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#37 – Parlare di donne ammazzate dagli uomini è inopportuno?

A volte mi sembra di essere noiosa, petulante, inopportuna, perchè tutti sono così impegnati a discutere di cose tanto interessanti e chi sono io per ricordare che stamattina ne è morta un’altra?

Assassinata, accoltellata dal marito, all’alba, mentre stava preparando la colazione, con la bambina di nove anni che ancora dormiva nella sua stanza. Lui ha tirato fuori un coltello e l’ha colpita una volta alle spalle e altre sul petto, sul cuore, per essere più sicuro che morisse in fretta.

Alla notizia i giornali, tanto impegnati a discutere di cose interessantissime, dedicano trafiletti invisibili. Ed eccomi a fare l’inopportuna, la guastafeste, quella che si lamenta che l’unica cosa nella quale c’è unità, omertà e complicità nazionale in Italia è la violenza sulle donne.

Maschi d’italia, l’italia s’è desta e appena l’è desta vi viene la mano lesta. Perchè questi assassini sono sempre mattinieri. Ammazzano quando è notte o a mattina presto, perchè le donne che sono impegnate tutto il giorno a fare mille faccende è giusto in quelle ore che potrebbero riposare, salvo trovarsi in casa un assassino che approfitta delle pause per portare a termine un piano immaginato chissà quante volte.

Tutto questo è inopportuno, lo so, perchè in Italia di donne si discute soltanto per sdoganare nazionalismi e anticipare di un passo le guerre umanitarie svendendo anche l’otto marzo che tanto di giornate a parlare di noi ne abbiamo in grande quantità. Fosse morto ammazzato un soldato tra funerali di stato e articoli in memoria saremmo per giorni a celebrare i “nostri eroi”, invece della guerra che sta sterminando donne e bambini nessuno vuole parlare. Di donne si discute soltanto per dare addosso alle prostitute che muoiono per le strade anche loro una dopo l’altra, perchè gli assassini li abbiamo fuori e dentro casa.

Di donne si discute per invocare grandi leggi sulla sicurezza. La sicurezza di poter tenere la mano tesa con il saluto romano mentre si discriminano gli immigrati e si trascura che gli assassini di donne in Italia sono soprattutto italiani.

Lo so che sono inopportuna, anzi no, come dite voi? Una femminista, che non ha voglia di dimenticare che le donne ogni giorno muoiono per mano di un uomo.

Sono #37 dall’inizio dell’anno. L’ultima si chiamava Giuseppa Caruso. Aveva 45 anni e una figlia di 9. Stamattina, stava preparando la colazione, lui l’ha accoltellata a morte.

Per i giornali che hanno dedicato alla notizia poche righe si tratta della scusa di sempre: “gelosia”!

Buonanotte anche a te, Giuseppa. Che il futuro risparmi almeno tua figlia, perchè per le figlie di questo mondo non c’è scampo. Una dopo l’altra. Una dopo l’altra. Una dopo l’altra.

—>>>Bollettino di guerra

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio.


4 Responses

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  1. Marco says

    Bhè è difficile commentare questa notizia! Soprattutto per un maschietto come me, ma sono sicuro che alla fine ci sarà una crescita di consapevolezza e non esisterà più la differenza di sesso nè di religione!
    Questo è un pò il ‘prezzo’ da pagare per la rivoluzione.

  2. francescap. says

    Non è mai inopportuno parlare delle sorelle uccise, il femminicidio è la prima causa di morte per le donne, più del cancro al seno, che in molti casi quello si puo’ curare!!!!!

  3. Luz says

    Basta-basta-basta con questa scusa della “gelosia” e del “delitto passionale”: il troppo amore non ha niente a che fare con l’omicidio!

  4. Mary says

    E magari preparava pure la colazione a suo marito…è allucinante come certi uomini si siano abituati a vederci come schiave…c’è da non sposarsi più davvero.