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Corpi che non sono al servizio delle fallocrazie

Sono le Femen, il gruppo di femministe ucraino, di nuovo a riempire pagine di media per una azione contro la politica autoritaria di Putin.

Come si diceva ieri la politica, anche quella delle femministe, tiene conto della società dello spettacolo. Quante sono? Una decina? Quindici? Eppure le loro immagini fanno il giro del mondo.

E’ indubbiamente una sconfitta perchè se non puoi opporti alle dinamiche della comunicazione tenti di fare sovversione comunicativa viaggiando sulla stessa onda voyeristica che spia i corpi delle donne per spettacolarizzarne non tanto l’aspetto prettamente politico, quanto il dettaglio di costume.

Invece forse ci sarebbe molto da dire sulla riappropriazione dei corpi delle donne che dappertutto servono a vendere qualunque cosa per veicolare un messaggio differente.

Penso che sia un modo per affermare che quei corpi appartengono a quelle donne, che ne autodeterminano l’uso e lo rendono speculare alla promozione di un messaggio di rivendicazione autonomo.

Certo, non so che effetto farebbe una piazza di donne in topless contro il governo di berlusconi. Sarebbe almeno uno schiaffo morale. Come dire che proprio quei corpi che vengono usati come intrattenimento serale nei bunga bunga party alla fine hanno altro da dire e lo dicono schiaffandogli in faccia corpi che quelli lì non possono avere.

Voi che ne pensate?

Posted in Anti-Fem/Machism, Fem/Activism, Pensatoio, R-esistenze.


3 Responses

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  1. Luna says

    A me personalmente fanno tanta simpatia. Le trovo molto coraggiose, belle, gioiose.
    Certo che non vorrei vedere il movimento femminista limitato a queste forme di dimostrazione, ma come di nessun altra. Perché il femminismo, per quel che mi riguarda, non è un dogma, lo si può vivere in tanti modi diversi quante sono le donne, le culture al mondo, l’unica denominatore sta nel comune traguardo dell’emancipazione, della libertà di scelta. Stabilire come il femminismo dovrebbe essere è una contraddizione in termini!
    E a me, sembra che queste ragazze si divertano molto. E la gente, lo si vede dai video, pure. E si interessa.
    Per quel che è dell’Italia, penso anche io che sarebbe liberatorio vedere delle belle ragazze, invece che mettersi in topless per fare un provino, spogliarsi a Montecitorio e tirare una torta in faccia a La Russa, che so 🙂

  2. Valerio says

    Se si ritrovano sul sito dell’ANSA (che spesso indugia sui corpi femminili per svagare i giornalisti) così ben esposte, evidentemente è una strategia suicida di sottomissione alla società dello spettacolo e al voyerismo maschile ariano. Voglia di protagonismo… Non sono politicamente funzionanti. Si neutralizzano da sole. E poi sembrano modelle… che rievocano la moda degli anni ’60. Magari troveranno lavoro in qualche agenzia…

    Certo… l’idea invece di spogliarsi (in massa però) mi trova d’accordo…

    Questa invece, secondo me, è la perfetta sussunzione del femminismo. Dalle loro dichiarazioni sulla loro pagina su Myspace sembra vogliano conquistare una nicchia di mercato, esprimendo una gran voglia di capitalismo liberale:

    “We build up a national image of feminity, maternity and beauty based on the EURO-ATHLANTIC Women’s Movements experience.
    We plan to become the biggest and the most influential feminist movement in Europe”.

  3. sandra says

    Certo, non so che effetto farebbe una piazza di donne in topless contro il governo di berlusconi. Sarebbe almeno uno schiaffo morale. Come dire che proprio quei corpi che vengono usati come intrattenimento serale nei bunga bunga party alla fine hanno altro da dire e lo dicono schiaffandogli in faccia corpi che quelli lì non possono avere.

    Voi che ne pensate?

    Che è un ottima idea anche per combattere regolamenti come quello di Castallammare di Stabia.