Merde. Non so come definirli altrimenti. Metti lo stupro de L’Aquila. Metti una ragazza quasi sventrata con un bastone, lasciata a sanguinare in mezzo alla neve. Metti un militare in fuga, uno dei tre che ancora prestano servizio del loro battaglione e che presto arriveranno all’Aquila per garantire “sicurezza” in quelle strade. Metti che quel militare in fuga, insanguinato, è stato beccato da uno della security del locale. Tutto ciò arriva da diverse fonti stampa, tutte documentate.
Metti che l’avvocato a difesa sostiene che si sia trattato di un rapporto consensuale e accenna alla linea difensiva a partire da una fonte di informazione x attraverso la quale insinua dubbi, calca la mano, sostiene, accenna, allude, elenca la serie di domande che farà alla vittima a difesa di uno dei suoi carnefici.
Metti che in Italia la maggior parte degli stupratori se la cava in questo modo, così come anche gli assassini, i pedofili e in generale chiunque abbia un avvocato che agisca a difesa di un carnefice arrivando a ottenere una sentenza in cui si capovolge la questione. Il carnefice passa per vittima e la vittima per carnefice. Dunque arrivano quelli del tormentone dei “Falsi Abusi” che attestano che le sentenze favorevoli a stupratori, pedofili e assassini sarebbero la dimostrazione del fatto che le donne inventerebbero gli abusi denunciati.
Ma il punto chiave della vicenda è la possibilità che un avvocato, per garantire il diritto alla difesa, possa sparare a zero sulla vittima senza che nessuno possa accusarlo di calunnia, diffamzione o che. Può tranquillamente dare della puttana alla vittima, dire che ci stava, che s’è fatta sfondare le tube di falloppio, così per sport, come “pratica sessuale estrema” senza che nessuno possa dire nulla.
La tesi difensiva è un’arma che massacra la credibilità di una vittima, che la intimidisce e tutto si gioca sulla possibilità che quell’avvocato ha di arrivare ai media e far passare la sua teoria giacché il tribunale conta poco. In tribunale subiscono la pressione dell’opinione pubblica e le sentenze si basano sugli stessi pregiudizi che stanno ovunque.
Io non ho mai voluto fare l’avvocato e so che esistono avvocatesse e avvocati in gamba, che scelgono la via più difficile, difendere le vittime, quelle vere, perché hanno ancora un rapporto con la propria coscienza e si vergognerebbero molto a stare in relazione con uno stupratore garantendogli poi l’impunità.
Ma ci sono appunto quelli che deontologicamente io gli sputerei in faccia, che dovrebbero farsi schifo da soli, che sono responsabili di stupri e violenze sulle donne tanto quanto stupratori e criminali, perché se quegli stupratori non si assumono mai la responsabilità di ciò che fanno è perché gli avvocati e poi i media costruiscono un terreno di legittimazione sociale sul quale ogni uomo violento basa la sicurezza che ha ragione lui, può fare il cazzo che gli pare, tanto poi è sempre lui a vincere.
La violenza sulle donne si perpetra dentro le aule dei tribunali. Fiacca le vittime. Le sfinisce al punto da indurle a NON denunciare molto spesso o a lasciar perdere, a fermarsi, a non andare avanti in ore e ore di processi e mesi e anni di ricorsi e appelli, di burocrazia mista a misoginia, di legaioli stronzi incravattati e principi del foro (di merda) che ti interrogano sull’ampiezza della tua vagina mascherando morbosi pruriti in veste di interrogatorio. Non sono avvocati, sono inquisitori e vogliono mandare le donne al rogo salvando i criminali.
Gli avvocati che difendono stupratori, pedofili e assassini continuando a insistere per trovare attenuanti, per garantire l’infermità ad un assassino, per far assolvere uno stupratore, sono merde. Calati come sono in una dimensione in cui il loro atteggiamento è lecito umiliano e mortificano le vittime e creano un terreno di scontro che crea un ulteriore abuso.
Ma ce l’avete una coscienza? Ma ce l’avete una figlia? Una sorella? Una madre? Un’amica? Una donna di passaggio nella vostra vita? Dormite bene la notte? Riuscite a guardarvi allo specchio? Vi sentite a posto con voi stessi?
E’ di pancia e prendetela per quello che è ma a processo io manderei anche voi. Ché nessuno deve permettersi di insultare una vittima alla maniera subdola che sapete usare. Fine della storia.
Leggi anche:
Donne contro lo stupro stanche dell’omertà: via i militari dalle nostre strade.
A tutte le donne che non sono complici degli stupratori.
I media costruiscono cultura dello stupro.
Per i media lo stupro di gruppo si chiama “pratica sessuale estrema”
Davide scrive
“purtroppo, cosa veramente grave, ci sono donne che usano questo inadeguato e inefficace mezzo di difesa che è la denuncia penale in modo controproducente per se stesse e per tutte le altre”
Ma perchè ti dovrei stare a sentire?
Ma come ti viene di scrivere una cosa così?
Adesso?
In questo caso specifico?
“Però ci sono delle donne che ” è un frase che sento dire ai peggiori talk show.
Si gli uomini picchiano le mogli…però pure loro ..
Quando si parla di stupro non esistono però.
In questo caso non esistono però…..c’è tempo e modo per ogni cosa.
E poi, una cosa che dico sempre al mio compagno, voi uomini dovete parlare agli altri uomini.
E’ inutile che veniate qui da noi a dirci cose che sappiamo benissimo.
Ognuno nasce da una parte della barricata.
A volte ci si incontra, si lotta insieme anche con piacere, altre volte ognuno deve stare dalla parte sua.
E gli uomini, se davvero vogliono metter fine alla violenza patriarcale devono necessariamente iniziare a parlare tra loro e a chi questa violenza la legittima tutti i giorni.
Io non vado da un nero a parlargli del fatto che lui è vittima di razzismo.
Lo sa benissimo da sè.
Parlo con gli altri bianchi come me per capire come cambiare.
Tanto per dire http://bollettino-di-guerra.noblogs.org/post/2012/02/23/laquila-arrestato-il-militare-per-violenza-sessuale-aggravata-e-tentato-omicidio/
io ho avuto modo, come tutti, di seguire la vicenda nei suoi dolorosi sviluppi interessandomi ai vari servizi giornalistici avvicendatisi durante il giorno seguente lo stupro di gruppo … prima la notizia che una giovane donna era stata ritrovata in fin di vita nello squallido parcheggio di uno squallido locale di una squallida provincia italiana, una delle piu fredde per inciso … poi i resoconti fin troppo epigrafici sulle dure condizioni nelle quali versava: il sangue, il gelo, i vestiti strappati, un ritratto di una durezza infinita … e poi finalmente la notizia di qualcuno su cui sfogare la vergogna di essere uomo, al quale rimproverare in ultimo anche il rischio di essere considerato capace di qualcosa di tanto orribile poichè accomunati da quello stesso cromosoma che infama cosi tutti gli uomini che invece le donne le amano rispettandole … perfino in carcere, anche in quelli dove sono rinchiusi criminali violenti spesso privi di ogni pietà, il giudizio comune verso questi esseri è tanto critico da risultare finanche letale in alcuni casi … e la cosa non mi impietosisce affatto …. c’è però purtroppo qualcosa che non va, se di tanto in tanto ai garantisti viene riconosciuto il merito di avere liberato un innocente … e purtroppo, cosa veramente grave, ci sono donne che usano questo inadeguato e inefficace mezzo di difesa che è la denuncia penale in modo controproducente per se stesse e per tutte le altre, poichè denunciando uomini per dispetto o vendetta allorquando vengono scoperte, innescano e rinforzano ancor piu quella dinamica che offre il fianco a futuri stupratori, dando l’ appiglio ad avvocati disonesti e privi di ogni scrupolo i quali si vedono cosi fornite su un piatto d’ argento quelle infami argomentazioni che volutamente offendono le donne, in questo modo doppiamente vittime per i motivi da voi esposti, garantendo inoltre l’ impunità a coloro che meriterebbero il peggio.
ci sarebbe poi da considerare la natura di coloro che stuprano … io non credo sia un caso se sono militari le persone che sono state capaci di tanta crudelta … ricordo ancora quando in somalia alcuni loro colleghi rigorosamente italiani violentarono alcune giovani donne e torturarono i loro uomini applicando elettrodi sui loro testicoli … non parliamo poi degli abusi perpetrati da militari di altre nazionalità … abbiamo tanti primati qui in italia … positivi alcuni … negativi molti molti altri … non aggiungiamo a questa gia lunga lista anche un primato del genere,
@Maes
tu sei quello che ha clonato il nostro blog e che ha fatto una serie di altre cose e per la tua ossessione nei nostri confronti sei stato denunciato (uno dei). Ma in questo caso hai ragione.
il principio garantista vale per tutt*. e vale talmente per tutt* che un avvocato che difende uno stupratore che probabilmente sarà imputato per tentato omicidio non può permettersi di insultare la vittima via stampa istigando alla persecuzione, alla denigrazione, al dileggio contro di lei. Perchè il punto è, caro MdN, che le donne sono sempre dileggiate sia da presunte colpevoli che da vittime. ma tu, immagino, nella tua modalità livorosa di considerare le donne come perfide depositarie di ogni male e nella tua modalità di parteggiare sempre per i maschi del tuo universale branco a costo di dare della bugiarda a qualunque donna e di censurare ogni blog che parli di violenza maschile sulle donne, questo fatto non lo riconoscerai mai.
tanti cari saluti
Vedo che avete già fatto il processo ai militari. Ma voi non eravate quelle che “Quanto c’è di etico nell’istigare la violenza contro donne sotto processo? Quanto c’è di etico e di moralmente accettabile nel fatto che in tutte le vicende che riguardano donne i media arrivino ad una conclusione prima ancora del processo? ” (scritto da voi a proposito delle maestre di Pistoia, cit.). O forse questo principio garantista vale solo per le donne mentre per gli uomini deve valere il buon vecchio criterio della macellazione alla Pietro Forno?
Una discussione molto interessante si sta sviluppando sulla pagina facebook (https://www.facebook.com/FemminismoaSud) a nostro sostegno. Ne copio qui alcuni stralci:
Violet: Qui si sta mettendo in discussione tutto il sistema penale moderno, vogliamo tornare al taglione?
A.M.: non si tratta di garantire la difesa – diritto innegabile ad ogni essere umano – ma della linea di difesa, o meglio di OFFESA, che il più delle volte l’avvocato consiglia di seguire all’imputato…. e su questa scelta è legittimo domandarsi quale coscienza abbiano questo genere di avvocati
Femminismo a Sud: Non credo sia quello il punto. Mi pare dal testo di aver capito che bon c’è nulla di moderno nel reiterare modelli processuali da schema della inquisizione cattolica.
Femminismo a Sud: esatto, sono d’accordo con A.M. il diritto della difesa non può essere l’offesa della controparte, ovvero l’umiliazione, la mortificazione in pubblico consesso. in questo non c’è nulla di moderno.
Violet: La garanzia di difesa e il principio di innocenza: più moderno di cosi…
Femminismo a Sud: il principio di innocenza per l’accusato e il principio di colpevolezza per chi accusa? alla sbarra c’è ancora la donna, la vittima, colei che denuncia. in questo non c’è NIENTE di moderno.
Violet: Se la donna è ”alla sbarra” è perché la società la ritiene ancora colpevole.
Femminismo a Sud: e l’avvocato non è parte di quella società? non alimenta forse quella mentalità offendendo la vittima? è un soggetto non criticabile per le sue modalità?
Violet: Siamo tutti parte di questa società.
A.M.: Violet un conto è l’ammissione del reato e la ricerca delle attenuanti. Una cosa molto diversa è un avvocato che consiglia di mentire e di infangare la vittima. Perché lui, quell’immaginario avvocato, la confessione del colpevole l’ha ascoltata. Lui sa. Quindi, dato che sa, dovrebbe consigliare una linea di difesa onesta e non un processo della vittima. Se non lo fa sarà pure un ottimo legale, ma resta un essere umano di merda
Violet: @A.M. Forse c’è un fraintendimento, anch’io considero quel genere umano non degno di stima, quello che facevo notare è che, mentre una valutazione morale è più che lecita, mettere in discussione l’intero sistema penale è più che azzardato
A.M.: Il titolo è volutamente provocatorio ma l’articolo non mi sembra metta in discussione il sistema penale. Trovo invece che esprima il disgusto per un certo tipo di difesa. Detto questo… io il sistema penale lo metterei in discussione eccome 😉 dato che non funziona!
A.M.: … anzi diciamo che il titolo richiama l’attenzione dei destinatari :))) sta poi agli avvocati non sentirsi presi in causa se hanno agito onestamente! 🙂
Femminismo a Sud: Violet infatti come A.M. penso anch’io che non si parli di sistema penale (dov’è scritto?). si parla di un metodo di difesa che A.M. descrive anche più nel dettaglio. è un fatto che il diritto alla difesa sia diventato diritto all’offesa e che il garantismo sia diventato alibi per l’impunità. una certa categoria di avvocati che per tirare acqua al proprio mulino manca di rispetto ad una vittima ha sicuramente più ruolo (esattamente come i media) in termini di responsabilità morale di quanto possa averne ciascuno di noi come parte di una società.
Violet: ”Ma il punto chiave della vicenda è la possibilità che un avvocato, per garantire il diritto alla difesa, possa sparare a zero sulla vittima senza che nessuno possa accusarlo di calunnia, diffamazione o che.”
”La tesi difensiva è un’arma che massacra la credibilità di una vittima, che la intimidisce”
Qui mi pare che la garanzia di difesa e il principio di innocenza vengano messi in dubbio.
”so che esistono avvocatesse e avvocati in gamba, che scelgono la via più difficile, difendere le vittime, quelle vere”
E i colpevoli chi li difende?
Guardate che si tratta di difesa, non di giustificazione.
Violet: E in ogni caso la figura dell’avvocato non è esante da responsabilità penale, e non solo nei confronti degli ex clienti
http://www.overlex.com/leggisentenza.asp?id=938
Femminismo a Sud: allora aiutale a chiarire il ruolo che deve avere un avvocato senza calunniare una vittima. i colpevoli hanno diritto ad una difesa ma se la difesa diventa una “giustificazione” (e non mi dire che così non è quando si parla di motivare le attenuanti per femminicidi, stupri e quant’altro) non è più una difesa ma è un’offesa. non sono più avvocati ma cecchini che sanno sparare a zero sulle vittime con parole forbite e con la garanzia della più totale impunità. hai mai visto un avvocato che in televisione o nei quotidiani spara a zero su una vittima essere imputato poi per questioni di responsabilità penale?
Violet: No, ma l’accusa di calunnia non avviene d’ufficio 😉
Femminismo a Sud Appunto. E quale ragazza o comunque vittima, già provata da un processo, con la voglia semplicemente di far finire tutto e chiudersi in un posto a dimenticare, a ricominciare, se ha la possibilità di ricominciare, possibilmente con problemi forti di tipo economico, osa denunciare un avvocato per calunnia e diffamazione? Gli avvocati possono tutto e fanno tutto e nessuno dice che loro NON possono fare e dire tutto ciò che vogliono. Allora forse hanno ragione le ragazze a dire ciò che pensano senza che questo sia inteso come un tentativo di mettere in ginocchio il “moderno” sistema giudiziario della nostra epoca (medioevale).
Violet: Non mi pare che ci si sia costituiti neanche parte civile in casi come questi, il sistema può cambiare anche dal basso.
Violet: Le ragazze possono dire ciò che vogliono, il mio non è mica un tentativo di zittirle!
Femminismo a Sud: in quali modi si possono rilevare questi atteggiamenti per stigmatizzarli? costituirsi parte civile contro i legali? Non ho capito cosa vuoi dire. fammi capire in quali modi la società civile può stigmatizzare questi comportamenti a tutela delle vittime.
Violet: Non essendoci stati precedenti non vedo come possa essere stato possibile, si, parlo proprio di costituirsi parte civile contro i legali.
Violet: Art. 5 del codice deontologico forense
Deve essere sottoposto a procedimento disciplinare l’avvocato cui sia imputabile un comportamento non colposo che abbia violato la legge penale, salva ogni autonoma valutazione sul fatto commesso.
Violet: ART. 20. – Divieto di uso di espressioni sconvenienti od offensive.
Indipendentemente dalle disposizioni civili e penali, l’avvocato deve evitare di usare espressioni sconvenienti od offensive negli scritti in giudizio e nell’attività professionale in genere, sia nei confronti dei colleghi che nei confronti dei magistrati, delle controparti e dei terzi.
I. La ritorsione o la provocazione o la reciprocità delle offese non escludono l’infrazione della regola deontologica.
Violet: La violazione delle norme del codice deontologico dell’Ordine professionale è ricompresa nella violazione ‘generica’ di legge, quindi il fatto che il contesto sia quello processuale è irrilevante.
Violet: Per quanto riguarda l’Art 20, l’infrazione riguarda esclusivamente il codice deontologico, e quindi l’ingiuria o la diffamazione provata è solo una prova per dimostrare l’infrazione stessa.
Penso si debba puntare sull’Art 5.
vero: non si tratta di garantire la difesa – diritto innegabile ad ogni essere umano – ma della linea di difesa, o meglio di OFFESA, che il più delle volte l’avvocato consiglia di seguire all’imputato…. e su questa scelta è legittimo domandarsi quale coscienza abbiano questo genere di avvocati. schifo