Riceviamo e volentieri condividiamo:
BISOGNA SOGNARE! Crisi Rivolte Organizzazione
Un ciclo di seminari, quattro incontri che abbiamo organizzato fra aprile e maggio prossimi. Siamo un gruppo di giovani compagni napoletani che hanno deciso di tentare di capire da dove e da cosa cominciare per trasformare l’esistente, di provare insieme quella meravigliosa esperienza che passa comunemente sotto il nome “capirci qualcosa di più”. Tutto qui: ci serve un momento per fare il punto.
Abbiamo pensato di partire interrogando l’esperienza cardine del nostro tempo, quella della crisi economica, con le sue conseguenze sulla vita delle persone. Conseguenze che spesso generano isolamento, guerra fra poveri, depressione, ma che determinano anche mobilitazioni e rivolte, come, in piccolo, è avvenuto quest’autunno nelle Università e come sta accadendo in Nordafrica. Purtroppo non sempre si riesce a vincere, perché non si è compatti, non si è forti quanto il nemico che ci sta di fronte. Ma non solo. Spesso anche le relazioni strette, le cose buone fatte, le memorie, tendono a disperdersi con il tramonto della rivolta. Che finisce per essere così splendida ed effimera come uno scoppio di fuochi d’artificio. Questo, ci sembra, accade perché non si ha organizzazione. È dunque attraverso questi tre termini-chiave di crisi, rivolte, organizzazione che vorremmo provare a leggere la storia che si sta facendo sotto i nostri occhi.
Inizieremo venerdì 1 aprile alle 16 e 30, con Emilio Quadrelli, proprio partendo da quello che sta accadendo nel mondo arabo e dalle sue ripercussioni nel “nostro” mondo, per capire come possiamo sostenere quelle lotte per la libertà e la giustizia sociale che sono anche le nostre. Continueremo poi, con Giulio Palermo, ad esaminare come (non) è cambiata l’università negli ultimi anni, cercando di tracciare anche un bilancio del ciclo di mobilitazioni 2008-2010. Arriveremo quindi, con Aldo Romaro, ad approfondire la struttura e le recenti trasformazioni del mondo del lavoro, per capire quali prospettive abbiamo di fronte, e come far sì che siano meno soffocanti, inique e lugubri. Infine con Vladimiro Giacché cercheremo di capire come sottrarci alla “fabbrica del falso” dei media e della politica istituzionale, cercando di pensare delle forme autonome di comunicazione ed organizzazione politica.
Non assisterete a classiche “lezioni frontali”: quelli che verranno a parlare non sono solo persone competenti, sono soprattutto persone che “ci provano”, che non si rassegnano, che studiano e agiscono per cambiare realmente le cose.
IL PROGRAMMA
BISOGNA SOGNARE!
CRISIRIVOLTEORGANIZZAZIONE
I seminari si svolgeranno presso – Palazzo Giusso – Università l’Orientale – ore 16:30
vol I – venerdì 1 aprile
Il Nordafrica in rivolta e il Nordafrica da noi
Essere internazionalisti oggi
interviene Emilio Quadrelli (associazione marxista politica e classe)
vol II – lunedì 18 aprile
Come (non) cambia l’università
Tra “riforme” e lotte di ricercatori e studenti
interviene Giulio Palermo – alias barone von palermo (ricercatore di economia – Università di Brescia)
vol III – venerdì 13 maggio
La loro crisi, le nostre prospettive
interviene Aldo Romaro (redazione de “il pane e le rose” www.pane-rose.it)
vol IV – venerdì 27 maggio
Politica e comunicazione
Fra fabbrica del falso e strategie di resistenza
interviene Vladimiro Giacchè (economista e saggista – associazione Marx XXI)
di volta in volta verranno preparati e messi a disposizione dei materiali e una bibliografia consigliata dai relatori compagn* per l’autorganizzazione
I seminari si terranno all’Università Orientale, Palazzo Giusso, alle 16:30. Chi non parteciperà di persona potrà trovare qui i documenti inviati dai relatori, i links alle dirette streaming e i report post-iniziativa.
Infine, un’ultima cosa: se volete sapere perché abbiamo chiamato questo ciclo “Bisogna sognare!”, prendetevi la briga di leggere qui sotto… Speriamo di vedervi numerosi, perché potrebbe essere una bella occasione per iniziare qualcosa di nuovo. Qualcuno una volta diceva: “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza”. Ecco, questo è in sintesi quello che cercheremo di fare…
Compagn* per l’Autorganizzazione (Napoli)
«Tutti parlano attualmente dell’importanza dell’unificazione, della necessità di “raccogliere e di organizzare”, ma nella maggior parte dei casi non si sa ancora chiaramente da che cosa cominciare e come raggiungere l’unificazione… È dunque assolutamente necessario estendere innanzi tutto questo campo d’azione, creare un legame effettivo fra le città per un lavoro metodico comune, perché la frammentarietà comprime le capacità degli uomini, i quali, “chiusi nel loro buco”, ignorano ciò che avviene nel mondo, non sanno come istruirsi, come acquistare l’esperienza necessaria e come soddisfare il loro bisogno di una vasta attività… Oggi, nella maggior parte dei casi, le nostre forze si fanno sterminare su un ristretto campo di operazioni, cioè nel lavoro locale… E se noi riuscissimo ad ottenere che tutti o la maggior parte dei comitati, gruppi e circoli locali si unissero attivamente nell’opera comune… Intorno a quest’opera ancora semplice e minuta, ma regolare e veramente collettiva, si recluterebbe sistematicamente e addestrerebbe un esercito permanente di combattenti provati. Ecco che cosa bisogna sognare!
“Se l’uomo fosse completamente sprovvisto della facoltà di sognare in tal maniera, se non sapesse ogni tanto andare oltre il presente e contemplare con l’immaginazione il quadro compiuto dell’opera che è abbozzata dalle sue mani, quale impulso, mi domando, l’indurrebbe a cominciare e a condurre a termine grandi e faticosi lavori nell’arte, nella scienza e nella vita pratica? Il contrasto tra il sogno e la realtà non è affatto dannoso se chi sogna crede sul serio al suo sogno, se osserva attentamente la realtà, se confronta le sue osservazioni con le sue fantasticherie, se, in una parola, lavora coscienziosamente per attuare il suo sogno. Quando vi è un contatto tra il sogno e la vita, tutto va per il meglio”.
Di sogni di questo genere ve ne sono disgraziatamente troppo pochi nel nostro movimento…»
Lenin, Che fare?
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