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Vieni bambina: giochiamo allo stupro?

Cinque anni e già ha subito uno stupro di gruppo.

Cinque anni e tre figli della mentalità maschilista, sessista, le hanno fatto tutto quello che volevano farle per divertimento, perchè i corpi di donne e bambini sono solo oggetti. Così sono presentati e così sono considerati. Con la resposabilità di chi non pensa a nessun progetto educativo nelle scuole che insegni che la sessualità deve essere consensuale e che le donne e le bambine NON SI TOCCANO, non si stuprano, non si usano, non si abusano, non si sfuttano per i propri fini personali.

Tre ragazzini che come in altre occasioni e per altre bambine di età diversa hanno già dato prova della loro destrezza. Oh come hanno imparato dagli adulti ad essere maiali fino in fondo e poi omertosi, aiutati dalle famiglie che in mille casi hanno perseguitato le ragazzine che hanno denunciato, aiutati perfino, in qualche caso, dai sindaci che hanno pagato agli adolescenti le spese per una ottima difesa, o da un intero paese che ha fatto stalking su una adolescente che ha avuto il merito di non tenere la bocca chiusa.

Di chi sono figli questi fanciulli che puzzano di merda lontano un miglio? Chi li ha tenuti a battesimo per insegnargli che si fa così? Di chi è la responsabilità?

E ora che si tratta di persone estranee, perfetti per essere dipinti come mostri, allora forse, e dico forse, sono tutti d’accordo. E quando a toccare una bambina di cinque anni è il padre? Il nonno? Tutta quella categoria di persone di prestigio che assumono avvocati di grido e poi usano malattie inventate, come la Pas o come quell’altra sindrome del falso ricordo (la prima per dire che la bambina che denuncia abusi avrebbe inventato tutto condizionata dalla madre e la seconda per dire che se quel ricordo lo ha focalizzato da grande sicuramente è pazza)?

Oh come sono bravi i pedofili e gli stupratori a utilizzare stratagemmi per giustificarsi e per negare quello che fanno. Oh che bel sistema di omertà è quello in cui viviamo in cui una madre a napoli che ottiene una condanna contro un pedofilo viene ammazzata in una esecuzione camorrista.  Oh come è fantastico questo sistema italiano in cui ogni volta che una bambina denuncia di essere stata stuprata ci sono incoscienti, irresponsabili e complici che parlano di “false accuse”.

Di chi è dunque la responsabilità? Di chi, se i media passano il tempo a giustificare la violenza sulle donne e se sul web ci sono pedofili e familiari di pedofili che attivano pagine facebook per fare il tifo per gli accusati di stupro?

Chi fa in modo che i ragazzi pensano che è lecito fare una cosa del genere? Perchè è sbagliato ritenere che si tratti di cose relegate a situazioni di degrado. Gli abusi avvengono ovunque e più le situazioni sono di benessere apparente più gli stupratori godono di coperture e complicità.

Chiedetelo a quelli che non vogliono che nelle scuole si faccia educazione sessuale, per un corretto e rispettoso approccio al sesso. Chiedetelo a quelli che dubitano sempre delle parole delle bambine. Chiedetelo a quelli che ogni volta che una bambina viene stuprata e uccisa poi addebitano la responsabilità sempre ad altri o altre pur di continuare a difendere la categoria maschile. Chiedetelo a questi complici, omertosi, ai quali non importa nulla di queste bambine e dei bambini, tutti egualmente esposti sia che si tratti di ragazzi di periferia che di ricchi esponenti della società o di preti rispetto ai quali l’omertà ha prodotto uno scempio che ha segnato intere generazioni.

Chiedetelo a chiunque voi conosciate: quand’è la prima volta che sei stata toccata? E tantissime vi diranno che la prima volta erano piccole, il ricordo è persino vago, perchè c’è sempre stato nella vita di tante di noi qualcuno che raccontava le storielle chiedendoci di stare in braccio, sedute all’altezza del pene, mentre loro si dondolavano e quel gioco li faceva diventare rosso fuoco in faccia.

C’è sempre stato quello che ti diceva che eri una bella bambina e nel frattempo ti toccava fingendo di giocare. E c’è stato il compagno di scuola che copiava gesti degli adulti e poi i ragazzini che a dieci anni tenevano d’occhio i bagni delle compagne e quando ne trovavano una la bloccavano lì e le chiedevano di essere toccati. Esistono da sempre quelli che ti ricattano, ti tolgono qualcosa e te lo ridanno solo se fai quello che vogliono e oggi ci sono ancora quelli che ti scattano la foto con il telefonino e ti ricattano.

Qualche giorno fa in televisione, la vecchia solita cara televisione maschilista, parlava ovviamente delle ragazzine, adolescenti disinibite, che dovrebbero mettere un burqa per non stimolare eccitazione, ma dei ragazzini, maiali fin dal primo momento che un padre li esorta ad essere “maschi”, virili, ad esibire la forza muscolare, a meritare il cognome di famiglia, quel cognome paterno che ancora imprime una bandiera sul cranio di queste creature, di questi maschi e della maniera in cui vengono educati nessuno parla perchè sono le ragazzine che vanno rimesse a posto metre ai ragazzini val bene lasciargli licenza di stupro.

La bambina che è stata stuprata aveva cinque anni e se la stessa cosa l’avesse subita da suo padre lui avrebbe assunto un avvocato sostenitore della teoria sulle “false accuse”, avrebbe detto che è stata la madre a condizionarla e avrebbe detto che mente ed è così che decine di pedofili infieriscono sulle proprie vittime. E’ così che decine di stupratori la fanno franca. Mentre il futuro di queste bambine viene compromesso e mentre le madri rischiano di perdere l’affido di queste bambine perchè una proposta di legge in senato, la 957, introduce la Pas, una malattia inventata da un filo pedofilo mai riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale e ora oggetto di attenzione anche dall’Onu che la considera un altro degli elementi che costituiscono una sfilza interminabile di violazioni dei diritti umani in Italia, perchè se periziata nei tribunali diventa il motivo per cui un abusatore può ottonere l’affido della bambina abusata togliendola alla madre ovvero a chi può proteggerla.

L’Italia è anche quella in cui non molto tempo fa alcuni rappresentanti della maggioranza parlamentare hanno presentato una proposta di depenalizzazione sugli abusi di “lieve entità” nei confronti delle bambine, come se ci potesse essere una scala di “entità” per gli abusi che le bambine subiscono.

L’Italia è quella che ha messo in dubbio più di tutti la faccenda degli abusi dei preti, con tanto di omertà e complicità trasversali, tra baciapile e ecclesiasti, fino a che la faccenda non è esplosa altrove, non in Italia, perchè fosse dipeso dagli italiani  i preti pedofili avrebbero potuto tranquillamente continuare.

L’Italia è quella in cui se un prete abusatore e pedofilo viene arrestato c’è la comunità che fa la fiaccolata per lui con tanto di politici in testa perchè per avere voti è sempre meglio schierarsi dalla parte dei delinquenti, mafiosi, camorristi, pedofili, violenti e ogni categoria criminale che chiede legittimazione sociale e depenalizzazione per i crimini che compie.

L’Italia è il luogo in cui si fa un gran baccano perchè un paio di persone hanno foto pedopornografiche nei computer ma si usano toni molto diversi quando altre persone, che di foto non ne hanno neppure una, mettono le mani addosso ai bambini.

L’Italia è questo. Di chi è dunque la responsabilità del fatto che tre ragazzi giocano ad eiaculare sulla pelle di una bambina di cinque anni?

—>>>Bollettino di Guerra

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio.


5 Responses

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  1. Imma says

    @Luisa: quello che scrivi non è vero. In più siamo certe di volerci portar dietro cose come “la sacralità della donna” e l’abolizione del ruolo paterno?

  2. Luisa Vicinelli says

    le uniche società dove non esistono stupri sono società indigene dove i bamibini di entrambi i sessi vengono lasciati liberi di frequentarsi senza il controllo degli adulti già dai 5/6 anni, dove la sacralità della donna è riconosciuta appieno da entrambi i sessi in un sistema spirituale condiviso e senza un clero centralizzato, dove non esiste il concetto di padre e nemmeno di quel dio padre che ha detto al maschio: tu puoi fare della donne e della natura tutto quello che vuoi
    Luisa

  3. Imma says

    Sì però vedere sexy delle bambine di sei anni è un problema di chi le vuole vedere tali quanto di chi le vuole presentare come tali. A me l’aggettivo sexy per una bambina truccata non sarebbe mai e poi mai venuto in mente, né mi viene in mente ora come ora una pubblicità con una bambina di sei anni “sexy”. Lolita poi è un romanzo scritto nel 55 e gli stupri subiti da bambine non sono certo cosa dell’ultimo decennio, per cui le critiche ai media vanno anche bene, ma è un modo riduttivo e superficiale di affrontare la questione. Che poi vengano rappresentate appositamente in un certo modo affinché siano vittime di violenza sessuale è troppo.
    Io vedo due punti critici, su tutto, in questa notizia:
    – il primo riguarda ciò che ruota attorno al sesso ed alla sessualità;
    Io ho sempre temuto, ed in questi anni ancora di più, la riduzione dello stupro a sesso.
    A me pare chiaro che anche gli stupratori siano coscienti di star commettendo una violenza, d’altronde non dovrebbero trascinare via di peso le vittime, tappare loro la bocca, minacciarle, ma soprattutto è impossibile che non riconoscano la sofferenza per quella che è. Che non diano peso, che gli sia indifferente questo sì, ma incapaci d’interpretarla non credo proprio. Detto questo però, viene anche a me da pensare che la mancanza d’educazione in tal senso – e la sessuofobia fa troppo spesso il paio con la violenza – possa essere una causa della sua degenerazione. Ed a questa mancanza va aggiunta la pratica secolare che vede la femmina, indipendentemente dalla sua età, oggetto sessuale a priori. Si fa un gran parlare negli ultimi tempi di sessualizzazione precoce – spesso con un’ottusità che vorrebbe addirittura negare lo sviluppo e la maturazione sessuale di bambine e adolescenti – però son certa che molte possano testimoniare di frasi, situazioni che confermino questa visione ben prima che se ne parlasse tanto. A me vengono in mente un paio di testimonianze di donne ormai adulte, molestate da bambine dai padri: in entrambi i casi i genitori si erano rivolti alle figlie dicendo che siccome erano femmine era già loro compito soddisfarli sessualmente e che era arrivata l’ora imparassero a farlo.
    – il secondo riguarda gli adolescenti che commettono violenze.
    Una delle motivazioni per cui, mi pare, ci sia un boom di stupri commessi da minorenni sta sicuramente nel fatto che i minori non subiscano alcuna punizione. Già è difficile far finire in carcere, e magari per un tempo adatto alla violenza commessa, gli adulti, ma nei confronti dei minori c’è una totale impunità. E questo loro lo sanno.
    Quel che è peggio è che impunità di fatto fa rima con complicità, loro commettono reati gravissimi e lo stato non fa nulla, di fatto gli liscia la coda, li giustifica.
    Per cui per quanto io sia certa che quando commettono una violenza sappiano di starla commettendo, come fanno però a sentirsi colpevoli?

  4. Mary says

    che orrore1 pedofili già a 15 anni…e poi il problema con il sesso lo avrebbero solo i rumeni?
    Lo notiamo da come la publbicità rappresenta le bambine e la tv che le rappresenta tutte come delle lolite alimentando nei ragazzi(ni) una cultura che legittima lo stupro perchè le vede già sexy a 5 anni. Avete mai visto le pubblicità di alta moda e giocattoli come si rivolgono alle ragazzine? tutte truccate e sexy a soli 6 anni, già oggetti sessuali e pronte al sesso a 4,5,6,7,8,9,10, 11, 12, 13 anni… e se le bambine sono già oggetti è un biglietto da visita allo stupro. Non è un modo per colpevolizzare le ragazzine ma io accuso come la moda, la pubblicità e la tv le colpavolizza e le rappresenta per farne di loro prede di pedofili e stupratori…Per questo è nata Libera Infanzia e vi chiedo di sottoscriverla perchè è importantissimo anche se una piccola campagna che non so come mandare avanti.

  5. Baruda says

    Grazie !