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Patria e nazione: se non sorridi quando senti l’inno non sei ok!

http://www.lsmetropolis.org/wp-content/mafalda-thumb.jpgDalla nostra mailing list, Lafra scrive:

Dopo il SNOQ (se non ora quando) con gli slogan “la dignità delle donne è la dignità della nazione” (si riferisce all’appello del 13 marzo, in quello dell’otto marzo la storia è quasi identica);
Dopo i 45 minuti di Benigni a Sanremo di esaltazione di orgoglio italico con tanto di inno;
Dopo i mille altri episodi di riscaldato orgoglio nazional-popolare, repubblica ci regala una perla che vale la pena annotare:
Ami la tua nazione? Più felice l’importanza del patriottismo

Ergo che se sono una donna, precaria, insofferente verso le logiche partitiche che dominano la politica italiana, non sopporto lo stile machista del maschio medio italiano, non sono fiera di simboli, inni ed episodi storici (tra cui eccidi, colonialismo, stragi di stato ecc) di questo paese e di conseguenza un po di malessere (che poi è incazzatura) ce l’ho, secondo gli psicologi sono affetta da una strana malattia? Non soffrirò mica della Sindrome di Alienazione Nazionale?

Mi faranno mica una ricetta per il prozac per sorridere quando sento l’inno?

In tutto questo tripudio nazionalista italico aspettiamoci che a breve ritireranno fuori che l’aborto è un crimine contro la stirpe!

Posted in Anticlero/Antifa, Pensatoio, Satira.


One Response

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  1. Margherita says

    Di solito, tranne rare eccezioni, più è forte e diffuso il nazionalismo – specialmente se il paese è povero e/o le condizioni di vita sono precarie – e più è forte una dittatura… Se uno vive bene in un paese non ha la necessità di ripetere ogni due per tre “io sono fiero di essere del tale paese”. Il nazionalismo è usato dalle dittature per tenere tranquilla la gente; se poi i ricercatori di cui parla l’articolo di repubblica vogliono sbilanciarsi ancora di più e dire che si è più felici con le dittature… beh all’aberrazione non c’è limite!