Questa pagina sta su facebook. Viene pubblicizzata nell’altra pagina “No alla violenza sulle donne” di 250.000 iscritti gestita da maschilisti e supporter dei padri separati e viene aperta dopo la pubblicazione di un post in cui denunciavamo l’esistenza di un sito che parla di discriminazione lesbofoba.
Noi parliamo sempre con dati alla mano. Vi mostriamo quello che rintracciamo in rete e tutto ciò che viene detto è documentato con pignoleria come conviene ad un osservatorio del sessismo che gravita in rete.
Nel giro di poche ore abbiamo visto pubblicato un articolo che riabilita e rivolge comprensione verso un assassino che ha sterminato 14 donne in Canada perchè odiava le femministe e ora vediamo la pubblicizzazione di una nuova pagina che tra le informazioni parla espressamente di “femminista morta”.
Nella pagina sono presenti dei riferimenti al nostro blog.
Daremo una valutazione sul messaggio che arriva su questi ed altri numerosi riferimenti scanditi implacabilmente in poche ore. Nel frattempo sappiate che in rete c’è chi usa questi slogan estremisti, istiga odio contro le femministe, contro di noi con tale insistenza che non lascia intendere sia nulla di casuale.
Normalmente da questi stessi soggetti, dopo poche ore dalle nostre denunce in rete, arriva un post vittimista in cui si lascia intendere che abbiamo capito “male”, che in realtà si voleva dire qualcos’altro. Normalmente ad ogni denuncia da parte delle donne che in rete osservano i comportamenti sessisti e discriminatori segue anche una “minaccia di querela” da parte di chi realizza capolavori del genere.
Noi continuiamo a tenere in piedi il nostro osservatorio. Dunque segnalateci ogni cosa che secondo il vostro parere risulti discriminatoria, minacciosa, sessista.
Buona lotta a tutt*!
Update:
—>>>Come era ovvio, puntuale, è arrivato il post in cui chi ha prodotto questa genialata immagina di giustificare in qualche modo quello che ha scritto.
Ha attivato un’altra pagina in cui ribadisce il concetto:
Nella pagina, ovviamente, ancora link riferiti a noi, che parlano di noi. Dopo averci attribuito finanche l’esplosione delle centrali nucleari in giappone, la teoria, abbastanza morbosa, è che dato che a Timbuctù qualcuno ha espresso un artifizio retorico che neppure condividiamo dunque su facebook sarebbe possibile istigare alla violenza contro le femministe, sdoganando un “auspicio” di morte, facendo passare in gran cavalleria un riferimento al “legittimo” assassinio di una femminista, attivando una ulteriore pagina (italiana), con link che si riferiscono chiaramente a femminismo a sud e che già dal titolo parla di una “femminista morta”. Superfluo dire che non può esserci giustificazione alcuna per fare circolare un titolo del genere perchè la morte di una “femminista”, che poi è una persona, un essere umano, se procurata in modo violento è un gravissimo delitto. E in giro ci sono tanti Marc Lepine pronti a immolarsi per la causa.
Ci è già capitato in passato che altri maschilisti hanno scritto frasi ambigue o anche eloquenti, grazie alle quali a noi arrivava un messaggio preciso. Strategia della tensione, si chiama, quella cosa che toglie un po’ il sonno, che è in grado di procurare uno stato di ansia, piccole cose, come quando qualcuno ti fa inciampare e poi ti dice che non ti aveva visto. Come qualcuno che dipinge la tua porta di rosso sangue e poi ti dice che lo ha fatto per ricambiare il favore, dato che da un’altra parte del pianeta c’è stato qualcuno che ha dipinto di rosso la porta a qualcun altro.
Nel dubbio noi chiediamo a sua eminenza facebook se una pagina dal titolo “una femminista morta” etc etc può essere giudicata incitamento all’odio oppure no e già che ci siamo lo chiediamo anche ad altre persone che si occupano di questi “dettagli” specificando che si tratta di un esempio di eccessiva “attenzione” a noi destinata che viene dopo mille altri passaggi già noti, non ultimo il fatto che si insiste nella pubblicazione di post diffamatori riferiti a terzi in un blog che clona il nostro titolo già oggetto di denuncia.
Noi non abbiamo ossessioni nei confronti di nessun maschilista in particolare. Il nostro osservatorio destina uguale attenzione a tutti i sessismi che rintracciamo in rete. Qui invece è evidente una ossessione nei nostri confronti. C’è una precisa volontà di screditarci. Ci viene attribuito di tutto, finanche l’eruzione vulcanica dell’etna che si sa è tutta colpa di Femminismo a Sud. Poi c’è quel modo incessante di scandire la presenza di riferimenti al nostro blog. Come una goccia che giorno dopo giorno corrode lentamente una superficie.
Quello che noi subiamo tutti i giorni metterebbe alla prova la pazienza di chiunque. Ma noi siamo ancora qui e ci resteremo. Siamo tant*, siamo insieme, continuiamo a lottare contro la violenza maschile sulle donne e quelle gocce corrosive sono parte di una offesa costante che è oggetto di attenzione altrove.
I nostri nervi sono a posto. Le nostre vite pure. E se la conclusione è che non resta che evocare in qualche modo la morte di una “femminista” diciamo che per noi nulla è trascurabile.
Lo ripetiamo, perchè sia chiaro, qualunque parola, qualunque cosa, qualunque accenno, qualunque post su un clone che ci riguardi viene considerato un ulteriore mezzo di persecuzione.
Ps: E smetti/ete di chiamarci “sorelle” perchè noi TUE/VOSTRE sorelle non saremo mai. Smetti/ete di ammiccare con sorrisini e faccette mentre insulti/ate la nostra intelligenza. E per tutti i maschilisti: Smettete di postare commenti sul nostro blog, giacchè sappiamo chi siete a prescindere da quale nick usate. Smettetela di spiarci nella nostra mailing list, nei profili dei social network, ovunque. Ogni genere di intrusione nei nostri spazi NON E’ tollerata. Tutto quello che fai o fate, tutto quello che scrivi o scrivete è solo un insulto.
Grazie lucha, sei stato chiarissimo!!!
Ho lasciato un commento nel gruppo FB, copiando e incollando la tua spiegazione!
🙂
@ Loryan: ho guardato la pagina che segnali, il problema è che chi ha pubblicato quel link ha utilizzato un indirizzo che inizia con httpS:// e non con http://. Questo vuol dire che si cerca di stabilire una connessione sicura e cifrata col nostro blog, che in teoria sarebbe una cosa utile, ma purtroppo i programmi come Firefox, Internet Explorer, Chorme non conoscono il nostro “certificato di sicurezza” e lo segnalano come “inaffidabile”. Ma non è inaffidabile, è solo che non lo conoscono (il messaggio di errore è un po’ terroristico, in effetti).
È un problema annoso che si ripresenta spesso, e finché le grandi compagnie non si decideranno a riconoscere anche i certificati dei “pesci piccoli” com questo blog, le soluzioni sono solo due
1. per te, andare su http://ca.autistici.org e scaricarti il certificato del sito che ospita il blog, in maniera che quell’errore non si presenti più (a meno che qualcuno non provi davvero a spacciarsi per questo blog)
2. se non c’è un motivo necessario, utilizzare indirizzi che iniziano con http e non httpS. in particolare se vogliamo andare un articolo che ci è piaciuto a qualche amico, non c’è bisogno di utilizzare l’indirizzo in httS.
La soluzione quindi al problema che segnali è contattare chi ha inserito quell’indirizzo sulla sua bacheca di facebook e farglielo correggere. Anzi, se potessi farlo tu, sarebbe gentilissimo da parte tua: non è nulla di complicato da spiegare, basta cancellare una lettera dall’indirizzo e tutto funziona.
spero di essere stato chiaro e non troppo complicato! 🙂
Salve.
Scusate, volevo far presente che in questa pagina di Facebook
http://www.facebook.com/pages/Antifascismo-Femminista/146701762030133?sk=wall
c’è un link ad un vostro articolo e che,
a detta di altri (ma ho verificato anch’io), cliccandoci appare un avviso che dice che il vostro sito è inaffidabile, ecc. ecc.
Da cosa dipende?
L’articolo postato è questo:
“No al pensiero fascista della bellezza ideale! – Femminismo a Sud
femminismo-a-sud.noblogs.org
Mai come in questo periodo dell’anno fioccano dappertutto suggerimenti su come essere belle e su come essere toniche, su come essere magre, su come essere perfettamente appetibili come se dovessimo prepararci ad essere il pasto di qualcuno.”
….. ma come ho detto prima, se viene cliccato sul link ci sono problemi per entrare.
Io sono giunta qui, prima, da un altro link.
Ultima cosa, ma non meno importante: Vi stimo donne! Grazie, per tutto ciò che fate.
Concordo con Donneday: GRAZIE PER IL LAVORO CHE FATE, OGNI GIORNO. Io sono con voi!
R
GRAZIE PER IL VOSTRO COSTANTE LAVORO. dalla parte della democrazia e dell’uguaglianza.
Purtroppo quando persone veramente disturbate si organizzano danno luogo a terrificanti fazioni che avanzano come zombie, fatte da individui incapaci di rendersi conto di cosa vanno seminando per il mondo. Il nazismo non è che uno dei tanti esempi di tutto ciò- i moderni pasdaran islamici sono intimi fratelli e collaboratori di questi pazzoidi, contro la cui follia non bastano le leggi: ci vuole la vigilanza sociale. Un abbraccio a tutte / tutti. 🙂
Incredibile come questi soggetti in italia non vengano arrestati, dato che fanno apologia di reato – contro la persona per di più – ed è piuttosto grave.
Vigliacchi, sempre.