Skip to content


Il gruppo rapper sessista che suona nei luoghi di sinistra

http://www.youtube.com/watch?v=4_pS46YRMIQ

Una segnalazione che arriva da M. Ringraziamo e volentieri condividiamo.

Vi scrivo per informarvi in riferimento anche al vostro post http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/02/10/sessismo-e-rapper-binomio-inscindibile/.
Oltre al solito sessismo del video di cui scrivete nel blog, Die Antwoord hanno fatto anche di peggio ovvero titoli omofobici, riferimenti allo stupro, parole come nigger. Questo non in un paese scandinavo, dove magari certe pose becere si possono provare a far passare per “fiction liriche”, ma in un paese in cui le violenze contro gli omosessuali, gli stupri “correttivi” delle lesbiche, il razzismo sono una palese realtà quotidiana.
vedi http://africasacountry.com/2011/11/11/die-antwoord-at-it-again/
Adesso la rap-rave crew sudafricana si esibirà il 28 giugno a Roma per il “San Lorenzo Estate”, e il 29 giugno al Magnolia di Milano. A pubblicizzarli ci pensa anche Clara Badabing, la responsabile immagine dei fascisti del terzo millenio vedi http://sexorcismo.tumblr.com/post/22316126125/03-mag-2012-i-die-antwoord-saranno-in-italia. La cosa veramente insopportabile è che tra l’altro una data sarà a San Lorenzo, storico quartiere di sinistra di Roma, e l’altra al Magnolia, un circolo Arci di Milano. A me i boicottaggi non fanno impazzire ma però almeno si abbia la decenza di farli suonare a casapound o posti affini e non in posti che si dicono di “sinistra”…

Posted in Anticlero/Antifa, Pensatoio, R-esistenze.


One Response

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. LaRouge says

    Lessi tempo fa una lunga intervista a questo gruppo, nella quale sostenevano di utilizzare un certo tipo di linguaggio come mera e voluta provocazione. Non ho mai afferrato del tutto il senso di certi atti provocatori – soprattutto se espressi in una lingua di cui non ho totale padronanza – ma mi ero ripromessa di informarmi meglio su questo gruppo…

    altra questione è la leggerezza con cui i luoghi cosiddetti di sinistra organizzano concerti/eventi senza informarsi a sufficienza sugli artisti – o presunti tali – che ospitano.