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Del fare figli italici e della pulizia etnica

Segnalato da più persone, un po’ ovunque, questo articolo di Libero (in basso), quotidiano notoriamente equilibrato e schierato dalla parte delle donne.

Più giù potete vedere un esempio della considerazione di cui gode la “donna” nella loro redazione.

In sintesi dice una cosa che è coerente a quella che è stata detta un sacco di volte anche da voci più autorevoli, incluso il papa: le donne servono a fare figli e se non danno figli alla patria (orsù “compagne” di Casapound del “E’ tempo di essere madri”, fate il vostro dovere e partorite con gioia un figliolo al minuto per fare felice ‘sto tizio) bisogna prendere provvedimenti.

Dio/patria/famiglia, diceva Mussolini, ma lo dice anche la Bindi e tutta la schiera di ex democristiani che ora chiamiamo “sinistra”.

Lo dicono anche le parlamentari del Pd da sempre più concentrate a parlare di politiche di conciliazione – per conciliare l’ora d’aria che viene concessa alle donne con i loro obblighi di cura – mentre per gli uomini ad oggi il congedo parentale è giusto un argomento utopico di cui parlare.

Lo dicono fior di soggetti impegnati a fare indagini demografiche in cui vorrebbero dimostrarci che i sette miliardi e passa di esseri umani presenti sulla terra non sono sufficienti a farla implodere. Bisogna partorirne di più così poi andiamo tutti  a colonizzare Marte.

Lo dicono quelli che continuano a instillare senso di colpa perché se non ci sono i giovani a farsi il culo nei lavori precari chi gliele paga le pensioni ai vecchi? E a noi chi le pagherà mai? Sfugge che la pensione non si paga perché nel frattempo se la sono fottuta e viene omesso di dire che ogni anno migliaia di giovani volenterosi stranieri – che potrebbero contribuire alla causa così come già fanno gli stranieri bistrattati e presenti in Italia – vengono respinti nel mediterraneo e sovente vengono anche speronati o comunque lasciati morire tra le onde in una sorta di pulizia etnica organizzata.

Per cui si può ben affermare che tutto quello che dicono certi personaggi è abbastanza falso. L’articolo in basso finalmente dice la verità. Servono più figli battezzati e cattolici affinché la hit parade delle religioni si risolva a favore del cattolicesimo e a sfavore della religione musulmana.

Servono più figli italici, di pura “razza” nostrana, un po’ figli di Annibale e altre milioni di etnie che stanno all’origine del nostro Dna, per non produrre un trauma a certa gente della quale il giornalista che ha firmato l’articolo sotto è soltanto il portavoce.

E siccome quando sparano cazzate le sparano fino in fondo allora rieccola la ricetta coerente ai ciellini et simili firmatari del patto per il “Padre” che ad oggi è il manifesto della schiera di padri separati che hanno grandi affinità con Giovanardi e la Roccella quando questi dicono che le donne non devono usare contraccettivi, niente interruzione di gravidanza e foss’anche in punto di morte devono comunque fare figli per la patria. Da lì tutta la comunicazione mistificata che criminalizza le madri al punto da farle ritenere inaffidabili e meritevoli di elettroshock nel caso in cui manifestino disagi da maternità imposta.

Il giornalista “riporta” le affermazioni di un altro soggettone il quale dichiara che affinché le donne riprendano a fare figli e a fare le madri senza manifestare desideri propri bisogna smettere di farle studiare. Via l’accesso all’istruzione e facciamo frequentare a queste femmine solo corsi in cui imparano economia domestica, a rammendare calzini e a cambiare pannolini.

Non sappiamo quanti anni abbia il giornalista, a prima vista parecchi, ma ci chiediamo, a lui sta bene che gli uomini, incluso quelli a cui piace essere padri, ritornino a fare vita estranea al nucleo familiare con brevi apparizioni autoritarie per ripristinare l’ordine?

Posted in Anticlero/Antifa, Pensatoio, R-esistenze.


11 Responses

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  1. ariaora says

    Volevo dire a @Chiara che i ragionamenti sulla demografia non causano radiazione dagli “albi” in nessuna parte del mondo. Anzi, questi ragionamenti sono teorizzati e analizzati in sede universitaria. Infatti, nell’articolo è citata una ricerca della Harvard Kennedy School (che non sta proprio in Italia).
    Capisco che sia sgradevole rendersi conto di questa condizione, ma in tutto il mondo sono studiati e applicati metodi per il controllo demografico. La variazione del livello delle nascite può essere condizionata attraverso diversi strumenti, alcuni sono espliciti (p.es. incentivi fiscali alla procreazione), altri impliciti, sono, ad esempio, condizionamenti socio-culturali e di economia generale. Anche i movimenti migratori sono studiati e condizionati come causa/effetto di variazioni demografiche locali e internazionali. Da non dimenticare che le variazioni demografiche e i flussi migratori influiscono anche sulle variazioni del costo del lavoro e sui consumi, le implicazioni a livello “geo-politico-economico” sono quindi notevoli.

  2. ariaora says

    prova invio commento, funziona?

  3. Luca Nemi says

    Certo questo giornalista non é esattamente un intellettuale, ma da un giornalista che scrive su Libero cosa ci si puó aspettare? Quello che forse il giornalista non ha capito é che le donne che studiano spesso insegnano nelle scuole, e trasmettono i loro valori ai figli degli immigrati. Che diventano, per cultura, piú italiani degli italiani stessi.

  4. Chiara says

    Allucinante!In ogni Paese civile lo radierebbero dall’albo dei giornalisti. Perfino nel cosiddetto terzo mondo non avrebbero pensato cose del genere…Scusate, ma mi verrebbe molto voglia di mandargli in visita Lisbeth Salander…Chiara

  5. ariaora says

    @Cosmic
    In generale una persona che ha studiato e letto poco non avrà gli strumenti per effettuare scelte realmente libere e consapevoli. Quella persona non farà riflessioni “filosofiche” sulla vita e sul futuro dei figli, ma si limiterà a fare quello per cui è stata predisposta (più o meno come accadeva 100 anni fa). Con lo studio – in particolare quello indipendente – aumenta la capacità di valutazione e riflessione e di conseguenza la percentuale di persone che non si “adattano” agli schemi predisposti.
    Togliere libri, togliere risorse economiche, togliere tempo, sono azioni che contribuiscono per certo ad una regressione al passato. Se questo sarà fatto è prevedibile anche un incremento demografico, si innescheranno fenomeni simili a quelli ancora in atto nei paesi poveri.

  6. Giovanni says

    Ma che vergogna, vuol dire tornare indietro al medioevo

  7. Cosmic says

    PS io ho una laurea, una specializzazione, leggo molti libri, ho un buon lavoro e 2 figli. Non escludo di volerne un terzo fra qualche anno. E sono anche ‘italica’. Il fatto che questi buzzurri possano scrivere queste cazzate sui giornali è indice del bassissimo livello culturale del nostro paese.

  8. Cosmic says

    Scusate volevo dire tasso di natalitá

  9. Cosmic says

    Stranamente però in Svezia, dove le donne hanno realmente pari opportunità e un’elevata scolarizzazione e occupazione femminile anche ad alti livelli c’è un tasso di occupazione che è il doppio del nostro. Chissá perchè…

  10. Emy says

    ma questo giornalista vive in un altro pianeta.
    a parte il fascismo e maschilismo d’anteguerra di queste affermazioni, secondo la sua logica chi manterrebbe le donne e i figli? gli uomini con la disoccupazione e la precarietà che c’è? chi si occuperebbe di loro se il marito/padre non vorrebbe occuparsene? si vivrebbe in un paese di mendicanti, bel regionamento!

    Perchè la maggior parte degli uomini non vuole capire che il femminismo è un vantaggio anche per loro?

  11. feminoska says

    L’autore dell’articolo pecca in modestia nel definirsi solamente xenofobo, visto che è anche misogino (e chissà quali altre “virtù” tiene ancora pudicamente celate…)
    Per il resto commentare un delirio di tale demenza e di tale ignoranza mi pare solo tempo sprecato… giusto una cosa retoricamente mi domando: ma davvero ha un senso per qualcun* pagare un mentecatto capace solo di sputare odio a tiratura nazionale???