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Il piacere è un diritto

Lei si chiama Riot Grrrl e ha appena aperto un blog “Erotic Grrrl: diario erotico postporno“.

Giusto qualche giorno fa condividevamo una serie di interventi fatti in mailing list a proposito di “sesso non convenzionale”, bdsm, bondage, altro, con una discussione che da un lato negava la libertà di scelta delle donne di proiettarsi in una dimensione del piacere altra, che può rappresentare qualunque cosa loro vogliano e l’affermazione dall’altro del diritto ad un piacere che corrisponda a ciascuna senza vincoli né censure di tipo morale.

Del blog Erotic Grrrl, con il suo permesso, riportiamo l’ultimo di quattro post in cui questa donna afferma il proprio diritto.

Noi crediamo ci sia bisogno di un blog così che parli di se’, di quello che piace a lei e che in qualche modo insegni anche a certi uomini – per parlare di sessualità etero – che il piacere e la sessualità, almeno per lei, non è una mano intera sul sedere ma un solo dito “che sfiora i contorni delle mie smagliature”.

In tutti i suoi post lei racconta l’eccitazione dell’attesa, l’affidarsi, la sensualità, la consensualità in atmosfere che ricordano molto quelle del film Secretary. La sessualità lenta, fatta di tensione erotica e di fiducia.

Vi lascio al post. Buona lettura!

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Avevo pressappoco quindici anni quando un ragazzo qualunque mi incontrò per strada e mi disse “sei un cesso”. Ancora oggi che di anni ne ho molti di più non mi importa il significato che quella persona voleva rivolgermi. Importa invece quello che indirettamente mi evocò.

Non faccio la collezionista di liquidi e non intendo aiutare nessuno a depurarsi. Quelle che vorrei mi fossero destinate dovrebbero essere altro che tossine. Ma trovo assai plausibile immaginare di sentirmi comunque lusingata per essere considerata un filtro di anime, un soggetto che consente il passaggio di umanità di scarico restando per se stesso assai pulito. Non è cosa da poco e non credo sia una caratteristica comune a molti.

C’è chi lo sporco lo produce e c’è chi lo scaraventa nella giusta direzione. Forse io sono così e in effetti così mi sento.

Vedo mani di gente sporca che vorrebbe prendermi e usarmi e io resto arroccata come una imperatrice che solo Annibale, di Cartagine, colui che osò sfidare l’Impero Romano, potrebbe detronizzare.

Io mi concedo alle attese, alle mille e una sollecitazioni per il mio piacere.

Volevo rendere nota questa cosa perché parte del piacere deriva dal rivendicare un piacere proprio, diverso, intimo, privo di censure e moralismi. Volevo avere il diritto di consumarmi e di farmi consumare e questo è ciò che accade, oggi, che sono qui a guardare l’uomo che mi sta di fronte che mi ricorda che io sono sempre io qualunque cosa accada e che avermi lasciato in attesa ieri mi ha resa più libera oggi.

Volevo dirvi di me, dell’intenso godimento che provo ma per oggi voglio dirvi solo che dovete prendere ciò cui avete diritto e nessuno potrà dirvi cosa è giusto e cosa sia sbagliato.

Né lui né le donne che sono troppo pudiche e inibite per esplorare il proprio piacere fino in fondo.

Sono rapporti di superficie, con uomini di compagnia, la maggior parte delle volte, che non sono in grado di eccitare il corpo tanto meno la fantasia.

Io amo essere desiderata, amo essere alle mercé di chi mi porterà dove io sto bene con me stessa. Oltre ciò che mi hanno insegnato. Oltre quello che sembra “normale”, oltre la sessualità esplicita, fatta di un paio di botte e via.

I tempi, amiche, i tempi sono importanti e poi il cosa, il come, il quando.

Non mi eccita una mano aperta sul mio gluteo. Mi eccita un solo dito che sfiora i contorni delle mie smagliature. Perché i corpi sono una mappa di vita e desiderio e il piacere è il tesoro nascosto che senza quella mappa non potrete trovare.

Vi racconto delle storie, di me, forse di noi. Vi racconto della mia mappa, del rapporto con i sensi, di una magnifica giornata con chi mi ha insegnato che il piacere non è una colpa. Il piacere è un diritto.

E questa è un’altra cosa che volevo raccontarvi di me.

Posted in Corpi, Fem/Activism, Sensi.


One Response

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  1. Paolo84 says

    Tra adulti consenzienti c’è il diritto di vivere l’amore, l’eros, il sesso come meglio si ritiene,non mi stancherò mai di dirlo. Sesso orale, anale, posizione del missionario, sadomaso purchè ci sia consensualità io non giudico, ognuno ha le sue preferenze