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Mille e uno modi per meritare un posto da ministro

Stamattina stavo in un posto dove facevo i cazzi miei. E vabbè, qualcosa per me dovrò pure tenerla. Quel che è importante è che ho assistito ad uno scambio, simpatico per carità, battute in libertà di gente che lavora e fa anche belle cose, e lì per lì non ho realizzato, sarà che ero un po’ rincoglionita, ma alla distanza il mio cervello un po’ ci piglia e gira che ti rigira mi vengono fuori sempre gli stessi calcoli. La gente, fondamentalmente, si annoia. Non vogliono fatti veri, non gliene frega niente della realtà. Di realtà sono sommersi tutti i giorni e allora che due palle che non si parla più di figa sui giornali, ma fatecela vedere, fatecela odorare.

Non c’è più gusto, nessun divertimento, e famose ddu’ risate che mentre sto’ a faticare mi serviva proprio un presidente del consiglio un po’ buffone con la sua corte dei miracoli un po’ criminale che tra una battuta e una leccata di culo intrattenevano l’Italia tutta. Ed è la morte anche nelle redazioni dei giornali, non si fanno più grandi numeri, quelle milioni di copie vendute su esclusive scopantizie e i miliardi di click dei giornali online che hanno fruttato tanti miliardi in pubblicità. Ché ora, non so se ve ne siete resi conto, te la spalmano sul desktop appena tu respiri, ché almeno prima ti si apriva la canzoncina o lo spot dopo un pochino e invece ora è addirittura antecedente al resto. Se vuoi continuare a leggere devi sucarti la pubblicità.

Insomma, ci si annoia, e ‘sta gente ne parlava stamattina, tra una cosa e l’altra, era meglio quando era peggio, non esistono più le mezze stagioni e senza figa non c’è gusto e non lo dico certo perché mi voglio unire al coro di voci entusiaste che dicono di Monti che ha riportato sobrietà e decenza nelle istituzioni, perché la mia idea di indecenza è proprio un’altra. Io giudico indecente qualcuno che mi vuole rubare gli ultimi centesimi che mi restano per regalarli alle banche e di piani Marchionne o Riforme Gelmini ne avrei abbastanza. Ma quelli non interessano la gente, non quella stramaggioranza di indignati che scendevano in piazza solo a pensare che il cattivo fosse Berlusconi. Invece ora non li indigni, non li sposti, essi si annoiano, rivogliono la figa e lo vedremo alla prossima campagna elettorale ‘U Partitu Ru Pilu di nuovo in lizza a far vedere quanto è più bello stare a divertisse tutti quanti invece che stare a pensare ai tagli che rubano via pure i soldini dai salvadanai dei più piccini.

Non so davvero ma più che altro penso che prima o poi bisogna ragionare su questa comunicazione anestetizzata che ci impone quello che deve piacerci e cosa no, quello che ci indigna e cosa no. Vorrei che oggi la gente sentisse il bisogno di fare un gran casino e invece scopro che tanti sono annoiati, che l’indignazione si sposta solo sui Langone e i vari misogini che hanno il culo di poter scrivere su qualcosa che viene diffuso in larga scala, che è una indignazione ben riposta, senza dubbio, ma che mi dice in fondo che quello che veniva criticato, in giro, giacché i Langone esistono anche su Repubblica, Il Corriere, Il fatto Quotidiano, fosse un fatto di forma e non di sostanza.

Sputiamo su quelli che dicono che le donne fanno cagare ma poi lasciamo che una massa di democratici individui sputi sulle donne tutti i giorni. Lasciamo che insultino quelle che chiamano “troie”, perché c’è una strana eccitazione tutt’attorno quando si parla di donne e se ne parla in un certo modo. La figa tira e tira in tutti i sensi. Costruire personaggi negativi al femminile sembra un dovere, circostanziato e chiaro, senza mezzi termini. Si fa in tutti i modi salvo poi dire che la ministra che metterà mano alle pensioni, ancora una volta, è pressocché una santa perché si dice sia là per competenze e non per altro.

Ma in una nazione in cui il “merito” è ottenuto per via di discendenze, favoritismi, raccomandazioni, appartenenti a caste e a lobby, dove sta il merito? Cos’è esattamente il merito se io per raggiungere una posizione di carriera devo comunque compiacere certe lobby? Che io abbia fatto pompini a un uomo solo o alle banche fa differenza? E parlo in generale, di uomini e di donne, dove il merito non esiste perché stare sempre dalla parte dei potenti, di modo che alla prima chiamata incaricheranno te di buttar giù la vita della gente, non è un merito.

Merito è prendere posizione, dire quello che si pensa, lottare per sopravvivere, farsi manganellare in piazza per difendere un’idea, e quasi varrebbe la pena dire che in Italia il “merito” va attribuito a chi sta dalla parte “sbagliata”.

Un governo fatto da pezzi di vaticano, confindustria, banche e tutto quello che volete, che governo di “merito” è?

Domani mi iscrivo all’Opus Dei per fare carriera o da medico dichiaro di fare l’obiettore e di voler lasciare senza assistenza sanitaria le donne che vogliono interrompere una gravidanza, e lì vedrete qual è il “merito”. Il “merito” di discendere da grandi nomi, padri padroni in casa e nello Stato, figli di potentati o nomi piazzati qui e là dopo essere stati favoriti nelle carriere per aver fatto le scelte “giuste”, a favore di questa o quella lobby di potere.

Se si guardassero le cose dall’angolazione giusta ci sarebbe tanto per cui indignarsi. La gente non si annoierebbe e non avrebbe motivo di rimpiangere la misoginia spruzzata ad arte per distrarre il mondo da mille altre questioni. Se i media nazionali non fossero anche loro “prostituti” di mestiere, con il solo “merito” di ricavarsi spazio grazie alla colonizzazione del pensiero della gente, forse si vedrebbero le cose per come stanno e vi assicuro, non c’è nulla per cui annoiarsi adesso. Sicuramente non mi annoio io che sono troppo presa dalla precarietà e sono certa che non lo fa un sacco di altra gente.

Vi lascio con uno spunto di riflessione. Cacciare l’ex presidente del consiglio ha rappresentato per tant* la rivalsa sulle puttane. Lui è andato e le femmine al seguito secondo alcun* meriterebbero di essere rasate a zero e umiliate in pubblica piazza. Quello che si vede, e si vede chiaramente in tanti esempi di stampa illuminata, è che berlusconi è andato, chissà per quanto, e l’indignazione contro di lui è sopita, ma l’indignazione contro le donne resta. Dopo il diavolo vanno abbattute quelle. Vi siete accort* di quello che si dice delle donne nella stampa in generale?

Posted in Misoginie, Omicidi sociali, Pensatoio.


One Response

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  1. Y says

    Io mi chiedo più che altro come sia possibile non rendersi conto che danneggiando l’immagine delle donne alla fine si danneggia anche quella degli uomini…