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Nazisti/e che cambiano nome (ma sotto sotto…)

Pare che in alcuni piccoli comuni si siano presentati candidati di una specie di risorto partito nazionalsocialista. Nazisti alle elezioni, ché poi non è una novità, ma se ti chiami così sdogani anche il nome, non hai più paura di nulla, grazie ai revisionismi che t’hanno legittimato e a tutti quelli che morirebbero volentieri per dare il diritto d’espressione a questa gente qui che alla prima occasione li accontenta e li manda nello speciale girone degli illusi e/o di quelli in malafede.

Il punto è proprio che non è mica una novità e ciò non significa che non sia ugualmente grave, anzi. Ma significa che bisogna praticare antifascismo anche verso coloro che un tempo furono latitanti e accusati per stragi neofasciste poi tornano e godono della prescrizione, chissà come mai, e partecipano alle tribune elettorali. Significa che bisogna darsi una regolata e che bisogna chiarire che le tante rappresentanze di estrema destra non hanno alcun diritto di manifestare, farsi eleggere, andare a governare, perché è giù successo e noi non impariamo nulla dalle lezioni del passato che tanti vogliono farci dimenticare.

La memoria è un fatto importante. I nazisti, sotto qualunque simbolo si presentino e qualunque sia l’abito nuovo che indossano, restano sempre tali e come tali praticano l’umiliazione, la mortificazione, la denigrazione, la subordinazione, l’intimidazione, la cancellazione costante di chi non la pensa come loro. E siccome non basta un nome a farli riconoscere perché sono protetti e celati più spesso sotto mentite spoglie, allora bisognerà dire cosa fanno e come pensano.

Sono nazisti/e o criptonazi:

– quelli/e che se un italiano fa una strage era un bravuomo e se un rom o un arabo ammazzano qualcuno vanno a rastrellare, bruciare e linciare tutta una comunità;

– quelli/e che se sei italiano devi difenderti dai barbari che arrivano per toglierti il lavoro (e possibilmente fanno i minchioni giorno dopo giorno mantenuti dal papino che li manda pure virtualmente all’università – in albania);

– quelli/e che la nostra cultura, le nostre tradizioni, la bandiera, la patria, se sbarchi a lampedusa come prima cosa devi baciare il culo del conte di cavour e poi quello anche quello di un presunto discendente misto/celtico che c’ha le corna sull’elmo e la parlata in vulgo locale;

– quelli/e che se arrivi in Italia da un’altra nazione passi un po’ di tempo in un lager (Cie) così impari come è bella la democrazia;

– quelli che uno due tre viva pinochet, faccetta nera, viva il duce, e ti faccio assaggiare il mio manganello tanto poi se mi processano mi assolvono e mi becco una promozione;

– quelli/e che l’orgoglio virile, l’eroismo dell’assassinare gente altrove, dei patrioti, dell’osanna al pene prima che alle persone, perché non è importante chi compie qualunque cosa ma quale organo sessuale abbia tra le cosce;

– quelli/e che le lesbiche fanno complotti per dominare il mondo e tentano di convincere le altre donne a schifare gli uomini perché di base ci sarebbe l’odio (LoL);

– quelli/e che pretendono che gay, lesbiche, trans, non si autonominino perché autonominarsi è un reato ed è bene che le loro cose schifose le facciano in privato senza mai farsi vedere perché senno’ è giusto accoltellarli o al limite sputargli addosso;

– quelli/e che il corpo delle donne è già una provocazione (malleus maleficarum) e se lo tieni coperto mostri rispetto per gli uomini la cui diversa sessualità e “natura” li porterebbe a non contenere l’esodo massiccio di cattive intenzioni a partire dal proprio pene;

– quelli/e che fare sesso per il tuo piacere no, con una persona dello stesso genere men che meno, la contraccezione no, l’aborto no, l’utero non è tuo e col cazzo che te lo gestisci tu;

– quelli/e che è “tempo di essere madri” ora e sempre, per dare discendenza, per dio/patria/famiglia, perché in fondo che cosa hai da fare tu a parte essere un utero devoluto al bene della causa?

– quelli/e che il welfare sono cavoli tuoi, perché sei tanto brava nella cura, t’abbiamo pure affibbiato – con l’aiuto delle femministe della cavolo di differenza – l’istinto materno, e se non fai in modo da lavare il culo ai vecchi ti facciamo passare il piacere di esistere tra noi;

– quelli/e che il lavoro retribuito non ti serve se sei donna, e che se pensi di vivere con qualcuno che non sia un uomo etero non sei in regola e non ti mollano neppure il diritto a fare visita alla tua partner in ospedale;

– quelli/e che l’autarchia, il marchio, le pietanze locali, la nostra meravigliosa e civilissima religione, rappresentata da un clero che a parte le crociate e l’inquisizione, l’omertà sulla pedofilia, annovera alleanze con i peggiori dittatori della storia, nazisti inclusi;

– quelli/e che non esistono oppressi e oppressori ma tirano fuori la complessità quando c’è da dare un alibi a qualche criminale giammai riconoscibile perché c’è un branco che si precipita in sua difesa salvo quelli che “fanno un quadrato” e dicono che lui era pazzo e tutti gli altri son normali (si certo, e ci crediamo);

– quelli/e che gli antifascisti sono peggio dei fascisti e che le foibe e i crimini commessi da certi partigiani e poveri loro i repubblichini di salò e le camicie nere che con le mie tasse dovrei pagare pure a loro e alla discendenza tutta una pensione (ma anche no);

– quelli/e che certi uomini un po’ nazi c’hanno l’onore, il vigore, il rancore, il livore, il …ore;

– quelli/e che le donne di destra ora le chiamiamo femministe così per ogni cazzata stratoscopica, ogni proposta di castrazione chimica, ogni passaggio legislativo autoritario incolpiamo quelle là, le anarchiche, le comuniste, che non c’entrano proprio niente e così facciamo credere che “femminismo” significhi una cosa orribile che fosse così lo ripudierei anch’io;

– quelle che siamo tutte sorelle, fasciste incluse, in nome della figa, perché averci le fasciste in mezzo al clan è bello, per creare un difetto d’alleanza senza distinzione di classe e identità politica così già che ci siamo usiamo le istanze delle donne per spostare tutto a destra e marginalizzare le donne di sinistra, quelle estremiste che come minimo meritano un bel campo di concentramento;

– quelli/e che… continuate voi…

 

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


One Response

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  1. silien says

    secondo me i “cripto” sono altri.
    ad es. sono quelli che si scambiano un ghigno di compiacimento quando Travaglio fa i discorsetti in tv.