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Io Guido con Manal: quando determinare il proprio percorso costa il carcere per tutte le donne!

In rete è una campagna oramai diffusa. In Italia tante sorelle si organizzano. Le saudite rischiano l’arresto, perchè qualcun@ lì ha deciso che le donne non possono guidare. Noi rischiamo l’arresto per altri motivi altrettanto medioevali. Per una fecondazione eterologa, per una ru486, per una pillola del giorno dopo. Magari in questi casi non c’è proprio l’arresto ma mille forme di condanna e ostruzionismo certamente si. E rischiamo l’arresto quando decidiamo di scendere in piazza e denunciare uno stupro che avviene all’interno di un Cie, quando denunciamo gli stupri, le violenze maschili di uomini che si proteggono tra loro e che non sanno fare altro che minacciare querela per costringerti al silenzio, quando lottiamo per rivendicare i nostri diritti e ci troviamo davanti intere barricate di uomini in divisa o anche senza, tanto non fa differenza, perchè sanno consegnarci soltanto manganellate, quando siamo lesbiche e qualcuno vorrebbe rinchiuderci nei manicomi e nei lager, quando rivendichiamo la libertà di vestirci come ci pare e tutti ci consegnano piccoli o grandi burqa da indossare mentre noi andiamo in marcia con altre “sgualdrine”, quando il nostro mestiere è fare la puttana e ci arrestano o ci confinano nelle periferie buie della città così possono stuprarci, derubarci e massacrarci meglio, quando siamo straniere e viaggiamo per il mondo e anche quando arriviamo in Italia per prima cosa paghiamo con il carcere il nostro desiderio al movimento.

Tutto parte da un’auto e da un’auto finisce. Perchè il potere patriarcale, che si regge su centinaia di migliaia di aguzzini, spietati, crudeli, che immaginano di poter fare di noi quello che vogliono, ci vuole ferme, paralizzate a qualche secolo fa, al tempo in cui ci bruciavano proprio quando volevamo guidare, un auto o la nostra vita è un po’ la stessa cosa, perchè il principio è il divieto di autodeterminazione e a noi non è ancora consentito determinare molto delle nostre vite.

Il fatto è che sono loro i folli, sono loro i nazisti, sono loro che prima o poi pagheranno per ciò che fanno mentre noi cambiamo la storia, mentre noi portiamo verso il progresso questo mondo che ci è così ostile. E se carcere dovrà essere che carcere sia. Perchè le donne non hanno paura e vanno avanti a pugno alzato o, come in questo caso, con un volante in mano per poter dire “guido io e decido dove andare”.

Vita da Streghe scrive così:

Oggi è il giorno della protesta delle donne saudite contro il divieto di guidare. Oltre 3000 le adesioni all’evento italiano su Facebook che invitava a mandare la proprio foto alla guida di un’auto, un motorino, una bici, etc etc…con il cartello IO GUIDO CON MANAL come gesto di solidarietà verso la donna saudita arrestata e in seguito scarcerata con “pentimento” per aver osato guidare un’automobile.

Noi siamo tutte Manal e siamo tutte le donne che con un solo gesto hanno determinato un grande cambiamento. Siamo le partigiane che non riceveranno mai una medaglia al valore, quelle che subiscono minacce e ricatti ogni giorno, quelle che vengono intimidite da chi immagina così di poterci ridurre al silenzio, quelle che non resteranno zitte mai.

Posted in Fem/Activism, Iniziative, R-esistenze.