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Casapound not in my…time!

Riceviamo e volentieri condividiamo questa riflessione del collettivo femminista DeGeneri sugli ultimi avvenimenti accaduti a Napoli. Buona Lettura!

CASA POUND NOT IN MY…TIME!!!

Il 25 novembre è stata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Il 26 novembre si raccolgono un gruppo fascisti da tutta Italia per marciare su Napoli.

Gli riesce al massimo un italico quanto fiero girotondo intorno alla piazza…

Messo in archivio l’ennesimo fallimento, “quei bravi ragazzi” raccontati dai giornali tornano alle loro case, dove spenti i riflettori delle telecamere e calmate le penne revisioniste dei giornali, possono tornare a fare quello che solitamente fanno contro gli immigrati, le froce, e gli attivisti e in generale verso qualunque forma di “diversità sociale”.

Abbiamo detto in piazza il 26 Novembre e continuiamo a dirlo, a Napoli casapound non c’è, ed è vero ed alquanto evidente!

Ma quel manipolo di persone, che per qualche ora ha invaso la nostra città provando a camuffare dietro la critica alle banche, parole d’ordine razziste, omofobe e intolleranti è tornato ai propri treni e pullman  non  senza lasciare una brutta traccia .

Comincia infatti dopo qualche ora il tam tam sui social network con alcune foto della giornata;

sebbene non ci sorprenda affatto, c’era uno striscione con scritto “Tempo di essere madri”.

Annotazione grottesca: mantenuto da soli uomini!

Perchè hanno voglia a cambiare le parole, la musica è sempre la stessa, ed il ritmo è scandito sempre dal rintoccare delle campane del Vaticano.

Non basta una coordinatrice di sesso femminile per rigettare l’accusa di sessismo; degli uomini che decidono che le donne hanno un ruolo nella società solo in quanto sforna-italioti, noi continueremo sempre a chiamarlo sessismo. E non sarà né Florino, né l’associazione della moglie di Iannone, né Paola Concia a convincerci che c’è qualcosa di nuovo sotto il tricolore.

E oggi, con la crisi che avanza, ribadiamo ancora una volta l’importanza di determinare liberamente e consapevolmente la maternità e la non maternità.

Oggi dove a causa delle politiche di austerity tutti i servizi vengono tagliati, difendere i centri antiviolenza e i centri per le interruzioni volontarie di gravidanza, così come supportare i servizi di accompagnamento alla genitorialità e pretendere reddito, è praticare antifascismo. Quello che facciamo tutti i giorni!

Un altra foto ancora, ritrae un ragazzo che indossa una felpa del brand Casapound, con la frase “Compagna quando mi vedi ti si bagna”.

Lo scarno e machista immaginario erotico di queste bestie fasciste riesce a costruirsi solo nella contrapposizione ideologica, e per suprema violenza contro i compagni sfocia nel desiderio di possederne sessualmente le donne. Facendolo ricadere sulle stesse.

Questo desiderio evidentemente fa il paio anche con un  immaginario della donna, come un essere “purtroppo emancipato” a causa delle battaglie per l’aborto a quelle per il divorzio e la libertà sessuale, e quindi necessariamente una donna iper sessualizzata, un contenitore sessuale che il compagno

(poco uomo poco virile rispetto a loro) non riesce a soddisfare. Ecco che nelle loro fantasie basta la vista di un uomo italco a farci tremare…

Poi possiamo dare tutte le risposte del caso:

Mi hai desertificata…

Me la prosciughi…

Mi si bagna per pisciarti in faccia…

Ma resta comunque il puerile e infame prodotto di una visione della donna come soggetto subalterno che O si incarna nella donna/madre/patriottica e italica O è una donna alla mercè di tutti. Tutto quello per cui lottiamo ogni giorno.

Perchè noi, le compagne, oltre a non essere solo le donne dei compagni, ed oltre a coltivare un immaginario e delle relazioni erotiche ben più appaganti di quelle che potrebbero offrirci dei cerebrolesi violenti e machisti, sappiamo come difenderci.

Queste due considerazioni sono per chi con grande ottusità ha scritto soffermandosi sulle analogie (ma quali?) piuttosto che sulle profonde differenze che contrapponevano la piazza dei movimenti sociali a quella dei fascisti, incastrando noi femministe in uno stereotipo che ci siamo scrollate da molti anni ormai.

Per noi questo è TEMPO DI ESSERE LIBERE RIBELLI E ANTIFASCISTE!

DeGeneri Collettivo Femminista

Posted in Anticlero/Antifa, Critica femminista, Pensatoio, Scritti critici.


One Response

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  1. Nello says

    ‘mi hai desertificata’ è una risposta-spettacolo…
    complimenti per il post!