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Roma: se i compagni antifascisti scrivono comunicati sessisti!

[striscione di forza nuova che usa lo stesso linguaggio]

Domani sera a Roma, al Quadraro, storico quartiere comunista, si terrà una fiaccolata (?) contro gli abusi delle forze dell’ordine organizzata dall’Assemblea contro la repressione, che ha pubblicato su indymedia un appello che potete leggere per intero qui. La cosa che ci lascia un po’ perplesse di tale iniziativa, è l’incipit del comunicato con cui l’Assemblea ha deciso di promuovere la fiaccolata:

L’incontro trasversale del 15 Marzo fra compagni, compagne e soggetti critici di diverse aree, è stato il trampolino di lancio per una campagna di mobilitazione collettiva contro gli abusi perpetrati dalle Forze dell’Ordine nelle nostre strade, nei nostri quartieri, ai danni delle nostre donne e dei nostri figli.

Possibile che non si possano combattere le violenze che hanno luogo nelle carceri italiane, nelle caserme e nei quartieri senza scadere in sessismi comunicativi?

Dovrebbe poter essere diritto di ciascun@ combattere contro stupri e violenze senza dover aderire ad appelli sessisti, soprattutto perché non ci si aspetta che tali appelli, scritti in questo modo, vengano da una parte politica a noi più vicina.

L’antifascismo si costruisce soprattutto a partire da questo, e se ancora bisogna ricordare che le donne e i figli non sono di proprietà degli uomini (né tantomeno i quartieri e le strade! – valeva per le ronde leghiste e vale per tutti), allora stiamo mess* veramente male.

Posted in Anti-Fem/Machism, Anticlero/Antifa, Pensatoio, R-esistenze.


9 Responses

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  1. fasse says

    ciao rebel e andrea 🙂
    come avrete sicuramente potuto constatare questo è un blog in cui si esprimono opinioni di critica antisessista. la compagna che ha scritto il post ha notato quel comunicato, non ne ha visti altri. dopodichè è nostra abitudine lasciare spazio nel blog perchè chi ne ha voglia può raccontare quello che pensa.
    Ovviamente quello spazio è aperto solo a chi è a noi più o meno affine, anche in senso dialettico.
    quindi porte aperte anche da parte nostra. perchè non ci raccontate come è andata in un report e ci dite la vostra versione della storia? la condivideremo molto volentieri. così ne approfittate per raccontare chi siete e qual è la vostra esperienza. 🙂

    ciao

  2. andrea says

    sono un compagno che assieme ad altre/i compagne/i a contribuito all’organizzazione dell’iniziativa del 23/3. rebel ha chiarito. Il comunicato da cui avete preso spunto per la vostra critica all’iniziativa del 23 non è il comunicato fatto uscire dall’assemblea contro la repressione per promuovere l’appuntamento del 23. Il comunicato di indizione dell’iniziativa è uno e soltanto uno: quello pubblicato da Rebel appunto e che è circolato ampiamente in rete. li è sintetizzato tutto. La versione del comunicato che citate è probabilmente una delle bozze circolate in mailing-list in fase di preparazione del comunicato e che qualche compagno/a (credo per ingenuità) ha in maniera sprovveduta pubblicato su indymedia.
    Detto ciò la vostra critica potrebbe anche essere sensata ma la questione è che attaccate un iniziativa importante, valida (e peraltro discretamente riuscita) mettendo in bocca all’assemblea di compagne/i che ha organizzato il tutto delle posizioni che non gli appartengono. Così facendo scadete nella denigrazione gratuita. Insomma se siete in buona fede quanto lo siamo noi potreste anche fare un altro pezzo in cui tirate indietro l’attacco che ci avete rivolto. Se non volete farlo fa lo stesso: sarebbe comunque proficuo sentirsi, incontrarsi, lavorare assieme ad esempio per costruire una campagna di lotta sullo stupro del quadraro. Da parte nostra porte aperte (che cambiate o meno quella nota denigratoria che avete prodotto). il chiacchiericcio non serve a un tubo.

    fraternamente
    andrea

    p.s. : è odioso sentir parlare di movimento romano come fosse un etichetta di qualcuno.. si fottano tutti gli zappatori di orticelli, i loro feudi intoccabili, le loro guerre di cortile, la loro spocchia e arroganza, la loro inutilità..

  3. olly says

    @Rebel, è errato in che senso, scusa? Questo avete messo sul web…
    @un altro compagno antifascista, parlo per me, a me non interessa il politicamente corretto, a me interessa che certi argomenti siano sentiti. Ecco tutto. Quindi magari meno asterischi, meno chiocciole, più antisessismo :=)

    olly

  4. REBEL says

    IL COMUNICATO CHE RIPORTATE è ERRATO ECCO L’ORIGINALE:
    L’incontro trasversale del 15 Marzo fra compagni,compagne, soggetti critici di diverse aree, è stato il trampolino di lancio per una campagna di mobilitazione collettiva contro gli abusi perpetrati dalle Forze dell’Ordine nelle nostre strade, nei nostri quartieri, ai danni delle donne, degli uomini, dei figli del popolo. Dopo lo stupro di una giovane donna avvenuto il 23 Febbraio da parte di alcuni carabinieri all’interno della caserma del Quadraro, a Roma, non ci accontentiamo delle frottole sulle “mele marce”! Le vicende Cucchi, Aldrovandi, Bianzino, Sandri, Lonzi ecc. e innumerevoli casi di cui neppure si sa nulla, parlano chiaro. Di fronte a fatti come quelli della caserma del Quadraro non siamo di fronte a poche “mele marce” come si è affrettato a dire il fascista Alemanno.

    Nelle forze dell’ordine gli abusi, le violenze gratuite e le brutalità sono una prassi diffusa quanto impunita, tollerata e protetta. Per questo chiediamo che vengano resi pubblici i nomi degli stupratori, per questo esigiamo che nulla resti impunito: chi ha sbagliato deve pagare!

    Le Istituzioni tutte, il Comune, i Municipi, le stesse forze dell’ordine e i sindacati di polizia devono attivarsi per fare piazza pulita degli aguzzini in divisa. Il silenzio e l’inerzia di fronte a simili fatti equivalgono a connivenza e protezione per gli stupratori in divisa.

    Questo nostro appello, per l’appunto, nasce dalla volontà di “accendere i riflettori” dentro le Caserme e le Questure del nostro Paese dove spesso vengono commessi abusi ed ingiustizie. Vogliamo che finisca definitivamente l’impunità che copre le Forze dell’Ordine e che non avvengano mai più quegli insabbiamenti giudiziari che non fanno altro che tutelare dei veri e propri criminali solo perché indossano una divisa. Saremo sempre dalla parte del popolo, dei lavoratori, degli esclusi di una società sempre più ipocrita e repressa, in cui, con la scusa dell’ “Ordine Pubblico” e della “Sicurezza”, i lacchè dello Stato compiono quotidianamente violenze fisiche che ci portano indietro con la mente, al ventennio fascista.
    Solo denunciando pubblicamente questi assurdi avvenimenti, solo usando la strategia della controinformazione, solo con la lotta e la mobilitazione popolare possiamo fare in modo che certe ingiustizie non avvengano più. Facciamogli sentire il fiato sul collo, liberiamo le nostre città.
    FACCIAMO FRONTE COMUNE CONTRO LA REPRESSIONE!

    AD UN MESE ESATTO DALLO STUPRO
    MERCOLEDI 23 MARZO ORE 19
    METRO “A” PORTA FURBA (QUADRARO)
    FIACCOLATA CONTRO GLI ABUSI:
    LO STATO STUPRA,
    (CHI SARA’ IL PROSSIMO?)
    FERMIAMOLI!!!
    Assemblea Contro la Repressione Roma 15 Marzo 2011

  5. d-K says

    A tal proposito:
    http://questouomono.tumblr.com/post/4023520010

  6. un altro compagno antifascista says

    Il comunicato (come l’iniziativa) in questione è un frutto casereccio di quattro-cinque cani sciolti, non appartenenti a nessuna struttura di movimento, che con tanta ingenuità e tanto entusiasmo (ed un pizzico d’arroganza ed evidentemente tanti limiti politici e culturali) hanno improvvisato questa data, senza consultare nessuno e senza discuterne con nessuno nel movimento romano (che potrà avere tante pecche, essere affetto da sessismo fino all’osso, ma è abbastanza rodato per saper formulare le proprie istanze in modo politicamente corretto con tante chioccioline ed asterischi per non dover incorrere in questo tipo di polemiche)
    Cosi, giusto per rimarcare le distanze eh….

  7. ollyclito says

    @Rachel, personalmente, non sono molto interessata a questa querelle mediatica su ricci, né tantomeno a fazio. Il primo è talmente tanto opinabile e il secondo avrà un motivo per fare interviste. E comunque sì, la Lagerback a mio avviso è identica alle veline. Sì, certo, non è scosciata, ma se il problema è quello allora la questione è semplicemente di moralismo, e sinceramente tutta ‘sta deriva femminile moralista post13Febbraio m’ha scassato le ovaie.
    La Littizzetto e tutta ‘sta gente che s’accoda agli appelli bipartisan fatti sul corpo della donne, mi trovano in disaccordo. Qui si tenta di fare una lotta quotidiana, e sinceramente prendere le parti di ricci o di fazio, ecco,anche no. :=)

    olly

  8. Rachel says

    vorrei segnalare la puntata di ieri sera di striscia la notizia che ha mandato in onda un servizio a dir poco vergognoso.
    durante questo servizio veniva attaccato il noto programma Che tempo che fa facendo credere che sia un programma contro le donne per il semplice fatto che la conduttrice Filippa Lagerback parla poco e conduce solo i messaggi promozionali. in sintesi il contenuto è questo.
    ho trovato il servizio veramente oltraggioso dato che a parlare è stato un programma televisivo che mette in mostra due donne completamente svestite. tempo che fa invece è un programma interessante, ottimo dal punto di vista culturale e che a mio parere da’ spazio alla voce femminile. basta vedere ogni domenica sera alle nove ed un quarto lo spazio di Luciana Litizzetto. sono veramente disgustata da tanta ipocrisia e spero scriverete qualcosa su questo fatto.

  9. Letizia says

    Mi è subito venuto in mente lo striscione in questione! Stesso testo ma, allora, il messaggio aveva un contenuto xenofobo (oltre che sessista) , rivolto ai migranti (TUTTI s’intende..) dopo un episodio di violenza contro una donna. G. Sgrena sul Manifesto vi aveva fatto uno splendido articolo denunciando la pericolosità del concetto implicito di Possesso..spacciato per galanteria cavalleresca.
    “Stiamo mess* veramente male.”