Ce l’ha segnala Marris (Grazie!). Una pubblicità razzista che riproduce tutti gli stereotipi classici delle vecchie campagne d’etiopia o d’abbissinia di epoca mussoliniana. L’immigrato brutto, pure un po’ scemo e sborrone, che con occhio allucinato, tanto per costruire di lui una immagine comunque “diversa”, dove diversità non è una bella cosa, dall’uomo bianco e maybe vicentino.
Un uomo così attinge dagli stereotipi lombrosiani, da quell’intento che vuole contribuire alla creazione di un immaginario che lascia credere allo straniero come brutto, sporco e cattivo, pericoloso per i bimbi e per le donne o comunque uno da ridicolizzare.
La pubblicità è stata realizzata per conto di una palestra che immancabilmente mette a fianco al brutto anche una bella figa che non fa mai male. Come dire che quel bel pezzo di carne fresca comunque non è roba per lui, il nero, l’immigrato. E questa cosa delle palestre che si pubblicizzano ammiccando agli uomini e comunicando il fatto che lì dentro troveranno tanta pappa giovane è già una costante.
La Polisportiva Indipendente, fatta da compagn* antirazzisti e antirazziste, – come spiega il comunicato che segue – comunque si lamenta e allora per risposta prende la foto dell’uomo e mette a fianco un messaggio a suo dire positivo. Non mi pare che il risultato sia meglio ma tant’è.
C’è pure una pagina facebook di chi ha ideato il manifesto. Ovviamente sono tutti divertenti e ironici e intendevano prodursi in una cosa molto ma molto ma molto simpatica.
Infatti siamo qui a ridere. Ah Ah Ah. Sentite come rido?
Ecco il comunicato della Polisportiva Indipendente:
L’ironia del centro sport palladio
Sicuramente gli ideatori della campagna pubblicitaria del Centro Sport Palladio hanno raggiunto l’obiettivo di far parlare di sè. E’ vero che una legge del marketing dice che “non importa che se ne parli male o bene, l’importante è che se ne parli”, però in questo caso si è cascati nel cattivo gusto e si trasmette un’idea di sport e di palestra legata esclusivamente all’aspetto estetico da una parte e dall’altra si mettono insieme tutti i peggiori stereotipi in un colpo solo. Ricapitoliamo velocemente. Nelle settimane scorse esce una pubblicità murale per la città di Vicenza che raffigura l’uomo che trovate nell’immagine in cima a questo articolo con la scritta “io non ci vado ahaha”. Il sito “vicenza.com” il 20 gennaio pubblica un articolo dove si sostiene che in città non si parla d’altro. Peccato che questo sito sia un “prodotto” della stessa agenzia pubblicitaria che ha creato il manifesto. Pochi giorni fa esce la seconda parte della pubblicità che vede sulla parte destra una bella,giovane, atletica, magra ragazza sorridente fare una flessione e sopra la scritta “e si vede. Centro Sport Palladio. Noi sì”.
ciao Giada 🙂
a noi hanno segnalato la notizia a partire dall’articoli e noi l’abbiamo girata. se ce l’aveste segnalata voi avremmo dato il vostro punto di vista. questo è un blog di volontari/e e non una testata giornalistica!
comunque ho integrato con una correzione e il vostro comunicato e per le prossime volte se ci sono cose che volete far sapere alle compagne il nostro blog è sempre disponibile.
un abbraccio
ciao
faccio un rapido commento e mi riservo di spiegare la faccenda con più tempo. la polisportiva in questione non è la polisportiva locale, come la chiamate, ma un gruppo di compagni e compagne che da qualche anno sta promuovendo iniziative antirazziste attraverso lo strumento dello sport. la palestra della plisportiva si trova in uno spazio autogestito con fatica e impegno da altrettant* compagni e compagne, che, dopo l’uscita di questa pubblicità, hanno cercato di rispondere il più in fretta possibile per rilanciare alla città un messaggio diverso, immediatamente coglibile, nei tempi dettati da iniziative che si sarebbero svolte nel giro di un giorno. con la polisportiva noi donne dell’ìassemblea 8 marzo we want sex abbiamo firmato un comunicato che cerca di prendere rapidamente posizione sulla faccenda della pubblicità e abbiamo dovuto farlo in fretta nei tempi dettati dalla comunicazione reale di una città e non da quella virtuale di un blog, che ha sicuramente più tempo per ragionare (nonchè meno responsabilità di intervento, nel caso di specie). trattandosi di compagni e compagne e non di una polisportiva locale come superficialmente detto in questo articolo avrei preferito da parte vostra l’impegno di pubblicare non solo lo slogan che si vede sopra, ma l’intera presa di posizione che è possibile trovare qui
http://polindependiente.blogspot.com/