Sulla pagina facebook di Anna Simone leggiamo questa notizia, di cui si prega la diffusione:
“Oggi, a Napoli, ho assistito ad una scena terribile che devo denunciare. Ero sul rettifilo, verso Piazza Garibaldi, esattamente dinanzi al negozio di calzature Mambo, quando è arrivata all’improvviso la polizia municipale, tre in macchina, con una donna alla guida, due sulla moto, in un lampo un ragazzo africano che era lì a vendere borse ha tentato di scappare, i vigili lo hanno preso alle spalle, hanno racchiuso le merci in un telo e hanno strattonato il ragazzo sino all’auto, due dei vigili-rambo gli hanno messo la mano sulla testa e l’hanno spinto con la forza in macchina, come se fosse un camorrista. Per un attimo, prima che entrasse in macchina con la forza, ho incrociato lo sguardo di quel ragazzo, tremava, era impaurito e aveva gli occhi lucidi. Ho protestato dicendo di lasciarlo stare, ma i vigili, con fare arrogante e violento, mi hanno intimato di tacere o avrebbero portato anche me al comando. Poi sono entrata nel negozio, ho chiesto al negoziante cosa sta accadendo con De Magistris e lui mi ha detto che sono oppressi dalla polizia municipale che incurante della crisi fa la sceriffa di città. Poi, mentre mi dirigevo verso la stazione ho pianto, molto, stanotte non dormirò nel pensare allo sguardo di quel ragazzo…De Magistris, cari compagni, non si deve più sostenere, se pensa di ripristinare la legalità a Napoli prendendosela con i poveri e gli ultimi in quel modo balordo va affondato, attaccato, occupato, subito! Io, ora gli scriverò, non finisce qui, per me…”
L’atteggiamento che il sindaco De Magistris sta avendo nei confronti degli/lle immigrat*era palese da molto tempo, nonostante durante le elezioni e negli incontri pubblici parli di “città dell’accoglienza, equa e solidale”.
Fin dall’alba della sua vittoria ci fu il primo sgombero, la notte del 2 agosto 2011, nell’ex officina Brin ai danni di 39 immigrati, che furono sgomberati per fare spazio alla spazzatura. Già in quel caso si parlò di violenza da parte della Polizia Municipale secondo le testimonianze di alcuni migranti. Da quel momento in poi si sono susseguiti vari altri sgomberi che prendevano di mira anche le case occupate, come non ricordare Scampia dove sono stati effettuati controlli a tappeto su 500 abitazioni, il centro storico di Napoli dove sono stati sgomberati decine di occupanti case tra i Quartieri Spagnoli e San Lorenzo, il blitz nel campo rom della Marianella fino ad arrivare al più recente sgombero, quello dell’ex mercato multietnico di via Bologna. In nome della “legalità” quindi la giunta di De Magistris sta dando vita a numerose azioni che non possono non apparire repressive e di persecuzione contro gli immigrati. Chi abita a Napoli avrà sicuramente notato il moltiplicarsi della presenza dei vigili urbani per le strade, che si muovono come degli sceriffi che invece di dare fiducia e serenità mettono angoscia e paura.
De Magistris sembra dimostrare come la deriva razzista, alimentata e fomentata dalla Lega e dalle destre, venga poi sostenuta anche da coloro che si reputano “più a sinistra”. L’antirazzismo non è una parola vuota, né uno strumento da usare per vincere le elezioni, è un’idea che si deve non solo supportare ma anche concretizzare nelle scelte che si compiono. Sgomberare gli/le immigrat* in nome di una emergenza, come quella dei rifiuti, o cercare di far passare queste azioni come missioni di grande civiltà (durante le contestazioni subite al cinema Modernissimo, dopo la proiezione del film Diaz, a causa dello sgombero a via Bologna De Magistris risponde: non vogliamo più nasconderci, come fanno alcuni, dietro la parola “tolleranza” perché desideriamo, al contrario, che gli immigrati non debbano essere semplicemente tollerati ma possano per legge godere di diritti di cittadini.) non può essere accettato. Non si può parlare di diritti civili quando sono violati quelli umani. Siamo al paradosso. Mi/Vi chiedo se è questo il tipo di città che volete e se non è il caso di fermare questa deriva razzista e repressiva.