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Orientare l’opinione pubblica per negare la violenza maschile contro le donne

E’ il nuovo sport dei maschilisti. Lo fanno in rete e lo fanno anche in ogni media che frequentano.

Non hanno elementi ma lanciano allusioni, fanno “ipotesi” non basate su fatti reali, perchè a loro non interessa che si scopra chi ha ammazzato una ragazzina. Importa solo che la campagna mediatica conseguente all’apertura di un caso di cronaca sia veicolo di misoginia, pregiudizi, odio contro le donne.

E dunque li vedi, li leggi, li ascolti mentre per ogni brutale assassinio sciorinano giustificazioni quando proprio non c’è alcun dubbio che ad impugnare un’arma sia stato un uomo.

Potete leggere di idiozie del genere in tutto il web e ve lo diciamo perchè impariate a riconoscere i ragionamenti onesti da quelli che tendono come sempre a difendere i maschi violenti e a criminalizzare le donne persino quando queste sono vittime di crimini che nessuno mai dovrebbe subire.

Una ragazzina viene stuprata? Ovviamente è lei che avrebbe provocato e lui sarebbe solo un povero allocco che si è lasciato incantare da un paio di begli occhioni.

Una adolescente viene ammazzata? Nonostante vi siano precise testimonianze circa il fatto che è stata vista salire su un mezzo guidato da un uomo viene messa in giro la voce che potrebbe essere stata una compagna, una donna, perchè quello che conta, per questi sciacalli, non è trovare il vero assassino ma distogliere l’attenzione, deviarla dal fatto che gli uomini in italia commettono crimini contro le donne che i negazionisti si apprestano con estremo impegno a nascondere.

Non importa se ci sono precise leggi che parlano di depistaggio di indagini, non importa se a monitorare facebook c’è un intero pool di investigatori pronti a intercettare qualunque segno di mitomania o qualunque speculazione. I professionisti della jihad maschilista se ne fregano e pongono la mistificazione in modalità on.

Così due bambine rapite e forse uccise dal padre diventano inverosimilmente vittime di alcune non identificate femministe, una ragazzina diventa un corpo da spolpare fino alla fine, pur di difendere un pedofilo, su un corpo ancora caldo si tracciano le linee di strategia su cui continuare una guerra contro il sesso femminile che sarebbe causa stessa di quelle morti.

Causa ed effetto, un cane che si morde la coda, perchè a queste persone, così concetrate sul loro ombelico, egoisti fuori misura, fanatici all’eccesso, gente che si diverte a motivare l’uso di violenza contro le donne, a descriverla come “ragionevole”, a giustificarla salvo accorrere in aiuto dell’assassino tal dei tali o dello stupratore dell’ultima ora, evidentemente nessuno ha mai fatto violenza – e speriamo che mai accada – su una figlia.

Di sicuro stanno dalla parte dei carnefici, a difendere se stessi, perchè se mai avessero saputo cosa mai può significare la violenza maschile sulle donne, avessero patito il dolore di una perdita, e ovviamente non ci riferiamo alle loro vittime perchè chi si maltratta, si picchia, si stupra, si perseguita non può mai essere considerata fonte di dispiacere dal suo carnefice, se mai avessero un solo grammo di empatia forse il mondo sarebbe assai migliore e ci sarebbero meno figlie a patire di violenze che devono cessare.

Donne, bambine e bambini sono carne viva, sono esseri umani sacrificati sull’altare del potere maschile. Questo sono per questi individui insensibili che immaginiamo soli, contriti a rosicare ogni volta che una donna muore per mano di un uomo.

E di sicuro non stanno a patire, come accade a noi, perchè quella vita poteva essere salvata, perchè vorremmo salvarne una al giorno, perchè vorremmo salvarle tutte. Stanno a patire perchè ogni volta che una donna muore per mano di un uomo le cronache dedicano un minimo spazio a quella vicenda e inevitabilmente bisogna parlare anche dell’assassino.

Ed è lì che il paradosso si manifesta in tutta la sua bieca modalità: si affaticano a rimuovere la notizia, a negare le cifre, inseriscono accanto quell’unico episodio in cui una donna ha ucciso qualcuno, depistano, danno versioni che a seconda dello spazio mediatico che occupano e del potere che possiedono diventano via via sempre più plausibili perchè c’è una verità processuale e poi c’è una verità mediatica e questa gente interviene soprattutto nel secondo caso perchè nella testa della gente resti impresso un dubbio o una verità diversa che talvolta non coincide neppure con le sentenze dei tribunali.

Le donne che subiscono violenza maschile combattono tante battaglie e tra queste c’è quella contro l’omertà, contro i criminali che si tutelano l’un l’altra, contro la solidarietà di branco tra maschilisti che sono in guerra per salvaguardare privilegi.

Per gente così donne, bambine e bambini morti ammazzati per mano di un uomo sono solo vittime collaterali di una guerra che non finisce.

Le donne sono il nemico. Loro sono i colonizzatori.
Perciò confidiamo non solo sull’aiuto di tutte le donne del mondo ma anche di tantissimi disertori che scelgano di non essere complici di un atteggiamento del genere.

Mettete giù le armi, combattete con noi la battaglia per il rispetto reciproco senza violenza alcuna. Abbandonate il fronte e isolate i fanatici integralisti. Perchè voi vivete nel mondo e le vostre giornate sono piene di donne. Non potete davvero sperare che il mondo vada meglio se le donne saranno sempre sottomesse e anzi bisognerebbe immaginare un futuro migliore, senza violenza nè prevaricazioni, dove la qualità delle relazioni possa e debba migliorare.

Lasciate i fanatici alla loro sorte. Sono uomini soli, grigi, frustrati, senza colore e armonia. Le loro vite sono di una mediocrità infinita.

Voi avete diritto ad una vita migliore. E la guerra non produce mai niente di buono.

Già conosciamo tanti disertori che lottano con noi, per se stessi e per tutt*, ogni giorno. Spogliatevi della divisa che vi hanno imposto. Noi vi aspettiamo nel mondo delle pari opportunità in cui la violenza è bandita.

—>>>Bollettino di Guerra

Posted in Anti-Fem/Machism, Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


One Response

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  1. Vera says

    se tu uomo cammini per strada con un rolex al polso e te lo rubano sei vittima di quei soliti teppisti se cammini tu donna per strada sulle tue gambe con sul torace un seno e ti stuprano come minimo te lo sei cercato. un rolex vale sicuramente più di te stai tranquilla.
    Vivio e lavoro in Romagna, il rolex rubato a chi gira col polso negligentemente posato al finestrno aperto della macchina e lo stupro in spiaggia sono episodi ricorrenti, come ricorrente è l’atteggiamento decritto sopra.
    Accostare i due episodi mi è servito alcune volte per far riflettere con successo qualcuno. Rimane il dubbio se il pensiero fatto germoliare metta poi radici.
    Un abbraccio sorelle, grazie per il vostro lavoro.