Skip to content


Report hackmeeting: i dietro le quinte e la gazzosa al caffè!

La cronaca migliore su quanto è avvenuto all’hackmeeting l’ha fatta Dan con un articolo sul Manifesto (potete leggerlo QUI).

Io posso raccontarvi i dietro le quinte, che poi non sono tanto dietro ma sono parte di quella grande cosa che è l’hackmeeting.

C’eravamo. Ci siamo stat*. Abbiamo discusso di precarietà (presto arriva il report dei due momenti di incontro) e abbiamo pensato un momento di condivisione di alcuni punti fermi del nostro lavoro di ricerca e della nostra maniera di analizzare la comunicazione che commentiamo e osserviamo tutti i giorni.

Quelle che vedete in video sono le slides (realizzate alle 4 di notte, quindi siate clementi) che poi sono servite per un talk e un po’ di chiacchiere durate un paio d’ore. C’è una registrazione fatta dai compagni dell’hackit che dovrebbe essere messa online prima o poi. Le slides erano un punto di partenza. La discussione ha riguardato anche altre cose, essenziali, del nostro percorso di studio sulla comunicazione politica.

L’hackmeeting per qualcun@ tra noi è cominciato qualche settimana prima. Le riunioni, il piacere di rivedere persone che non vedevamo da tempo, poi i primi appuntamenti al next emerson per ripulire e organizzare il posto.

Quattro donne che in un battibaleno hanno svuotato uno stanzone pieno di roba accatastata, le vesciche alle mani per rendere lo spazio/tenda più pulito e accogliente, i compagni arrampicati ad altezze vertiginose per realizzare collegamenti tra fili elettrici e cavi di rete, l’uomo tatuato che non si fermava mai, la suddivisione delle stanze, la stanza 1 la facciamo qui o là? Ma si, va bene qui che almeno passa un filo d’aria. O magari no, meglio là anche se di aria non ce n’è neanche un po’.

Poi l’arrivo di tante altre persone che danno eguale valore al senso del lavoro collettivo, perchè partecipazione dal basso significa costruzione dell’evento fin nei minimi dettagli, a partire dalla fatica.

Qualcun@ ha reso accessibile un giardino per chi veniva in tenda, qualcun altr@ ha continuato a spazzare, a spostare tavoli, a mettere a posto panche, a montare qualunque cosa.

La prima riunione tra tutti e tutte è stata quella per la suddivisione dei turni di cucina, pulizie, riciclo immondizia, etc, perchè al next emerson si usano piatti, posate e bicchieri in mater/b. Così in cucina è partito il workshop permanente sull’affettare verdure e mischiarle e preparare cibi e scambiarsi ricette e condire le salse con tocchi personali, tra un racconto militante e la condivisione di conoscenze sui territori.

In cucina si cementano le migliori relazioni, come quelle con un mitico uomo in grado di improvvisare una pizza in due secondi e una squadra di compagni e compagne tra cui il gruppo dei calabresi che hanno tenuto per ultima una bottiglia di gazzosa al caffè da dividere tra noi. In cucina si parla di copyleft, di open source, di mille cose che attraversano contemporaneamente i seminari, tutti affollati e partecipatissimi.

E i compagni e le compagne del Cecco, che sono arrivati con il loro furgoncino di Radio Monnezza e i panini per tutti i gusti. I compagni e le compagne del Next Emerson che in questo periodo di resistenze coraggiose sono quelli che resistono costruendo cultura e futuro alla faccia di chi distrugge presente e speranze.

E quei tanti che si sono materializzati, arrivati da ogni posto d’Italia, a dircene di più, per condividere lotte e saperi, per ricordare chi siamo e per stimolare altre iniziative. Quelli che tra un seminario e l’altro potevi trovare nella lan-space a fare il caffè/resistente, quegli altri che mettevano in sharing le proprie passioni e le proprie risorse. Quelli che si sono incontrat* dopo essersi supportat* da lontano mille volte e si sono raccontat* le loro vite.

Perchè l’hackmeeting è anche un mondo fatto di intelligenze che arrivano da ogni parte del mondo per incontrarsi e progettare e guardare lontano, lontanissimo, mentre tutto attorno a noi ci trascina nella mediocrità e nella totale mancanza di spessore.

L’hackmeeting è stata anche l’opportunità per conoscere per la prima volta compagne che arrivavano dal profondo nord e che hanno affrontato un viaggio interminabile per conoscere le “fikesicule“.

E’ stato ed è il momento in cui puoi vedere attorno a te sorrisi, facce, sguardi di gente creativa, che inventa, si muove, si ribella, lotta, e si incazza, e ride, certo si, ride, si diverte, perchè la passione mette in cicolo energia positiva e quell’energia diventa l’occasione più unica che rara di guardare un mondo che si rimette in discussione e rimette in discussione perchè non teme di perdere potere. Perchè non vuole averne. Perchè persegue strade che portano a quelle libertà collettive e individuali che ci stanno togliendo.

Le libertà digitali. La libertà di non subire controllo. Di non essere funzionali a speculazioni di chi si arricchisce con i nostri dati.

Per finire, un aneddoto: qualcuno ha chiesto cosa si pensava a proposito di facebook. “Merda” – ha risposto chi faceva il talk per Femminismo a Sud. E giù gli applausi.

All’anno prossimo. Aspettando il prossimo hackmeeting.

Ps: e quanto era buona la gazzosa al caffè!!! 🙂

Posted in Fem/Activism, Iniziative, Precarietà, R-esistenze.


6 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. Giulia Q says

    Aspettando che le pubblichino sul sito dell’hackmeeting, le slide son qui: http://www.slideshare.net/suicidebunny/ui-and-you-opportunity-exists-between-keyboard-and-chair-8492435 (e uff, ovviamente nella mia pagina di presentazione ho dovuto metterci uno scatto glamour, sono proprio prigioniera degli stereotipi t* :P)

    Peccato per l’hackmeeting! Spero di potervi conoscere a qualche altro evento!

  2. lafra says

    io sono passata di fronte alla sala e penso di averti intravista… effettivamente un bel vestito a fiori in mezzo a centinaia di acar* vestit* di nero non passa inosservato! cmq il seminario sembrava interessante… si trovano le slide? alla prossima 🙂

  3. Giulia Q says

    purtroppo sono arrivata solo sabato pomeriggio e non sono riuscita a seguire il vostro seminario! e poi tutto sabato pomeriggio l’ho passato a finire le mie slide, e non so neanche se vi ho mai viste in giro. peccato! ci tenevo tanto a conoscervi, dopo avervi lette per così tanto tempo

    io comunque ero quella col vestito a fiori (non potete non avermi vista xD) e ho presentato il seminario “UI and You” di sabato notte (anzi, qualcuna di voi è venuta a vedermi?)

  4. lafra says

    La pizza è stato il benvenuto più bello all’hackmeetig! grandeeee. ma anche la parmigiana portava via!
    invece la gassosa al caffè l’ho bramata per tre giorni scorgendola sul banchino e poi mi sono persa il momento dell’apertura! mannaggia!
    politica sí, ma a panza piena! ciaoooo

  5. q9c90 says

    Uomo a chi, ma come ti permetti?!?!? Ok per il mitico, ma uomo NO! E dai la pizza non era tanto improvvisata, ne stavamo già parlando dal giorno prima 😀

    comunque grazie del complimento q^c^p

    All’anno prossimo 🙂

  6. Imma says

    Oddio, ma la gazzosa al caffè mica sarà stata la brasileira?