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Massa: nessun lavoratore è illegale!

Questo sabato a Massa si terrà una manifestazione per i diritti dei lavoratori e le lavoratrici migranti, che da ormai quasi 20 giorni sono in presidio permanente davanti al Duomo della città, con la tenacia ed il coraggio di chi lotta perché sa che sta subendo un’ingiustizia.

Su Cronache Migranti, il blog che documenta l’evolversi della protesta dei migranti a Massa è possibile inviare comunicati di solidarietà, o informarsi per partecipare alle molte attività organizzate  dai fautori ed i sostenitori del presidio. Questo invece l’evento fb della manifestazione.

Partecipare e rendere numeroso il corteo di sabato non serve solo a portare sostegno e solidarietà ai tanti e alle tante giovani straniere vittime del razzismo, degli abusi di chi sfrutta il loro lavoro o delle truffe dello stato. Essere presenti è lottare insieme a loro affinché qualcosa cambi, in meglio, perché nessun lavoratore è illegale!!!

Riportiamo il comunicato dell’assemblea AntifascistaAntirazzista di Massa:

Per il diritto alla vita

Solidarietà agli immigranti in lotta

Il 1° maggio un gruppo di lavoratori immigrati ha occupato simbolicamente il Duomo di Massa, contro la sanatoria –truffa, per il permesso di soggiorno, per il lavoro, per il diritto alla vita.

I migranti che sono giunti nel nostro paese, sulle nostre coste, hanno lasciato alle spalle guerra, fame e miseria, hanno superato il mediterraneo in imbarcazioni dove molti dei loro connazionali, sono morti affogati o speronati, sono passati attraverso i CIE (ex-CPT), veri e propri lager, tutto questo senza aver commesso alcun reato, una volta arrivati sono stati trattati come schiavi nei campi, nelle fabbriche, nei cantieri edili, luoghi dove, ogni anno assieme ai lavoratori italiani, muoiono a centinaia costretti a condizioni di lavoro disumane e paghe da fame.

Le domande di regolarizzazione presentate nel corso della Sanatoria Colf-Badanti nel 2009, hanno messo in evidenza la necessita da parte di questi lavoratori e lavoratrici di uscire fuori da questa condizione di illegalità e sfruttamento dal quale sono costretti a vivere e lavorare.

Una condizione di “illegalità” giuridica-sociale che attraverso leggi e leggine, crea e cronicizza l’irregolarità amministrativa, la cosi detta “clandestinità”, per avere a disposizione una massa di semi-schiavi ricattabili a cui far svolgere i lavori più umili e nelle peggiori condizioni, da usare poi, come spauracchio per ricattare i lavoratori italiani, da cui li tengono divisi proprio per sfruttare meglio entrambi.

Di fronte a tutto questo cosa dovevano fare i lavoratori e le lavoratrici immigrati/e? Continuare a chinare la testa, vivere nel ricatto e nella paura, o tentare di uscire fuori da una situazione di moderni schiavi? Noi crediamo che lottare contro lo sfruttamento, la miseria e l’oppressione per migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro sia un grande esempio per tutti, una necessità che ci unisce. Percorrere questa strada insieme un può che renderci più forti, favorendo il raggiungimento di nostri obiettivi e ostacolando cosi il tentativo di isolarci e dividerci.

Ribellarsi a questo stato di cose è giusto!

Unirsi e lottare insieme è indispensabile!

Posted in Iniziative, Omicidi sociali, Precarietà, R-esistenze.