E’ un brutto risveglio, questo. Oggi, 3 febbraio 2012, sappiamo che se stupri in branco ti danno una misura cautelare alternativa al carcere, invece se sei stuprata resti in galera tutta la vita e sei anche costretta a subire le aggressioni infamanti delle famiglie degli stupratori, forti di provvedimenti che li rimandano comodamente a casa.
Sappiamo che il ministro Fornero se ne fotte di quello che pensiamo noi, cittadini e cittadine, e va avanti con il suo piano di smantellamento sociale per privilegiare i ricchi e mandare definitivamente a quel paese i precari e le precarie.
Sappiamo che quell’auspicio di far pagare ai giudici le soluzioni adottate nei casi di gente importante, i ricchi, per capirci, è garantito dall’approvazione alla camera di un provvedimento che parla di responsabilità civile dei giudici. Con l’aiuto di pdl, ovvio, lega, radicali, quelli che fanno i garantisti sulla pelle degli altri, ché tanto non ce lo scordiamo che siete venuti in sicilia – anni ’90 – a tirare fuori di galera i politici collusi con la mafia e li avete ricandidati e sdoganati dando avvio alla teoria dei giudici persecutori di anime pie.
Non mi interessa molto parlare di giudici perché dove riparano poi rompono. Fanno a bilanciare soluzioni eclatanti contro il politico tal dei tali o contro il boss mafioso per poi poter avere l’asse di “equilibrio sociale” di mazziare in testa il ragazzino preso in piazza a manifestare attribuendogli piani di conquista finanche del pianeta marte.
Voglio parlare dei motivi per cui certa gente vuole che i giudici, come si dice in gergo, “paghino” ed è perché così siano sotto scacco dei potenti, di chi ha soldi, e un sospetto in più in questo senso me lo dice la campagna fatta da padri separati e affini in quella direzione, perché loro hanno proprio voglia di punire i giudici che non sentenziano a favore degli ex mariti, per tenerli in pugno e ricattarli, per indebolirli, così vale anche per la mafia, ché prima minacciava con la lupara, poi con le querele per diffamazione o per calunnia, che sono il metro attuale di intimidazione di ogni potente nei confronti di chi parla, dice, lotta, fa, come dire che la reazione non è consentita in questo paese, cosa evidente se pensiamo che uno dei reati più frequenti per cui si finisce da manifestanti in gattabuia è quello di reagire quando un poliziotto ti dà manganellate in testa.
Ma il punto è che uno stupratore è sorretto da famiglie che lo proteggono e lo coprono, così un pedofilo o un femminicida, e quando una donna, se ancora viva, o una bambina denuncia certi individua già adesso si becca la denuncia per calunnia in certi casi e figuriamoci se mai avrà la possibilità di una sentenza in suo favore se la parte economicamente più forte, quella che sostiene l’uomo a cui più spesso il mercato del lavoro riconosce tutti gli spazi e i privilegi in generale, minaccia il giudice di ricorrere per far valutare quella sentenza ad altri giudici di giudici di giudici all’infinito fino a ottenere quello che desiderano.
Facciamo finta che io abbia un ex marito che mi perseguita e minaccia anche di uccidermi. Lo denuncio, lui mi querela per non so cosa, il giudice valuta la questione e nel frattempo l’avvocato del mio ex chiarisce che se la sentenza gli è sfavorevole ricorrerà per far perseguire il giudice, perché lui ha i soldi e io no e i giudici chi lo sa se hanno più soldi delle merde che normalmente tentano di non rispondere delle loro responsabilità.
I giudici diventeranno ancora più rappresentanti di parti sociali forti a discapito di quelle deboli e noi, appunto, noi, le donne, parti economicamente deboli per eccellenza, non avremo più nessuna, ma proprio più nessuna garanzia, così i minori vittime di abusi, così chiunque cerchi un minimo di verità per far quadrare i conti dell’affermazione e del riconoscimento sociale di chi è veramente vittima.
Diventerà un far west, la gente si farà giustizia da sola, e quello che abbiamo visto in questi ultimi anni in cui padri di donne perseguitate dagli ex mariti hanno finito per uccidere quegli uomini o donne sole, perseguitate e oppresse, hanno deciso di difendersi e diventare più forti per non subire male, e familiari di bambini vittime di pedofili hanno messo al cappio i carnefici. E finirà anche che le donne saranno minacciate per chiudere la bocca, perché tanto non la spunteranno, non avranno alcun motivo per denunciare, non avranno alcun motivo per fare niente.
Ovvio che tutto ciò vale per gli italiani perché se sei straniero hai l’aggravante e l’espulsione. Ma questa è un’altra storia, o forse è sempre la stessa.
Ecco: http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/02/03/chi-vuole-fare-sentire-al-sicuro-gli-stupratori/
forse questo può essere un modo di cominciare a parlarne?
intanto ho messo un update al precedente post con il link al pezzo che mi hai suggerito. e ho cambiato la frase di apertura di questo post. dopodichè si, certo, li manderanno ai domiciliari, nello stesso posto in cui vive la ragazza, che ne subirà tutte le conseguenze in termini di disconoscimento sociale della sua versione, giacchè costoro sono affrancati dall’idea che abbiano comunque fatto qualcosa di grave. è complicato e ti giuro che a me il carcere non piace affatto ma il punto è che è lei che viene lasciata sola in questo percorso. se una donna violata non può avere la serenità di non incontrare mai, neppure per sbaglio, familiari dei carnefici e carnefici, con il ghigno in faccia, con le loro espressioni sfottenti, con le loro opinioni da “me l’hai data perchè sei puttana e ci stavi” e via di questo passo, come si può immaginare di poter gioire di questo fantastico garantismo che in italia è garantito solo a chi fa male alle donne o solo a chi è potente e ricco?
D’accordo. Ma dubito che per misure cautelari alternative s’intenda la libertà. Piuttosto i domiciliari, per esempio. Cmq non in carcere.
Nicolò, grazie! ma il post precedente infatti diceva che aspettavo di sapere da qualcuno che ne capisce di più perchè dagli articoli di stampa, vedi l’unità o repubblica, credo tante persone abbiamo capito la stessa cosa. dopodichè che si tratti di preventiva o meno per un reato che credo risalga a qualche anno fa, a parte pensare che per una persona che sta in piazza la preventiva è obbligatoria, vorrei capire che ne pensa la vittima di stupro nel non essere mai considerata, ad averci attorno in giro e ovunque i suoi carnefici. cosa si fa per tutelare le vittime? boh!
raccolgo un po’ di info e comunque faccio un altro post per chiarire. grazie ancora!
E questo articolo anche, di conseguenza.
Guardate, io stimo questo sito e seguo spesso i vostri post. Devo dirvi però che fate un errore nel riportare “se stupri in branco ti danno una vacanza premio”. Credo vi riferiate alla sentenza della cassazione di qualche giorno fa.
Semplicemente non si sta parlando di sentenze provvisorie o definitive. Ma di custodia cautelare, PRIMA del processo.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/02/violenza-gruppo-cassazione-possibili-anche-misure-cautelari-diverse-carcere/188551/
Come potete vedere anche dai commenti, molte persone hanno frainteso e confuso le une coll’altra.
L’articolo “Sentenza: se stupri in branco ti tocca una vacanza premio!” direi che si basa su un presupposto sbagliato.