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Maiali d’Italia

Tra le tante notizie del Bollettino di Guerra ce ne sono due, recentissime, che descrivono perfettamente il ruolo che le donne straniere sono costrette ad assumere in Italia.

La prima parla di un lurido maiale (con tutto il rispetto per l’animale che porta questo nome) che come tanti altri ha pensato di comprare due servizi al prezzo di uno, legittimato dalla legge bossi-fini e da tutta la propaganda razzista che schiaccia le donne immigrate, così come gli uomini, in quel limbo destinato allo sfruttamento dei corpi.

Il lurido maiale ha assunto una ragazza straniera e quando lei ha cominciato a lavorare si è presentato a riscuotere la tangente, il pagamento in gratitudine che tanti luridi maiali esigono a cosce larghe, come segno di riconoscenza verso la attitudine di questi italioti stronzi che immaginano di essere tanto magnanimi nel raccattare scarti umani per farne quello che vogliono.

La sorpresa è che questa ragazza, per fortuna, a differenza di tante altre che subiscono in silenzio, l’ha denunciato ben sapendo che questo, per una donna nella sua posizione significa dover cambiare di nuovo vita e città. Perchè si sa: i datori di lavoro vogliono dipendenti disponibili e mute. Se parlano è già troppo.

L’altra notizia parla di una donna straniera un po’ più adulta, consumata forse da troppe ore in cui altri luridi maiali le avevano offerto lavoro e un tetto in cambio di prestazioni sessuali, oramai invecchiata, non più desiderabile, a fare la fine che fanno le donne che non procurano erezioni, in mezzo alla strada.

Siamo nella Milano che regala residenze ai padri separati stipendiati e italiani, soltanto quelli appartenenti alla lobby filo-leghista e piddiellina. La stessa Milano dove tante madri sono poverissime e tante donne sono senza lavoro. Dove le donne, se straniere, pagano il “difetto” di essere donne e perfino straniere.

Le senzatetto lasciano evidentemente indifferenti gli “angeli” vestiti da rondaroli militari e muoiono di freddo e gelo, nei giorni che precedono il natale, sicuramente segnati da quintali di inutile retorica in cui tutti ci vogliamo un gran bene. Già. Si vuole bene a tutti quelli che spendono. Le donne che non hanno un euro possono anche crepare.

L’hanno trovata così, morta assiderata, questa donna dell’est di cui non conosciamo il nome. Perchè non esistono politiche sociali. Perchè le donne dell’est, giacchè non possono essere cacciate via perchè comunitarie, le lasciamo morire in mezzo alla strada, così imparano. Così la smettono di arrivare qui a cercare un destino migliore.

Il destino migliore in questa Italia di merda. Che ridere, eh?

Fate buone feste, mi raccomando. E che vi vada di traverso!

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà, R-esistenze.


2 Responses

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  1. pia says

    Di questi fatti tristissimi purtroppo ne esistono a centinaia, se non si concludono con la morte neanche si viene a saperlo.
    Purtroppo la pessima considerazione che si applica alle donne che vendono servizi sessuali fa si che ognuno si senta leggittimato a trattare tutte come se fossero “puttane”. Con disprezzo e violenza, perchè è cosi che oggi lo Stato tratta chi vende servizi sessuali.
    La messa al bando leggittimata dalle leggine di tanti m… che stanno anche in Parlamento

  2. mary says

    Allucinante..discriminate due volte in quanto donne e straniere.
    Anche molte italiane subiscono queste cose però hanno più mezzi per denunciare. Le straniere sono più vulnerabili, perchè non conoscono il paese e perchè poi vengono condizionate dalla propaganda italica che descrive gli italiani come santi portandole a fidarsi ciecamente di questi porci. E po idicono che gli italiani sono rispettosi con le donne.
    Se vogliamo fare le prostitute lo facciamo per nostra scelta e in altri ambiti…certi uomini devono capire che le donne non sono puttane. Il problema è che gli italiani ci considerano puttane tutte tranne la madre…peggio ancora se si è straneire, perchè i pregiudizi dipingono le donne dell’est come prostitute…
    che schifo!