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Brutte notizie: il Pd esiste ancora (Palermo, arrisbigghiati!)

Non è antipolitica. Che palle con ‘sto termine. Si chiama antipotere o al massimo antipoteri. A questo si ribella la gente che s’è rotta delle stesse voci che si autocelebrano per dire che è stato un successo anche se la sconfitta è più che evidente. Ed è un errore continuare a reggere il gioco dei partiti che hanno voluto il maggioritario bloccato, a schema fisso ed escludente, con gli sbarramenti di percentuali, con il bipartisan che ha reso tutti uguali, senza distinzioni, né destra né sinistra e tutti un po’ più terzoposizionisti, fascisti mascherati da ribelli, e rossobruni amanti di signoraggi e cose affini che partono dal basso e si introducono tra le file dei popoli nati dal web.

Il fatto è che ho sentito l’intervista, breve, fra i due candidati al ballottaggio nella città di Parma. La faccia vecchia di uno del Pd e poi un ragazzo giovane del Movimento Cinque Stelle. Città complessa, giunta di centrodestra che ha lasciato un buco di 700 milioni, e allora il tipo del Pd, posa da chi ce la sa, espressione supponente, dice che si, capisce, il voto di “protesta”, il messaggio è arrivato, ma ora è tempo di fare sul serio e serve un “adulto”, uno “maturo” per gestire una cosa così complicata, perché quell’altro, di trent’anni e poco più, per niente noto, tono tranquillo, faccia da idealista che ha passato il tempo a farsi il porta a porta, proprio non è in grado. Così lo liquida come per quelle femministe/matrone ché noi siamo tanto belle quando serve colorare di gioventù le manifestazioni e riempire di idee il vuoto politico delle filo/istituzionali ma quando c’è da partecipare all’elaborazione collettiva serve l’adulta, la madre superiora, e noi, sebbene alcune quarantenni e oltre, diventiamo “le giovani” a cui puoi dire cose tipo “tu la pianti”.

Non è l’elogio del grillismo perchè lo guardo con sospetto per quanto nel bel mezzo di ‘sta gente andrebbero guardati tutti uno ad uno, è il necrologio del piddismo (da pd) che non impara mai, pur perdendo una città dopo l’altra, un candidato dopo l’altro, con i comuni che eleggono vendoliani, rifondaroli, dipietristi, finanche NoTav (evvai! 🙂 ), e poi grillini, eleggono tutti fuorché quelli del Pd. Se non capiscono ‘sti qua a questo punto che c’hanno rotto più d’una ovaia immagino servirà accompagnarli alla discarica, rottamatori inclusi.

Oggi vincono i sogni, le leadership dipendenze, i travaglismi, gli schemi linciaroli alla santoro che se linci da pseudo/sinistra è una figata (invece quegli altri coi forconi hanno meno appeal…), la manovalanza sui territori, quello che chiamano presunto cambiamento e l’archiviazione delle facce che non sanno decidere da che parte stare. Destra o sinistra siete tutti uguali, fate cagare, e non è qualunquismo, è solo la verità. Vincono cose controverse, dubbie, belle o brutte ma chiare, come vince in europa la sinistra che pare un po’ sinistra e la destra che è perfino nazi. E c’è poco da innescare un’altra strategia della tensione ché spacciare una sparatoria contro uno a Genova per un segnale di ritorno alla lotta armata è solo come sempre per invitare a votare quel maledetto centro, né carne o pesce ma solo monnezza che si ripropone.

Perché sull’immigrazione e i Cie destra e centrosinistra la pensate uguale. Sul governo Monti la pensate uguale. Sulla Tav la pensate uguale. Sulla gestione del dissenso in piazza la pensate uguale. Sulla totale mancanza di laicità in fatto di obiezione di coscienza e corpi e libertà di scelta la pensate uguale.

Da che ricordo ho preso e ho visto prender botte in piazza con la gestione dell’ordine pubblico gestita da destra e da centrosinistra. Ho visto immigrati chiusi nei lager con destra e pd. Ho visto la precarietà avanzare e i diritti per il lavoro morire con destra e pd. Ho visto ordinanze fatte contro le prostitute da destra e pd. Ordinanze contro i rom a destra e pd. Decisioni di merda da destra e da pd. Consultori assaltati dai movimenti pro-life con la destra e con il pd.

Sarà mica colpa nostra se siete tutti baciapile e se non guardate all’interesse della gente prima che al vostro. Ma poi, cos’è la delega? E la rappresentanza? Io la politica la faccio tutti i giorni anche fuori dai palazzi, che ‘sta mania di entrarci dentro non so se vale la candela, ma se oggi avessi voglia di votare, per quanto sappia che a volte accade, e dalle nostre parti un po’ si sa, la gente segue messia e santa rosalia e si affida, si fida, e se tanto mi da tanto, pur se con molto scetticismo, per quella firma messa da quel candidato che il sindaco dice di saperlo fare su quel ddl che riporta norme autoritarie a gestione di conflitti familiari, barrerei una casella più per nostalgia perché ci fu un tempo in cui Palermo per davvero sembrava un’altra cosa, città di cultura in cui arrivavano artisti eccezionali da ogni parte del mondo, in cui non serviva andare altrove perché tutto il mondo era lì, con mille manifestazioni, le strade piene di concerti, i festival internazionali, aria di nuovo, di risanamento sociale, di ricchezza ideale. Ma in fondo, si, sarebbe solo nostalgia. Meglio che niente se vivi in una città che da 15 anni pare morta. Ma tant’è.

Palermo, arrisbigghiati. Amunì ca ti portu ‘u cafè.

Palermo, wake up! Dai, che ti porto il caffè.

Posted in Pensatoio, Scritti critici.