[Grazie a Le Signorine di Val]
E grazie anche a Lola che scrive un po’ di cose che vi invito a leggere. Sostanzialmente Snoq cerca testimonial, vipz purché siano e non importa in dove li va a pescare.
Per dire: il tale che vedete raffigurato nella foto, di cui Snoq si fa vanto perché famoso ed entusiasta di tenere in mano la maglietta delle Snoq, parrebbe essere un calciatore, uno di quelli forse pescati grazie all’Appello che parla vagamente di femminicidio (quell’ulteriore mezzo di propaganda del brand Snoq) salvo poi essere firmato da chi costruisce e legittima una cultura che mortifica le donne in ogni senso, e quel tal calciatore però avrebbe una storia un po’ particolare. E sono media mainstream che lo dicono un po’ incline ad abitudini che lo contrassegnerebbero come fascista, anzi di più, forse nostalgico del ventennio salvo poi dire che non sapeva e non voleva ma tant’è.
Da Lola vengo a sapere anche che le Snoq avrebbero dato una risposta:
“Veder accolto l’appello contro il femminicidio dal mondo del calcio è un’occasione per parlare a un pubblico, soprattutto maschile, con cui normalmente è difficile comunicare. Snoq vuole uscire dai recinti senza timore di confrontarsi anche con chi porta avanti idee diverse. solo così può avvenire un vero cambiamento culturale”
Da questa risposta, che non so chi abbia dato e in che spazio pubblico, vengono fuori un paio di cose interessanti. La prima: che Snoq fa coincidere se stessa con l’appello contro il femminicidio, che poi era quello che dicevamo quando abbiamo specificato che inserire la data del 13 febbraio era un modo per veicolare se stessa sulla pelle delle donne (morte). E’ Snoq che vuole “uscire dai recinti” e “vuole confrontarsi con chi porta avanti idee diverse” e non tutte le persone che hanno firmato quell’appello (noi per fortuna no). La seconda: Snoq conferma la sua modalità bipartisan che si spinge sempre più pericolosamente verso destra.
Sappiamo che questa “trasversalità” con donne e uomini fascisti non è gradita neppure dentro i comitati territoriali di Snoq e allora bisogna che si capisca chi sono quelle che spingono in quella direzione e perché.
A noi fa specie che si compiano speculazioni così discutibili perché la lotta contro la violenza sulle donne la viviamo senza tregua, con impegno, spendendo energie e intelligenza e sappiamo di avere tanti nemici e nemiche a cui una lotta di questo tipo dà fastidio ma deve essere chiaro che consideriamo senza sconti anche coloro che provano a normalizzare, ad addomesticare i linguaggi, a vanificare il lavoro di tante e tanti, a invisibilizzare con stratagemmi mediocri, a eludere critiche e a sfuggire alla domanda chiave (noi conosciamo già la risposta) che si riferisce a “dove stanno andando“?
Noi sappiamo che la vetta di Snoq, il presumibile comitato centrale, il femminismo vero, non quello di cui si fregia di essere portavoce, ma quello antifascista, che opera una critica sociale senza compromessi, non lo può soffrire, anzi vuole proprio eliminarlo come fosse una fastidiosissima zanzara.
Il punto è che noi poniamo domande ineludibili e critiche argomentate e allora ancora chiediamo:
– come possiamo fidarci di chi consegna una battaglia per i diritti delle donne a fascisti e fasciste?
Non ci fidiamo. Non ci fidiamo per niente e non dovreste fidarvi neanche voi.
Update: la discussione si è tenuta nella pagina di Snoq e sotto un collage dei momenti salienti (clicca per ingrandire).
Io mi chiedo se il comitato snoq nazionale ci fa o ci è. Considerata la (in)capacità di analisi politica e/o di riflessione di qualsivoglia natura, nonché il ricorso massiccio a una stucchevole retorica vuota di contenuti, propendo decisamente per la seconda.
SNOQ nazionale è solo una trovata politica( dietro questo movimento ci sono i partiti) e io personalmente ho un pessimo ricordo di quel famoso 13 febbraio
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=387487857955739&set=a.179862475384946.38972.179187595452434&type=1&theater
Eccolo.
Cara Lola :*
parli della bacheca della pagina? sarebbe utile avere traccia di quella discussione, a futura memoria. Ci passi un link per favore?
Se trasversalità vuol dire che il discorso non debba restare limitato tra donne, ma dovrebbe coinvolgere in prima persona anche uomini che pur non essendo violenti o stupratori, in quanto uomini se vogliono, o in quanto persone etiche e di coscienza, preferirei io, si sentano chiamati in causa, viva la trasversalità.
Se trasversalità significa realpolitiek, ovvero trovare dei testimonial, come nel mondo del calcio, se vogliamo partire dal presupposto che il maschio italico non legge, ma si limita a guardare le figure della Gazzetta dello sport e basta, ben vengano le foto sulla Gazzetta dello Sport. Però, quanta gente presentabile o impresentabile esiste nel mondo del calcio? Può essere che non esiste un calciatore amato dai trogloditi e presentabile nel consesso civile? E se esiste, si fa tutta questa fatica a convinverlo a metterci la faccia?
Poi, una foto non fa primavera, se sei un minimo famoso hai tonnellate di persone che vogliono venire in foto con te. Il tipo sa cosa vuol dire la maglietta che tiene in mano, qualcuno gli ha fatto i sottotitoli?
Io su molte questione credo di essere molto meno ancorata ai principi di tante opinioni che leggo qui, sono per il fare e quindi certe volte trovo inutile fare sottigliezze di principio. Ma non vedo la differenza tra chi mi esclude Lorenzo dalla discussione in quanto uomo e chi rifiuta la stessa discussione in quanto sulle donne. Detto ciò, il calciatore mi sembra un peccato veniale pure per Snoq, quel calciatore, non lo conosco, ma da quello che dite, non so se era poi così utile.
Ed è bene che qualcuno ci informi di queste cose, grazie a Lola e a voi.
Ma i comitati snoq che non approvano questa politica non farebbero prima a sciogliersi e a formarne un altro?
Che fai passi la vita a dissociarti dalla tua stessa organizzazione?
Carissime, la frase di SNOQ è in un commento alla foto che hanno pubblicato sulla loro bacheca. Alle tante domande che abbiamo posto, non stato risposto altro. Non che la cosa mi stupisca.
Grazie Alessandra!
Ne ero certa. E sono felice che sia così. Noi ci siamo trovate a parlare e facciamo anche tante cose nei territori con donne di Snoq che infatti questo metodo non lo approvano per nulla. Donne che guardano agli obiettivi e alle lotte con determinazione e che sanno perfettamente che la “trasversalità” è fine solo a se stessa. Un abbraccio!
Confermo assolutamente quello che dite. Sono tra le fondatrici di SNOQ Palermo, abbiamo organizzato il 13 febbraio e dopo Siena (dove sul palco c’erano la Perino e Giulia Bongiorno) ci siamo dissociate del tutto dal coordinamento nazionale. Trasversalità è una parola che aborriamo, se l’unico senso è accogliere nel calderone qualsasi posizione, pluralismo non deve mai significare perdita di identità. SNOQ per noi non è mai stato un contenitore, e non doveva esserlo. Semmai, la consideravamo un’assunzione enorme di responsabilità. Nei contenuti, nelle proposte, nei progetti.