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#14° femminicidio: decostruzione di una notizia (parte seconda)

La prima parte sta QUI. E narra dei pezzi scritti da La Repubblica e del modo in cui in quegli articoli una giovane donna viene bollata prima come frequentatrice degli ambienti della prostituzione, la quale probabilmente si sarebbe ricavata da sola il suo orribile destino, poi, saputo che si è trattato di una spedizione punitiva ordita da un italiano che con lei aveva avuto una relazione, complici il figlio e due amici, a lei è stato attribuito il soprannome “La Ballerina”, e in realtà si chiamava Andrea Christina Marin, e lui è diventato “Il Pensionato” che avrebbe compiuto un atroce delitto per “motivi passionali”. Quattro individui – premeditatamente – mettono un sacco in testa ad una ragazza, la riempiono di bastonate fino a fracassarle il cranio, a spezzarle le ossa, con una ferocia – dice un altro quotidiano : Il resto del Carlino – senza eguali, poi tentano di nascondere il suo corpo in una spiaggia, e tutto ciò, secondo i quotidiani sarebbe un “delitto per motivi passionali”.

Ma dato che la faccenda è più che evidente e saltano agli occhi anche ai bambini di due anni gli elementi per dire che si tratta di una storia sulla quale c’è poco da fare audience instillando dubbi e dirottando l’attenzione altrove, mi pare interessante mostrarvi lo stridente contrasto tra la realtà e il modo in cui i media cominciano, fin da subito, a distorcere la notizia con degli accorgimenti minimi che, vedrete, da qui ai prossimi giorni renderanno lui, mandante e presunto assassino, un povero diavolo e lei, brutalmente assassinata, una puttana qualunque.

E’ il turno del Corriere che ovviamente titola “Ballerina uccisa: Massacrata per 1500 euro. Denaro promesso dall’ex compagno a due giovani. Il figlio faceva da palo. Soldi e tradimenti il movente del delitto“.

E qui pare ovvio che il giornalista (la fine dell’articolo dice che si tratta di un acconciamento di una velina d’agenzia, l’Ansa) ha una versione dei fatti e la dà per buona. Chi ha suggerito la versione, cosa che dovrebbe per correttezza stare al principio dell’articolo, lo si capisce solo alla fine. Si tratta di uno degli avvocati dei presunti assassini, padre e figlio, i quali decidono che la “Ballerina”, ovvero una di poco conto, sarebbe stata uccisa da due del branco mentre l’ex compagno mira alle attenuanti per tradimento e varie e al figlio si vorrebbe fare imputare esclusivamente la parte di “palo”.

Ricorre poi nell’articolo quell’antipatica qualifica buttata sempre apparentemente un po’ a casaccio, “la ballerina romena” e il femminicidio viene ridimensionato a un “dare una lezione” che sin da subito sottintende ad una colpa di lei, la donna ammazzata. Di lui si dirà che è “pensionato” ed ex compagno della vittima. Tra ballerina e pensionato vince pensionato, non c’è dubbio, perché a dire presunto assassino e donna ammazzata invece sarebbe lei ad ottenere un po’ di rispetto. Poi si definiscono i curriculum degli altri, facendo ancora attenzione alle origini etniche, per stabilire i confini d’italianità della colpa. Due italiani, il figlio adottivo di un noto medico della zona, un altro italiano accanto al quale si pone il termine “disoccupato” (che lascia pensare all’urgenza di una somma a prescindere dall’incarico e dalla provenienza). Poi c’è il figlio del “pensionato” che viene ancora una volta definito “il palo”.  E qui la fantasia da western da quattro soldi, tra il palo, lo smilzo, il secco, lo sciupato, e lo sparviero, non ha eguali.

L’accusa:concorso in omicidio volontario aggravato da crudeltà e futili motivi“. Il Corriere riporta allora il contesto:

Alla base della vicenda una storia d’amore deluso, soldi e tradimenti: Sandro Carelli separato dalla moglie (come anche la romena) da alcuni anni aveva conosciuto Andreea Christina Marin che ha vissuto per 4 anni a Macerata, in qualche locale notturno.L’avrebbe frequentata e aiutata economicamente convinto che si trattasse di una «vera» relazione. Lei però, oltre ad aver rapporti con altri, si sarebbe allontanata dall’uomo per intrecciare una nuova storia d’amore con un uomo più giovane.

Dunque secondo la versione dell’avvocato del “pensionato”, cosa che si evince dal periodo ancora successivo, giusto l’ultimo per non farci aspettare troppo, lui sarebbe stato un innamorato deluso, lei la giovane romena, lui l’avrebbe finanche aiutata economicamente “convinto che si trattasse di un “vera” relazione. Lei però, oltre ad aver rapporti con gli altri, si sarebbe allontanata dall’uomo per intrecciare una nuova storia d’amore con un uomo più giovane..

Questa versione della storia bell’articolo non è virgolettata. Il giornalista la dà semplicemente per buona e la sdogana come verità. Lui, separato, povero pensionato, raggirato da una giovane e “romena” ballerina, senza cuore, che dopo avergli svuotato il conto in banca giocando con i suoi sentimenti si era permessa di fare un po’ come le pareva con altri uomini e avrebbe poi deciso di godersi quel po’ po’ di patrimonio con un bel giovane fustaccio.

Ed ecco come un femminicidio dalle modalità evidenti diventa in Italia, per l’ennesima volta, uno di quei pretesti per una trama che occuperà ore e ore di dibattito televisivo in cui si parlerà della solitudine dei separati, di quella dei pensionati, con figlie negli studi televisivi a recitare la parte delle affrante nostalgiche dei bei tempi andati, quelli in cui i padri “pensionati” potevano contare sulle care mogli che tenevano la postazione fino alla morte e quelle care figlie che mai e poi mai avrebbero permesso a queste “straniere” di raggirare i loro vecchi a costo di interdirli e rinchiuderli in uno stanzino.

Una trama avvincente, in cui sostanzialmente mancano le prove. Manca il fatto che spesso le donne straniere vengono comprate in Italia da uomini che pensano che l’est sia il loro personale eldorado per trovare donne bellissime, ben educate e senza grilli per la testa. Manca il fatto che l’uso del denaro degli italiani in una relazione con una bella ragazza corrisponde ad un acquisto, in ogni caso, in cui si pretende un patto di esclusività e figuriamoci se si può mai concepire che lei decida di innamorarsi di una persona altra. Mancano le prove che attestino comunque il passaggio di denaro, il fatto che lei intendesse ingannarlo (ma per l’Italia è chiaro che le conclusioni sono quelle perché qui la donna è cattiva, senza sentimenti e bugiarda a prescindere). Manca il fatto che esiste un pregiudizio di partenza che diventa di per sè un’attenuante perché non si riconosce mai la crudeltà dell’assassino. Si identifica sempre e solamente, invece, la crudeltà della donna assassinata. Lei la carnefice e lui la vittima. Et voilà.

Il titolo dell’ultimo periodo dell’articolo del Corriere non lascia comunque dubbi. E’ “La vendetta“, dunque è chiaro che per il Corriere la donna abbia commesso qualcosa di grave che valesse una azione vendicativa. Ecco che spunta fuori il nome del legale dell’italiano che aveva commissionato il delitto, il quale ancora viene definito il “pensionato”, e si dice anche di più. Per evitare di beccarsi la premeditazione, e ottenere la conferma sull’omicidio volontario, si narra che lui avrebbe chiesto ai tre “di dare una lezione alla giovane ballerina di night ma le cose sarebbero poi sfuggite di mano“. Dunque la versione difensiva è che non intendevano ucciderla. Darle bastonate per fracassarle il cranio sarebbe stata una lezione dalla quale si pretendeva lei risuscitasse.

Ed ecco la conclusione che non si capisce quale origine abbia, se si tratta ancora della versione dell’avvocato o se il giornalista, sinceramente convinto di poter prefabbricare una verità mediatica (della serie, italia: popolo di santi, poeti, navigatori e criminologi!) in sostituzione di una verità giudiziaria:

Tuttavia c’è il sospetto che la lezione dovesse essere ben più definitiva.I tre si sono appostati nell’ atrio del palazzo dopo avere rotto il neon dell’ illuminazione e hanno aggredito al buio la giovane donna mentre rientrava a casa dopo il lavoro al night […]. Con lei si sono rinchiusi nell’ascensore e dopo averle coperto la testa con un sacchetto l’hanno presa a bastonate, fracassandole il cranio. Forse, nonostante il buio, potrebbe avere riconosciuto qualcuno dei tre balordi e sarebbe stato questo a decretarne la morte. Ancora agonizzante, poi, l’avrebbero portata in spiaggia per finirla. Due gli oggetti contundenti usati: un bastone di legno e una mazza di ferro. Carelli sarebbe stato sul luogo del delitto ma senza avere parte attiva al massacro. O più probabilmente sarebbe arrivato a cose fatte per sincerarsi che la «missione» era stata portata a termine.

Riassumiamo: il pensionato deluso, raggirato e tradito ordisce una vendetta, l’affezionato figlio e due amici lo sostengono per tirar su dei bei soldini, insieme organizzano una spedizione punitiva, qui si ritiene, fantasia nella fantasia, che causa della morte della ragazza sia il fatto che lei, incaprettata, massacrata, con il sangue che le colava sulla testa, a recepire allegramente colpi sul cranio, abbia trovato il tempo e il modo di vedere qualcuno dei ragazzuoli in gita notturna, indi per cui sarebbe questo che avrebbe obbligato tutti a darle il colpo definitivo. Poi, come si conviene nella migliore tradizione imprenditoriale italiana, lui sarebbe arrivato a “sincerarsi” (ma dove li pescano ‘sti termini inopportuni?) che la missione era stata portata a termine. Pacca sulla spalla e via.

Orsù gente: non è morta massacrata una donna. E’ nata una star. No?

Ps: La violenza maschile sulle donne è una costruzione culturale che si serve di negazionismo, omertà, istigazione, legittimazione sociale e complicità per continuare a proliferare.

—>>>Bollettino di Guerra

Posted in Comunicazione, Critica femminista, Misoginie, Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. Brigantessa. says

    Vi segnalo questo…poi basta se no li do troppa importanza.
    dal corriere…Torna di moda il femminismo, (per cui e gia una moda, affermazione)
    come manganello, Randello per bacchetare che la pensa diversamente.
    articolo;
    http://lettura.corriere.it/debates/torna-il-femminismo-ma-anche-le-donne-hanno-fatto-errori/

  2. Alessandra says

    Questo è un omicido premeditato, altro che volontario. Già le attenuanti sono in pista, il povero vecchio raggirato nei sentimenti dalla bella vampira senza cuore, voglio vedere quanto mite sarà la pena.

  3. Cristiano says

    post stupendo e puntuale, grazie!