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Hai comprato diploma e laurea? Sono serena, guarda…

Ma il punto è che non è che mi importi poi molto se il Trota è andato a prendere una laurea in Albania o se quell’altro ha comprato il diploma al supermarket dei diplomi. Il punto è che a prescindere dal fatto che io il mio diploma e la mia laurea li abbia presi in regolissima, con tutti i santi crismi dei titoli intitolati alle competenze varie, potessi averci pure doppie lauree e tre master e quattro dottorati, ma se resto in Italia – e in Italia purtroppo sto – non mi caga nessuno.

Vi giuro che non è invidia. Ché tanto il Trota, laurea o non laurea, l’intelligenza non gliela regala nessuno (dissi a me stessa per consolarmi alla spicciolata). Ma è che proprio a queste nuove mi si attorcigliano le budella e poi mi guardo indietro e penso per davvero “chi me l’ha fatto fare”?

Già. Chi me l’ha fatto fare? Di andare tutte le mattine a scuola e studiare e ristudiare e aggiornarmi e cercarmi pure quella dispensa in più e poi quell’altro libro e presentare la tesina ché alla docente poteva interessare, nonostante le difficoltà, la mancanza di soldi, il lavoretto per finanziarmi la vita, tutti i chilometri fatti a piedi, in bus, in bicicletta, ché ti dicevano “ma come sei in forma…” eccazzo, certo che sto in forma, ché non mi fermo mai.

Vorrei ribadirla questa posizione. Non è invidia, sono seria, è che proprio se vedessi uno che s’è preso un diploma fasullo o una laurea fantasma io gli darei con molta calma una testata in faccia. Vorrei segnare un punto, almeno quello, sulla faccia di ‘sti stronzi, ché poi me li ritrovo davanti nei colloqui e chiedi “e tu che fai? chi sei?” e senza pudore quelli dicono “parificato tal dei tali”. Ma se ti parificassi un calcio su quel culo dici che poi conta come credito all’università? Potrebbe servirmi a occupare il tempo. Mi faccio la seconda laurea con le radiografie dei deficienti in giro.

La vedi questa? E’ la mandibola lesionata di quel pezzo di merda che l’ho incontrato quando io ambivo a quel tal posto e lui invece, cravattino e tutto, ha rifilato un sorrisone, povero disgraziato dalla dentatura infame, e deve essergli sembrato più ricattabile di me, ché con un diploma falso è meglio.

Se becchi quel genere di titoli non sei mica intelligente. Sei completamente idiota. Sei scem@. Sei un quasi analfabet@. Non hai gli strumenti per ribellarti, per lottare, per capire. Tutto quello che impari a fare è dire si giacché il pezzo di carta lo guadagni leccando il culo e poi mettendoti d’accordo sulle presenze/assenze e poi tessendo una rete fatta di leccaculismo e risposte preconfezionate e io devo sentirmi dire “ma no, è un pregiudizio che a quelle scuole non si studia…”. Un pregiudizio? Ma vai a cagare.

Ché sei un genio di tuo ci posso ancora credere ma che da quelle scuole viene fuori una generazione di persone non addomesticate non ci penso nemmeno. Macchine per far soldi. 6000 o 10000 euro all’anno o chi lo sa quanto costano e per darti una materia altri duemila e per la laurea, ché ti scrivono anche la tesi, chissà quanto, e ti ritrovi con cose mediocri che poi – ricordo – fu a me che portarono una tesi da correggere dato che quelli strapagati avevano fatto una cazzata dietro l’altra.

No no, senza invidia e dispiacere. Sono serena, guarda, non vedi quanto sono serenissima? Ti sto sorridendo. Anzi rido, ecco, rido di gusto e l’armonia regna sovrana in questa stanza. Ora, per favore, se vuoi scusarmi, devo andare a sterminare un po’ di gente. Ma per la cena siamo d’accordo, ok? A presto!

Posted in Narrazioni: Assaggi, Omicidi sociali, Precarietà, Storie Precarie.


2 Responses

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  1. werfen says

    E alle nostre lauree vogliono togliere valore legale, maledetti

  2. luciogialloreti says

    Già , condivido il tutto in pieno; ci aggiungerei , per aggravare l’arrabbiatura, il fatto che la laurea da “supermercato discount” potrebbe esser stata pagata con soldi pubblici! E allora lo stermino sarebbe ancor più giustificato!!