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Lo spot che mortifica le donne che lavorano

http://www.youtube.com/watch?v=kvExuJarZfQ

E’ uno spot che sta girando in rete. Me la segnala Fastidio, che ringrazio molto (dice: “già, tutte così le manifatture a manodopera femminile!”). Della Jbs Factory, una azienda che si occupa di biancheria intima maschile da ciò che vedo.

Solo a persone essenzialmente sessiste può venire in mente di pubblicizzare una mutanda lasciando immaginare che dietro la sua realizzazione ci siano decine di donne votate alla causa della erezione di quanto dovrà contenere.

Sudore, bagni nelle sostanze chimiche di risciacquo dei tessuti, strofinii e culi per aria. Veramente molto ma molto fantasioso tutto ciò. E se si trattasse di una bella orgia in un altro contesto, fuori dalla fabbrica, un contesto in cui le donne potessero toccarsi tra di loro, invece di accontentarsi perfino del fantasma di un membro tanto sopravvalutato, avremmo accolto la cosa con una risata.

Il punto è che ci fa incazzare in modi indicibili il fatto che si rappresenti il lavoro femminile in questo modo. E parlando della manifattura e di manodopera femminile ci viene in mente Barletta e le donne morte di lavoro nero e di ricatti, di povertà e di fatica. Donne sepolte vive perché c’era chi decideva che fosse un bene che lavorassero in uno scantinato buio in cui il padrone viene definito come sufficientemente umano perché aveva piazzato lì la zanzariera.

Di donne che sono morte ammazzate per condizioni di lavoro infami tante ce ne sono state e tante ce ne sono e quindi questo spot è un insulto a tutte quelle donne, a quelle morte ammazzate e a quelle che si ammazzano di fatica tutti i giorni in condizioni di totale schiavitù, vittime di datori di lavoro perfidi e di un sistema economico che le massacra.

Non so cosa si può fare in questi casi, perché lo spot non mi pare sia andato in onda in Italia e non mi interessa neppure la censura come scelta, ma questa cosa è umiliante, fa veramente schifo ed è un problema enorme pensare che nella testa di tanti uomini attecchisca un immaginario del genere.

Molto dispiaciuta per le donne di Barletta, per le altre, per noi. E in questa giornata in cui si parla di violenza sulle donne mi parrebbe opportuno parlare anche di questo. Perché si tratta di omicidi sociali e omicidi fisici. Le donne che lavorano muoiono e le donne che lavorano vengono umiliate con questa rappresentazione fasulla della realtà.

Ps: qualcuno sa se la Jbs Factory ha licenziato donne e ha delocalizzato aziende in Thajlandia o in Cina?

Leggi anche:

—>>>Avevano perfino la zanzariera

—>>>Quelle che muoiono di taglio e cucito

—>>>Donne, precarie, murate vive

—>>>Erano solo precarie

—>>>Sono precaria, sfruttata e voglio restare viva!

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


3 Responses

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  1. Mary says

    Sono dei criminali…quanto vorrei una legge che prevede pene pesantissime contro chi lede l’immagine femminile e chi fa spot razzisti!

  2. Paolo84 says

    uno spot che ridicolizza le operaie è certamente un pessimo spot, purtroppo non ho molta dimestichezza con l’inglese, e non capisco se specie nel finale si voglia prendere in giro un certo immaginario maschile oppure no

  3. Silent says

    Che orrore.