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Se fai la puttana per mantenere tuo marito, è tutto okay!

http://www.youtube.com/watch?v=Q9Zdg6VM2X4

Lezione di pedagogia mediatica. Cosa fanno sempre i media? Ti dicono che puttana è brutto, che escort è l’equivalente di fetenzia parlamentare e che comunque sia se una donna vende la ciccia per autosostentarsi comunque va redenta, e pentiti e vai a fare piuttosto la badante.

Poi: che si dice degli uomini che restano disoccupati? Che sono poveri diavoli, ed è vero, per carità, noi siamo solidali. Lo siamo tutt*. Ma poi capita anche frequentemente che uno trasforma la disperazione nel motivo per dar legnate alla moglie o per ammazzarla e allora sui giornali cosa dicono? Che lui, povero uomo, era un po’ depresso, e che lei, la stronza, sicuramente una megera, stava attaccata al vil denaro per cui l’allontanarsi da un uomo sì manesco determinava la sua bocciatura sociale. Ma come, tu, oh moglie, te ne vai in un momento di difficoltà? Oh, grande tradimento. Piuttosto è meglio che lui ti ammazzi e si suicidi conseguentemente, ché non è proprio storia che tu possa vivere e farti i cazzi tuoi senza sprofondare nella sua incapacità di reagire, di sbracciarsi e lavorare, di farsi il culo a fare qualche altra cosa.

Per le donne, ovvio, se perdono il lavoro, è anzi un privilegio da considerarsi il fatto che tornino ai ruoli di cura, a fare la badante, a lavare culi ai vecchi, e che importa della sua professionalità perduta o se la sua istruzione poteva garantirle un premio nobel.

Invece lui, eh, lui non si può abbassare ad altri livelli e ha tutte le ragioni per deprimersi e nel caso allontanarsi o essere sostenuto dalla moglie, la sua cavia solidale. Ché non dico che tra coppie non ci si debba sostenere, anzi, penso che il partner se è un buon compagno è il tuo migliore amico e dunque non lo lasci sprofondare manco morta nel momento del bisogno.

Così ha fatto una signora dell’italia veneta, ché prima lo ha salvato da un quasi suicidio e poi per sostenerlo mentre lui si risollevava e si organizzava, credo, ad affrontare la perdita della sua vita professionale, s’è messa a fare la puttana.

Però non glielo ha detto e l’ha scoperto, lui, quando ella fu arrestata in una retata della polizia, che sono rischi del mestiere, e lui che immaginava che facesse un turno di notte da badante non potè sopportare la notizia. Ma come, quella donna, la mia unica proprietà il mio psicofarmaco sociale, il mio deterrente al suicidio, il pilastro di sostegno alla mia gran fragilità, si permette di vendere il culo per farmi star tranquillo? Oh che cattiva, che gran dispiacere. E troppo fu l’umiliazione e se non ci credete andate a leggere il giornale che pare una notizia dei tempi di quei film anni ’50 con amedeo nazzari.

Insomma c’è rammarico e l’esigenza di dare una giustificazione alla società tutta, per salvaguardare la di lui virile reputazione, ma per ora non possono fare diversamente da così e la cosa diventa di dominio pubblico e lui continua a cercare lavoro per riscattare l’orgoglio e per liberare lei, dice, che hanno anche l’affitto da pagare.

E quello che stupisce di questa notizia non è la cosa in sè, che certamente può accadere e sono certa che sia complicato nelle relazioni gestirsi questa cosa con ragionevolezza e comprensione, quanto il fatto che appunto si pensa sia una gran notizia (L’intento è educativo. Così si fa per sostenere l’omo!) così tanto da farci un articolo e da operare una distinzione, c’è la puttana che è puttana e poi c’è la puttana santa.

La prostituta per la propria autonomia non ha da esistere per sottrarsi non solo al giogo dipendente da lavori precari ma anche dalla dipendenza dall’eventuale economia dell’uomo con cui vive. E se si immagina di poter ricucire su questa donna un ruolo da eroina allora bisogna farlo con tutte, incluso quelle straniere che vengono da altri paesi e non solo rischiano le botte, il carcere ma pure di essere rinchiuse dentro un centro di identificazione ed espulsione perchè migranti.

Infine, il video, con questa cosa non c’entra un tubo ma ci piace metterlo e se vi pare potete condividerlo. Buona serata!

Posted in Critica femminista, Omicidi sociali, Pensatoio.


5 Responses

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  1. Stefano. says

    La prostituta è l’unica donna che ha capito che la sua sessualità è un valore, per questo è perseguitata, a meno che sottometta questo valore al maschio.

  2. Claudio says

    Pensando al marito e agli assalti perbenisti contro la libera prostituzione, mi è tornata in mente la frase di un camorrista: “La gente sono vermi e tali devono rimanere”.
    Il camorrista ha ragione. Con tutto il rispetto antispecista per i vermi.

  3. frapa says

    Sono d’accordo con Mary:bisogna cambiare la mentalità ,bisogna unirsi (anche con gli uomini)e reagire
    Si parla sempre poco di violenza sulle donne quindi condivido e diffondo.
    GRAZIE
    W W W FaS

  4. mary says

    volevo aggiungere: ancora una volta siamo di fornte alla mercificazione del corpo femminile per soddisfare l’uomo.

  5. mary says

    a me fanno imbestialire quelli che si scagiano contro le prostitute che si “vendono” per comprarsi roba firmata o semplicemente perchè le piace e poi dicono “a ma chi lo fa per fame invece è una grande donna perchè si vende per dar da mangiare alla famiglia”. Ma una non è libera di vender eil suo corpo quando vuole? Cioè una non può vendersi perchè le piace o perchè le piace il lusso ma solo quando è costretta per fame e non trova altro lavoro?
    Per non parlare di quelli che perseguitano quelle che purtropo vengono costrette, le schiave sessuali, e le danno della puttana mentre è chiaro che sono lì sotto minacce e botte, che ignoranza!
    Per non parlare di quelli che dicono che ha più dignità una prostituta (almeno si vende epr necessità) che una che allarga le gambe per divertimento. Schifo!!