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La lotta contro la violenza sulle donne al tempo di facebook: like&condividi l’appello pre-elettorale!

Ovvero il femminismo al tempo del like&condividi acritico.

C’è sempre ‘sta storia dell’appello sul femminicidio [QUI la Genesi]. Quello diffuso con la collaborazione di tanti militi ignoti e ignari per far pubblicità a Snoq e a Bersani o al politico o alla politichessa di turno ad una settimana dalle elezioni amministrative. Tutto ciò va incluso nel capitolo “come farsi campagna elettorale sulla pelle di una giovane donna morta ammazzata e su quelle altre che tanto chi se le ricorda” (basta sparare un numero a muzzo e vai col vento).

L’appello: Tu lo critichi e non ti presti alla condivisione appecorata e sei un’eretica e la cosa più gentile che ti senti dire è che c’è l’invidia perché invece che apparire tu appare quell’altra. Avete presente le scuole elementari? Al confronto pare l’università. Qui siamo proprio al livello dei primi vagiti.

Volessimo visibilità firmeremmo con nome e cognome e chi ci conosce sa che abbiamo diffuso perle di saggezza aggratis per tutto il web e in modo anonimo senza ricavare alcunché di visibile. Tanti legami umani, preziosissimi, e parecchi insulti. Per il resto il metodo per alcune di noi conta perché vogliamo che protagonisti siano i contenuti e non chi li scrive, con tutto il rispetto per chi sceglie di fare diversamente.

L’altra questione sta nel fatto che tutte le donne che pure sono impegnatissime nella lotta contro la strumentalizzazione dei corpi femminili non si rendono conto del fatto che l’uso del corpo (defunto) delle donne in questi casi denota una conoscenza della tecnica dello sciacallaggio al dettaglio.

L’appello, calato dall’alto, redatto per dare visibilità a Snoq (Chi è Snoq? La sua attività politica si compone nel fare appelli e nell’emettere comunicati…) e attraverso il quale si ripuliscono il look i Bersani e le Polverini di turno, salvo poi mettersi lì a negare la libertà di scelta delle donne su mille altre questioni, ad ora ha raccolto le firme delle peggio figure in cerca di legittimazione politica che io ricordi.

Non so voi ma siccome io alle donne che muoiono di morte violentissima voglio bene davvero mi viene voglia di sottrarre quei corpi a chi se ne nutre e di riconsegnarli a chi ci tiene sul serio.

Bisognerà parlarne prima o poi dell’uso dei corpi delle donne e del tema della violenza sulle donne per marginalizzare, eludere critiche, annullare differenze, evocare autoritarismi, reclamare soluzioni che per poco non ricalcano le modalità delle leggi marziali.

Vi rendete conto? Avete presente il fatto che di questo passo si restringono le libertà di tutti e di tutte? Sono io che sono presa dalla botta o c’è qualcosa che non va?

Comunque ciao, Vanessa, a me che tu sia morta ammazzata fa arrabbiare in un modo che manco te l’immagini. Tappati le orecchie che qui siamo alle “Miserie nauseabonde – parte prima”…

Posted in Comunicazione, Corpi, Critica femminista, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze, Scritti critici.


3 Responses

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  1. Alessandra says

    @retedellereti: Condivido molto quanto hai scritto. Femminismo a sud fa bene a criticare quanto di contraddittorio esiste in SNOQ e il loro modus operandi, però a volte mi sembra eccessivo anteporre questo alla finalità principale, cioè fare qualcosa, muoversi, parlarne. Sbaglieranno tutto, ma anche loro ci provano. Non ci perdiamo in beghe inutili: va bene se sottolineiamo le differenze e rivendichiamo un approccio di altro tipo, ma non facciamo di questo il tema principe.

  2. sempredallastessaparte says

    Nel comitato, e non tra le firmatarie, di snoq c’è flavia perini, militante dell’msi nella stessa sezione degli assassini di walter rossi. Ho trovato solo questo: http://www.brogi.info/2010/10/flavia-perina-ha-scritto-su-walter.html. Leggete che articolo di merda s’è permessa di scrivere.
    Sta trasversalità a che serve?a svincolare la violenza sulle donne dal contesto in cui si genera? La lotta al femminicidio insieme alle fasciste…Me fanno schifo!
    Oltre al peggio che si può dire sull’opportunismo da politicanti ovviamente.

  3. retedellereti says

    Volevo postare questo commento al post della “genesi”.. ecc, ma non riesco (forse perché c’è la moderazione) perciò ve lo lascio qui – e aggiungo qualcosa. Il post dice cose giuste e vere, il che non toglie che anche l’appello lanciato da Snoq sia importante e utile! così come è utile e necessaria una petizione che riesca ad avere una risposta veramente di massa: ce ne sono state altre, ultimamente, ma chi se n’è accorto?? nessuno. Purtroppo la potenza mediatica non si ottiene in modo direttamente proporzionale al valore del messaggio. Bollettino di guerra sono anni che si prende la briga di monitorare la violenza sulle donne, come voce che grida nel deserto.. fa senso che di colpo un tema venga portato all’attenzione dei media quando si è restati inascoltati per anni.. ma anche questo va visto come un risultato di tutti questi sforzi. E certamente ci sono dei politici che danno adesioni a puro scopo elettorale, ma anche qui la cosa significativa è che si sentano finalmente costretti a farlo. E aggiungo: come dice questo post http://donne-e-basta.blogspot.it/2012/04/violenza-sulle-donne-ecco-i-complici.html “se una donna che subisce violenza viene accolta in un centro difficilmente rischia la vita: ma, anche se i pochi dati che abbiamo sono terrificanti, i centri non ci sono. Invece ci sono campagne sempre più aggressive perché i pochi centri che esistono vengano CHIUSI. E perché? perché covi gestiti dalle nazifemministe dove si fabbricano false accuse contro innocenti uomini accusati ingiustamente di violenze e pedofilia dalle solite donne carogna, solo per misandria”. Dunque non basta parlare, bisogna fare, ma per arrivare a fare è vitale che si smuova l’opinione pubblica e non credete che a questo contribuiscano, e molto, anche tutti gli appelli con tutti i loro limiti?