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Roma #casalbertone: sono proprio dei bravi ragazzi!

Si, in effetti devo dire che Casapound è una associazione culturale fatta da bravi ragazzi che vogliono fare del bene. Sono, diciamo così, dei passionali, ma bisogna capirli.

Facciamo pure le petizioni e gli appelli per garantire loro libertà di espressione. Teniamo aperte le loro sedi. In fondo siamo una “democrazia”.

Che cattiv* quei e quelle compagn* che non vogliono lasciare spazio ad un modo di fare politica un po’ rude. Cattivissim* quell* che responsabilizzano l’intellettuale di “sinistra” sedicente libertari@ che dà del o della fascista a chi non ha il cervello vittima dei revisionismi.

Siamo brutta gente, noi, che abbiamo dei problemi a digerire perfino i criptofascismi.

Aspettiamo di vedere il tono dei dibattiti durante la campagna elettorale romana…

Solidarietà ai compagni e alle compagne che fanno resistenza tra tanta assenza di consapevolezza e tanta presenza di assoluta malafede.

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Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


4 Responses

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  1. antonellaf says

    Anch’io temo tremendamente il/la moderat* democrat* che approvano e sostengono un governo di sicari in giacca e cravatta. Non a caso, quest* stess* non disdegnano di dialogare con quei bravi ragazzi di Casapound. Concordo con feminoska: il livello di guardia va tenuto altissimo in entrambi i casi.

  2. Claudio says

    Sìsì, non a caso sono un lettore di Femminismo a sud nonché sorello di blog e non siete certo voi a dover essere rimproverate di miopia o squilibrio di attenzione sul tema.
    Il post mi ha solo offerto lo spunto per una riflessione su ciò che in giro noto da un po’.
    In ambito attivistico un sacco di energie vengono spese in campagne contro Casapound, che secondo me non merita tutto questo dispendio. Capita spesso di vedere manifesti con “Fermiamo Casapound”, mentre non ne esistono con “Fermiamo il moderato”. E sarebbero molto più utili.
    Ci stavo pensando in questi giorni: il Tav, ad esempio, non lo stanno facendo i fascisti. Lo stanno facendo i moderati, i riformisti, i progressisti, i liberal conservatori.
    Oppure, i torturatori di Bolzaneto non erano agli ordini di un dittatore, ma di un presidente democraticamente eletto.
    Non si tratta dunque di minimizzare la violenza dei neofascisti, ma solo la loro importanza.
    Che poi, ogni volta che li vedo, la prima cosa che mi viene in mente è: “Ammazza quanto so’ brutti”.

  3. feminoska says

    Ciao Claudio,
    capisco e condivido al 100% quello che tu dici… detto questo, non è che una cosa escluda l’altra. L’attenzione agli odierni rigurgiti di fascismo d’antan non implica per forza una miopia nei confronti del fascismo che si cela sotto mentite spoglie di democraticità… e se fai attenzione su queste pagine ne abbiamo parlato molto spesso!!

  4. Claudio says

    Mah, resto dell’idea che il più mite elettore del PD sia più pericoloso di un intero squadrone di Casapound armato.
    Questi sono quattro coglioni che non contano un cazzo e fanno tanto rumore per illudersi di essere ancora politicamente vivi.
    Il nemico vero, oggi, è il democratico: è lui che, anche solo con la sua passività, sostiene di fatto le guerre, il capitalismo, le multinazionali, le devastazioni ambientali, lo sfruttamento umano e animale, le disparità sociali, i governi oppressori. In una parola, il Potere.
    La democrazia è la versione riveduta, corretta e perfezionata del fascismo stesso, quindi ai neofascisti va data un’attenzione minima, neanche per dar loro soddisfazione: storicamente superati, i liberali perbene in giacca e cravatta hanno saputo fare meglio di loro anche sotto il profilo dell’autoritarismo, dimostrando per giunta una grande abilità nel passare per buoni e giusti.
    Questi fanno i cattivi quando l’ultimo degli impiegati di banca è più cattivo di loro nella sua quieta indifferenza e accettazione dell’establishment.
    Il fascista andava messo al primo posto quando comandava. Ma oggi il potere lo detengono i democratici, quindi è a loro che va rivolta la massima attenzione. L’individuo più pericoloso è quello che amministra il dominio. Per questo l’uomo medio mi preoccupa molto di più.
    Nel 2012 il fascista va arginato giusto quando si mette a fare a botte nel quartiere, che è l’unica cosa che sa e soprattutto l’unica cosa che può fare. D’altronde, il suo orizzonte di lotta è quello: il quartiere. Dalla lotta senza quartiere alla lotta nel quartiere. La sua visione e le sue potenzialità politiche si esauriscono ormai tutte in un rione. Per il resto, si può tranquillamente trascurare.
    Certo, la gravità delle loro aggressioni è indubbia. Non si tratta di sottovalutarli, ma solo di valutarli per quello che sono: comuni rissaioli da branco (“branco” nel senso eto-zoologico del termine), un modesto fenomeno sociologico.
    Francamente, a Casapound bado poco: sono troppo impegnato a temere il mio vicino di casa.