Collettivo R-esistenti e altre: appuntamento alle ore 9:00 davanti al Tribunale in corso Vittorio Emanuele
L’Aquila – volantinaggio in organizzazione anche prima del 20 su iniziativa di Fuori Genere
Mestre/Venezia: volantinaggio a Marghera sabato 16 (mattina), a Mestre martedì 19 (sera), a Mestre mercoledì 20 (mattina) organizzato da UDI Venezia-Mestre
Livorno – il giorno 20 dalle 10 volantinaggio al mercato centrale, alle 17.30 davanti al Cisternone e lì presidio, volantinaggio itinerante con posizionamento di vari striscioni davanti al tribunale e Piazza Grande. A seguire campagna di sensibilizzazione con modalità da definire ( volantinaggi all’ospedale, richiesta sul numero di chi obietta ecc..)
Bologna: Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico del policlinico S. Orsola – Malpighi, in via Massarenti 13, Bologna dalle 9.00 fino a 12.00 volantinaggio promosso dall’assemblea tenuta la sera di lunedì 18 giugno, presso il Centro di Documentazione delle Donne di Bologna, promossa dal Collettivo Mujeres libres, a cui hanno partecipato decine di donne e non solo, appartenenti ad associazioni, collettivi, gruppi, e singole
Reggio Calabria: l’Associazione Jineca-Percorsi femminili partecipa all’iniziativa di informazione – MOBILITAZIONE SULLA LEGGE 194 IN VISTA DEL PRONUNCIAMENTO DEL 20 GIUGNO – con una azione di volantinaggio che è iniziata già stamattina in alcuni luoghi chiave della città, e proseguirà dalle 17.30 in poi
Torino: il 20 giugno davanti a Palazzo Nuovo alle ore 13.00 per socializzare quanto sta accadendo nel nostro paese attraverso un volantinaggio informativo nel cuore della città
Milano: Consultoria Autogestita di Milano sarà aperta dalle 9,30 alle 11,30 per lo sportello quindicinale con la ginecologa. Per l’occasione, in attesa del pronunciamento sulla leggittimità della 194 verrà esposta nei giardini di via dei transiti una mostra sul diritto alla scelta e sulla 194 e saranno disponibili materiali informativi sull’IVG
POETI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Letture di poesie
17 novembre ore 21
CAM Garibaldi corso Garibaldi n.27 Milano
Il delirio umano
Ti ha messo in scena
Sul palco di una folle mattanza.
Figlia di un tempo di violenza
In cui hanno ucciso
La pietà, l’amore, il rispetto.
Vorrei poterti dire
Che il tuo sangue
Sveglierà la coscienza
Intorpidita da troppo tempo…
PURTROPPO VIVIAMO IN VATICANIA, LO STATO PIU’ RAZZISTA, ASSASSINO E INVADENTE DI TUTTA LA STORIA DEGLI STATI DITTATORIALI. E non è affatto vero che i dogmi della fede cattolica si applicano soltanto ai relativi fedeli. No! Se così fosse non avremmo mai scritto questo libro. Sarebbe stato inutile, perché ciò che fanno i cattolici della loro “libertà” non c’interessa affatto. Ciò che fanno della loro sessualità e fecondazione assistita, del loro feto e delle cellule staminali ancor meno. Facciano ciò che gli detta dentro e fuori. Disgraziatamente, però, i Papi tutti, ma in particolare Wojtyla e Ratzinger, ambedue figli diretti dell’Opus Dei, hanno cercato in tutti i modi che le leggi di una confessione religiosa particolare fossero estese a tutti gli abitanti del pianeta, intervenendo in maniera pesante sulle politiche democratiche delle nazioni e sui loro governi. Come è successo nel 1975 negli States, dove i vescovi vaticani scatenarono una guerra senza quartiere contro il diritto costituzionale all’aborto, un diritto stabilito dalla Corte Suprema nel 1973. Ma da allora si è innestata una guerra, a tratti palese e a tratti sotterranea, che sta sconvolgendo il panorama politico statunitense. Anche in Italia, dove dal 1982 (L. 194) esiste una regolamentazione al riguardo, gli intoppi, la mancata attuazione e gli ostacoli sono infiniti, sempre grazie a coloro che ipocritamente dicono di non volere imporre i loro insegnamenti morali, ma la legge divina (la loro) lo rende necessario. E allora, in America ci sono stati gli antiabortisti che hanno sparato (benedetti da dio) con rivoltelle e fucili ai ginecologi che applicavano le disposizioni di legge, mentre in Italia è nata la figura del medico obiettore di coscienza, paragonabile a quell’insegnante che si rifiutasse di dare lezioni agli extracomunitari. Quante volte è successo che in un certo ospedale ci fosse un solo ginecologo disponibile in quel mentre e che per di più era antiaborista, e costui pur di rispettare il suo credo religioso stava per far slittare i termini prescritti dalla legge e rendere sempre più pericolosa la pratica abortiva per la salute della madre. Questo, nella coscienza di un buon cittadino, animato da dignità civile, è vissuto come interruzione di pubblico servizio o addirittura mancato soccorso. Ve l’immaginate un medico Testimone di Geova che si rifiutasse di fare le trasfusioni di sangue a coloro che si stanno dissanguando? Sarebbe accusato di omicidio volontario. Se gli obiettori non hanno voglia di lavorare in uno Stato nel quale non si riconoscono, se ne possono pure andare a svolgere la loro professione nella Città del Vaticano. Il 13 settembre scorso, durante il congresso mondiale della Federazione Internazionale Farmacisti Cattolici in corso a Poznan, in Polonia, Ratzinger ha invitato i “suoi” farmacisti a mettere in pratica la disobbedienza civile, circa l’uso dei prodotti anticoncezionali, tipo la RU486, la pillola che sostituisce l’aborto chirurgico. Ovvia la scomunica per chi la prescrive e per chi la usa. «Nella distribuzione delle medicine – sottolinea il Pontefice – il farmacista non può rinunciare alle esigenze della sua coscienza in nome delle leggi del mercato, né in nome di compiacenti legislazioni. Il guadagno, legittimo e necessario, deve essere sempre subordinato al rispetto della legge morale e all’adesione al magistero della Chiesa”. Ignazio Marino, candidato alle primarie per la segreteria del Partito democratico, ha affermato al riguardo che “in Italia ci sono delle leggi cui i farmacisti devono obbedire. Se non si sentono in grado di obbedire alle leggi di uno Stato laico possono rinunciare ad avere una farmacia” . http://shop.nexusedizioni.it/libri_editi_da_nexus_edizioni_la_religione_che_uccide.html
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A L’Aquila stiamo vedendo di organizzare qualcosa come Fuori Genere, il fatto è che purtroppo qua (escludendo il cerchio ristretto di chi si informa e siamo poch*) nessun* sa niente del fatto che la 194 è in discussione… quindi la prima cosa che vogliamo fare è del volantinaggio informativo, cercando di iniziare oggi stesso