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#128 vittime di violenza maschile nel 2011

http://www.youtube.com/watch?v=aU0tVZlS-8Q

Ad oggi abbiamo contato #128 vittime di violenza maschile nel 2011. Comprensive di figli e vittime collaterali a delitti compiuti da un uomo, un ex, spesso un marito, fidanzato, padre, conoscente. Gli ultimi delitti in Emilia Romagna, due vite spezzate da uomini che le hanno massacrate perché non volevano lasciarle libere.

Tutto questo succede mentre si moltiplicano nelle varie città le iniziative contro la violenza sulle donne, dove la lotta viene declinata in mille modi ma in fondo tutte vogliamo che le donne sopravvivano, anzi vivano una vita piena, libere di decidere se restare o andare, come avrei voluto esserlo io libera molti anni fa quando lasciavo il mio ex e lui tentava di uccidermi fermandosi soltanto quando fu convinto di vedermi morta.

Ve l’abbiamo raccontata in mille modi la violenza degli uomini e vi abbiamo raccontato anche la complicità delle donne o comunque la sottovalutazione, la banalizzazione e la complicità di chi racconta la violenza in articoli di cronaca a partire da immagini sempre uguali, titoli sempre uguali, versioni sempre uguali di una storia che non finisce mai e che fa vittime su vittime che nessuno difende.

La violenza sulle donne per come viene raccontata risulta una cosa facile, quasi banale, e nessuno vi racconta però com’è per davvero perché il racconto è delegato a gente che ne sa poco o a uomini che negano quella violenza o a presentatori tv che si eccitano a mostrare particolare morbosi contando comunque troppo spesso di fare passare i carnefici per vittime e le vittime come carnefici.

Le donne che vengono ammazzate, in un modo o nell’altro, spesso si separano da un ex che non vuole lasciarle andare ed è questione di possesso, egoismo, cultura, ma in fondo è la mano di questi uomini che stringe il collo delle loro ex o trafigge i loro corpi con coltelli affilati o sfonda il loro cranio con un martello. Sono questi uomini che decidono di mettere fine all’esistenza delle donne perché non hanno obbedito, non appartengono, non si rassegnano a restare legate a uomini violenti, cannibali, perfidi, egoisti, immaturi, deboli, concentrati soltanto sul proprio ego che se anche fossero vittime lo sono soltanto di se stessi.

Le donne che vengono ammazzate spariscono dalla storia, dai titoli di giornale, vengono usate per offrire legittimazione a chi vuole perseguitare gli stranieri o a chi vuole realizzare leggi securitarie basate soltanto su pene che di fatto non servono a niente. A niente, perché attorno la cultura legittima i violenti e perché c’è un esercito di negazionisti che difendono altri negazionisti che difendono uomini violenti che perseguitano le donne anche nelle aule di giustizia, dove inventano di tutto pur di attuare vendette terribili.

Noi ci occupiamo di diritto di famiglia, che è quello attualmente sottoposto a revisione da parte di chi sostiene un ddl, il n.957, sull’affido condiviso e la pas, che autorizza un ex marito a togliere un figlio alla madre per osteggiarla e costringerla e massacrarla, dunque punirla dopo che lei ha lasciato lui. Perché quello che vogliono questi uomini è comunque la morte fisica o sociale o economica delle loro ex. Questo vogliono e questo lo Stato sembra dargli.

L’esercito di negazionisti e squadristi che in giro per il web sostengono posizioni di questo genere sono spesso minacciosi e violenti anche con altre donne e praticano quello che si chiama cyberstalking per impedire che le donne si esprimano, che parlino, che rompano il muro di omertà che da sempre obbliga le donne al silenzio.

E di queste cose noi abbiamo parlato tanto fornendo un quadro preciso di tutto ciò che compone la vasta gamma dei comportamenti molesti (trovate la lista di articoli alla vostra destra alla sezione cyberstalking) e continuiamo a parlarne con tutta la solidarietà che meritano le altre sorelle che come noi subiscono ogni giorno attacchi e molestie da parte di misogini sparpagliati per la rete.

L’antifemminismo e la misoginia vanno a braccetto con posizioni reazionarie e antiabortiste e dunque bisogna ricordare che in questo momento le donne sono costrette a subire violenza anche da parte di chi vuole obbligarci a soffrire per abortire, a elemosinare un contraccettivo per fare sesso, a rivolgersi ad un consultorio senza trovarci dentro qualcuno dei pro/life che praticano violenza psicologica sulle donne che incontrano, a delegittimare i centri antiviolenza e a delegittimare le donne tutte con una orribile campagna di odio contro di noi che non finisce proprio mai.

E’ violenza contro le donne l’uso che delle donne si fa per propagandare un profumo, una pentola a pressione, l’attività di un partito politico, l’identità di una testata nazionale che legittima un nuovo presidente del consiglio che non è stato eletto da nessuno, un gruppo sindacale o un partito politico che raduna le truppe di donne, le chiama in piazza dettando legge e diktat per strumentalizzare il “vota donna” come se le donne fossero panda e come se bastasse essere donne per essere persone migliori.

Violenza contro le donne è il welfare che ci impone di svolgere lavori di cura, da sole, ed è la precarietà che ci massacra tutti i giorni e che ci obbliga ad una dipendenza che è la prima cosa da risolvere per fare in modo che le donne che subiscono violenza e ricatti possano liberarsi.

Violenza è una giustizia che assolve gli stupratori e gli assassini ed è un sistema istituzionale compiacente che non parteggia quasi mai per le donne e che tiene le donne in riga a rispettare un ordine preciso, dio/patria/famiglia, che non ci corrisponde.

Violenza è tutti i significati impliciti che vengono attribuiti al mio corpo ed alle mie scelte, all’autodeterminazione, alle mie lotte, fossero quelle in casa o quelle in piazza.

Violenza è pretendere che io mi rivesta e che mi vergogni della mia nudità se non ho un corpo che corrisponde al target nazista dei pubblicitari, ed è violenza tutto quello che mi viene imposto di fare per essere accettabile in una società di merda che mi vuole fedele all’immagine dominante e poi disponibile e poi schiava.

Violenza è non poter esercitare il mestiere di sex worker senza subire la divisione tra donne per bene e donne per male, perché se anche io facessi la puttana cosa cambia. Non sono forse io una prostituta di mestiere tutte le volte che faccio un lavoro che implica l’uso di qualunque parte del mio corpo per stare in una catena di montaggio?

Violenza è non poter smettere di mostrare la faccia da vittima giacché se mostro rabbia e aggressività mi si dice che non ne ho diritto e che non sono abbastanza “femmina”.

Violenza è vedere il mio amico, il mio compagno o mio fratello sfottuti e disprezzati e ghettizzati se mostrano di essere uomini differenti, non machisti, non anacronistici e senza quella necessità di controllo sui corpi delle donne che altri hanno.

Violenza è voler parlare della violenza subita e sentirsi dire che tu non sei obiettiva perché hai subito un trauma e sono autentiche cazzate perché proprio le sopravvissute alla violenza sanno di che si tratta e se sono sopravvissute sanno anche come potranno sopravvivere le altre.

Violenza è la delegittimazione costante di tutte quelle donne che parlano di violenza maschile sulle donne, come se vi fosse sempre la necessità di mediare e di giustificarsi per non ferire una società misogina alla quale bisogna specificare, con delicatezza, che certi uomini sono fragili e pericolosi ma comunque questo non va detto ad alta voce per non contraddire tutta la propaganda che assegna agli uomini, poveri fessi, il ruolo di sorveglianti, aguzzini, gendarmi, picchiatori di folle, soldati obbedienti, autoritari controllori, governanti, conduttori del nulla, per conto di straricchi pezzi di merda che vogliono che tutto resti uguale, esattamente com’è.

Violenza contro le donne è tante cose e quindi aiutatemi/ci a definirla e poi componiamo un elenco di ragioni per cui le donne dovrebbero lottare, insieme, affinchè tanta violenza non ci sia più.

Usate i commenti o qualunque strumento vogliate e aggiungete altri paragrafi importanti a questa narrazione.

E’ il nostro momento, sorelle, dite tutto quello che vi viene in mente, Dite perché vi sentite violentate e dite cos’è violenza maschile contro le donne secondo voi.

—>>>Bollettino di Guerra segna le cifre delle vittime della nostra resistenza quotidiana!

Posted in Anti-Fem/Machism, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


One Response

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  1. PincaPallina. says

    Donne PLASTICHINE MANIPOLATE MENTAL -CONSUMAMENTE.
    le donne erano *sono* belle al naturale…non Strablasticate.

    http://www.blitzquotidiano.it/societa/usa-florida-finto-medico-iniezioni-cemento-sedere-femminile-1024464/