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Black e Block, click e clock, tip e tap, e altre fiction italiche

Così ora sapete da che parte sta Repubblica e da che parte sta quel giustizialista autoritario di Grillo. Sapete da che parte stanno i Fassino, i Pd, i Napolitano, tutta questa gente che campa a sbafo spiando dal buco della serratura le trombate di Berlusconi e tappandosi occhi, orecchie e naso quando c’è da stare dalla parte della gente.

Quella che dei salotti televisivi se ne fotte. Che si sveglia la mattina, svolge il suo bravo lavoro precario, se ce l’ha, si vede rubare risparmi e risorse dai tagli del governo che taglia solo per accorciare la vita della gente come noi mentre usa il viagra per far godere i privilegiati di altre erezioni monetarie.

Quella che non è stata mai interpellata mentre qualcuno vuole piantargli sul culo un pilone di cemento, usando i corpi come gallerie di passaggio per i capitali che speculano e speculano e speculano, mietendo soltanto autoritarismo, repressione e negazione dei diritti.

Legnate, lacrimogeni, inseguimenti per i sentieri di montagna. La montagna dei diritti sospesi o di quelli che non abbiamo mai avuto.

C’era una volta Genova e ci sono le piazze degli studenti, e quelli delle donne che vengono massacrate per non essere sommerse dall’immondizia, dall’ipocrisia, dalla violenza, e c’è ora quella valle e quelle montagne e quella gente così testarda, tanto scomoda da esigere un patto tra potenti, idioti, bestie, animali del business, caproni che usano a sproposito la parola democrazia per ruttare l’attimo dopo.

Un accordo multilaterale che mette assieme papponi e puttanieri, moralisti e populisti, tutti uniti appassionatamente a raccontarci un’Italia sfruttata e comandata da gente di merda che oggi ti rifila un sermone di Saviano e domani ti racconta la menzogna del black bloc.

E cazzo se li conosciamo i black bloc. Io, per esempio, li vedo tutti i giorni, andare all’alba al lavoro, negli autobus freddi e sgarrupati, coperti fino agli occhi perchè di tutti gli strati di pelle perduta vorrebbero tenersi l’ultima rimasta.

Perchè coprirsi testa, mani, corpo, è una esigenza che deriva dalle intemperie annunciate, se di intemperie possiamo parlare. Ma dalle previsioni del “tempo” era abbastanza chiaro che in quella montagna avrebbe piovuto, grandinato, tra slavine e catastrofi che non hanno niente di naturale, uomini contro uomini, servi del potere e quella povera gente, sbirri di regime e il popolo che a nominarlo dovrebbero tutti lavarsi la bocca perchè non sanno neppure che cazzo è.

Che altro c’è da dire quando quello che vedi, ascolti, conosci è totalmente diverso da quello che questi servi della disinformazione cagano in giro. Come per Genova, noi eravamo lì e per due secondi abbiamo visto un tg dove la lettrice di veline parlava di minchiate e noi pensavamo che pure doveva esserci un limite tra la rappresentazione della realtà un po’ mistificata e la totale menzogna. Invece quel limite non c’è. Costruiscono le notizie. Imbavagliano chi racconta la verità. Se vedono che hai una telecamera te la rompono, se fai uno scatto col telefonino dopo un po’ ti fanno venire il sangue alle mani, se hai una bocca per parlare e memoria per ricordare e occhi per vedere ti ammazzano perchè sei un testimone scomodo e se non riescono ad ammazzarti allora prendono un populista come Grillo, di quelli stra-abusati per dirti quanto sono cazzuti questi che ululano contro il potere e lo usano per darsi ragione.

Perchè nell’Italia dei post it con foto e dedica inviata a Repubblica, sono loro che decidono quando una battaglia di (finta) opposizione può essere fatta. Loro che decidono qual è l’argomento del giorno per il quale devi incazzarti e di tutto quello che ti riguarda davvero semplicemente se ne fottono.

Altre cose non so ma vi invito caldamente a leggere alcuni articoli reperiti in rete:

Storify: Susa come Sherwood

Vattimo, i black block sono un’invenzione

Genna: #notav, il giorno che l’Italia venne giù

Fermare i violenti in divisa

La cronaca su Indymedia

La cronaca su infoaut

NoTav.Eu

Twitter, l’hashtag è #notav

—>>>Solidarietà a tutt* gli/le attivist* arrestat*. Solidarietà a tutta la gente della Val Susa!

—>>>Ringraziamo le compagne di Sguardi sui Generis che ci avevano lasciato questo commento (rimasto impigliato nel down tecnico del server):

Come sempre siete grandissime!!! Un grazie speciale alle sorelle di Femminismo a Sud che stanno dando tanto spazio ad una lotta alla quale stiamo dando tutto quello che possiamo e che ci sta regalando molto di più!

Un abbraccio!

Le compagne di Sguardi sui Generis

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


2 Responses

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  1. marcolfo says

    a proposito di repubblica e informazione:
    http://www.agognomico.it/index.php?option=com_content&task=view&id=290&Itemid=9

  2. claudia says

    C’è poco da scherzare ragazze!
    In Val di Susa è forte la presenza di black Bloc , Tip Tap e soprattutto di quei saccentoni di Qui Quo qua che usano le loro conoscenze di guerriglia campestre apprese dallo stratega del terrore: il Gran Mogol! Egli è noto da tempo alle forze dell’ordine come organizzatore di campi di addestramento clandestini di Giovani marmotte. In apparenza campeggi normali ma realtà delle vere e proprie scuole di terrorismo! Lì non si insegna solo a raccolgliere l’acqua quando piove o ad accendere un fuocherello con le pietre, in realtà ci si sercita all’uso di armi come bastoni da funghi e borracce molotov al succo di prugna. Dopo la clamorosa scoperta la polizia tiene d’occhio anche i campeggi dei salesiani.