Chi ha ritenuto che il Papa avesse mostrato apertura con la sua affermazione sull’uso del preservativo si è ben ricreduto con le precisazioni successive di vari elementi clericali che hanno tenuto a chiarire come quella affermazione fosse tesa a moralizzare alcune persone in particolare dedite ad un genere di relazioni che la chiesa non ha mai amato.
In realtà non c’è niente di diverso dalle cose dette in passato. Si dice che il preservativo può essere usato in contesti pericolosi, quali la prostituzione, e ci si riferisce in particolare alla prostituzione al maschile dando per scontato che tutti i gay sono puttani o comunque persone che devono ricorrere a persone prostitute per vivere la propria sessualità.
Sullo sfondo resta impressa la scritta al neon “aids=gay” e lo si capisce da quell’ansia di precisazione che spiega che in fondo non c’è nulla di nuovo, la chiesa si è sempre espressa in quei termini e che l’intervento è di moralizzazione e non di responsabilità circa la salute delle persone a rischio di contagio di malattie sessualmente trasmissibili.
L’altro punto rilevante è come in definitiva la chiesa immagini gli spermatozoi dei gay come uno spreco di risorse perciò contenibili in un condom altrimenti giudicato una specie di peccato mortale.
Ad un gay non viene concesso il diritto di poter avere dei figli e dunque è bene che in generale si ficchi in testa un preservativo per non rischiare di generare altra prole frocia come lui.
Poi c’è il riferimento alle persone prostitute che sostanzialmente rimanda al vecchio concetto della sessualità sporca, promiscua, quella a rischio di contagio in virtù di abitudini peccaminose, escludendo il fatto che l’elemento di trasmissione è il cliente e non la puttana che in tanti casi, in passato, ne restava vittima inconsapevole.
Era il pregiudizio che veniva diffuso in qualunque stagione misogina, a censurare la libera sessualità delle donne. Oppure quello diffuso in qualunque periodo razzista, colonialista, in cui bisognava insistere sulle improbabili malattie attribuite alle donne di altre etnie per scoraggiare i maschi etero e bianchi dalla tentazione di considerarle qualcosa di più che oggetti per uso transitorio.
Venivano considerate sporche e malate le nere, africane, che sono state stuprate e contagiate dai coloni maschi europei per poi essere criminalizzate per malattie che loro non erano neppure in grado di curare.
Venivano considerate sporche e malate le donne ebree che venivano usate come puttane per i sollazzi degli ufficiali tedeschi e obbligatoriamente come oggetti di svago per i kapò reclusi che portavano a termine i loro compiti con solerzia.
Venivano considerate sporche e malate le lesbiche che ancora vengono stuprate in senso punitivo e “curativo”. E sono invece ritenute terapeutiche le bambine vergini che in alcuni paesi vengono stuprate per “curare” i maschi malati di aids che invece, ovviamente, finiscono per contagiarle e per rovinare per sempre le loro vite.
Di tutti i casi in cui un preservativo salverebbe la vita a centinaia di migliaia di donne vittime della brutalità di uomini che usano gli stupri come arma di guerra ovviamente la chiesa non parla perchè l’intento è di “moralizzazione” degli usi e costumi dei froci che per la chiesa rappresentano il pericolo più grande per l’umanità.
Come le lesbiche, le donne che usano contraccettivi, quelle che vivono una sessualità consapevole e che aspirano ad una maternità responsabile, gli uomini che usano contraccettivi e che programmano assieme alla loro compagna la genitorialità senza prevaricare i diritti delle donne, quelli che sono consapevoli di essere “corpi di servizio” di una fallocrazia che ordina alle donne e agli uomini di essere produttivi per generare altri esseri umani come fosse una catena di montaggio.
Tutti quelli che non adempiono all’obbligo riproduttivo, a qualunque costo, vanno censurati, moralizzati, demonizzati, criminalizzati. Tutte le donne che hanno un utero “di servizio” non possono non usarlo. Ecco perchè nessuna campagna per l’uso del preservativo sarà mai fatta in africa dove alle donne contagiate con l’aids viene richiesto di partorire figli malati che poi costituiscono una fonte di ricchezza economica per tante belle organizzazioni cosiddette “umanitarie” che lucrano sulle disgrazie altrui per fare incetta di denaro.
Le malattie sessualmente trasmissibili creano Pil, prodotto interno lordo, fanno girare l’economia e ogni donna morta ammazzata, ogni bambino nato sieropositivo, sono fonte di ricchezza.
Chi mai potrebbe volere mettere fine a questa speculazione?
Qualche risorsa che può esservi utile:
—>>>Guida alla sessualità delle donne etero, lesbiche, bisessuali
Altre risorse utili potete trovarle in basso a destra tra i nostri manuali laici.
Il Ricatto delle “porno ministre”, che strana l italia.
http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/carfagna-intercettazioni-hard-gelmini-brambilla-650346/
E la prostituzione femminile?
Capisco lo sdegno di fondo che anima questo articolo e io di certo non sono una persona che gradisce le invasioni di campo della chiesa nella vita pubblica e privata delle persone. Nonostante questo, credo che sia sbagliato non ammettere che una novità c’è. Che io sappia non è vero che “non c’è niente di diverso dalle cose dette in passato”, dato che non riesco a pensare ad una singola dichiarazione di un qualsiasi dirigente della chiesa (men che meno il papa!) che avesse detto che “il preservativo può essere usato in contesti pericolosi”.
Anche sul riferimento alla prostituzione maschile non mi pare che ci siano indizi per dire che si sta “dando per scontato che tutti i gay sono puttani o comunque persone che devono ricorrere a persone prostitute per vivere la propria sessualità”.
Tu, io e tante altre persone siamo nelle condizioni di formarci un’opinione con la nostra testa ed assumere le abitudini sessuali che più ci piaccono, ma credo che questa apertura per tanti credenti possa essere una piccola rivoluzione. In fondo, mi pare, si è stabilito che il preservativo in certi contesti è lecito perché è il male minore. Ok, noi non pensiamo *affatto* che sia un male. Ma pare davvero così poco?
Grazie e ciao!