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Il ciellino

Giampiero, professione medico, passione politica Cl. In realtà più che di passione politica si tratta di un mezzo per fare carriera. Non avrebbe potuto altrimenti trovare un posto nell’ospedale della sua città neanche a pagarlo a peso d’oro.

Fondamentale essere contro la contraccezione, contro l’aborto, contro le donne in generale. Che muoiano di dolore. L’epidurale può attendere e la ru486 pure.

Per la cronaca il medico ciellino non conosce la differenza tra pillola del giorno dopo, il contraccettivo d’emergenza, e la pillola abortiva, la ru486.

Giampiero ha una moglie, regolarmente sposata in chiesa che doverosamente gli ha dato un filino di prole. Peccato sia stata femmina.

La sua prole di sesso femminile lo fa penare perché non l’ascolta mai, neanche quando lui tenta di addomesticarla alle sante virtù della donna sottomessa.

Gli è venuta su una donna ribelle che vota comunista e partecipa alle manifestazioni antagoniste.

Giampiero la ricatta, vorrebbe toglierle i viveri e il suo cruccio è quel particolare articolo di legge che dice che un genitore ha il dovere di mantenere una figlia anche se quella figlia non la pensa come lui. Il suo prossimo obiettivo è di modificare quella legge.

Perchè Giampiero non vuol saperne dei principi costituzionali, della libertà d’opinione. Quella è casa sua e lì comanda lui. Ed è rimasto parecchio male quando la figlia gli ha sputato in faccia che non è più vergine da un bel pezzo, che pratica sesso consensuale con estremo gusto e che usa anticoncezionali come è giusto che sia.

Allora Giampiero indaga e alla fine accusa la moglie di averlo turlupinato “perchè in questa casa io sono l’ultimo a sapere le cose e alla fine si fa sempre quello che volete voi”.

La moglie, proprietaria dell’immobile in cui vivono ed economicamente autonoma, gli dice picche e allora il medico ciellino va su internet per mettere lì la sua dose quotidiana di livida misoginia.

Ne sceglie una a caso e la insulta, con un nick anonimo, perché pur sapendo che le sue opinioni sarebbero condivise nel suo ambiente in ogni caso ci tiene all’apparenza e perciò quando insulta le donne indossa il passamontagna virtuale.

La figlia, come se non bastasse, a questo pover’uomo, procura un altro bel trauma. Gli porta in casa un compagno con i dred. Un bel ragazzo che frequenta i centri sociali, che si sta laureando in filosofia.

La reazione di Giampiero segue lo stesso copione di sempre. Va dalla moglie, “tu lo sapevi? E non mi hai detto niente?”, la moglie risponde picche e lui torna su internet a insultare la prima che gli capita.

Poi si consola, perché pensa “almeno non è lesbica…”. Invece un bel giorno scopre per caso che la figlia ha anche avuto rapporti con una donna.

Stessa trafila. Moglie, frase ad effetto da uomo vittima delle femmine di casa, picche, internet, stalking su una estranea.

Al terzo anno di università la fanciulla resta disgraziatamente incinta. Decide di abortire e lo vuole proprio fare con la ru486.

Giampiero non può permettere che la sua reputazione di integerrimo proprietario degli uteri di famiglia sia intaccata e le propone di andare a fare il “lavoretto” all’estero o in una clinica privata di un suo amico.

La figlia, che negli anni ha già accumulato diversi motivi di ostilità nei confronti del genitore, gli dice che lei non vuole fare niente di illegale. Lei vuole seguire le procedure della 194 e pretende perfino che suo padre la accompagni nella perfetta applicazione della legge.

Per Giampiero è dura fare l’obiettore di coscienza per convenienza anche con la figlia e allora va ancora dalla moglie, momento topico vittimista, picche, internet, povera donna estranea che subisce la sua acida frustrazione.

La figlia abortisce, continua l’università, prima di finire va a vivere con il tizio con i dred. Per mantenersi l’affitto lavora. Fa la cameriera in un pub. Lo stesso pub dove si riuniscono alcuni degni amici di Giampiero, mentre vomitano sessismo sulle donne presenti immaginando di non essere identificabili.

Così Giampiero si convince che contro di lui ci sia una congiura. Questa figlia gli rovina la piazza, la vita in famiglia, le relazioni con il prossimo. Fosse nata maschio, giammai gay, le cose sarebbero andate di sicuro molto meglio.

Ordisce un piano. Si riunisce con altri ciellini come lui, tutti alla mercè di donne di famiglia che sono così cattive perché non vogliono subire prevaricazioni e ingerenze nella loro vita privata, e forma il gruppo dei ciellini antifemministi.

Il primo punto del gruppo è assolutamente innovativo: il padre deve essere rispettato e obbedito. Se non sono rispettato e obbedito, prendo tutto, anche i beni di mia moglie, e lascio le femmine in mezzo alla strada. L’eredità va al maschio primogenito. Se la primogenita è femmina va in convento. Comunque la figlia femmina sposa chi dico io e quando lo dico io.

Attualmente il gruppo di Giampiero consta di ben sette elementi. Uno tra questi è l’inserviente dell’ospedale. Per fedeltà alla causa ha deciso di non portare carta igienica e pasti decenti alle pazienti autodeterminate.

Soltanto panini ammuffiti e la minestra scotta alla fine del giro. Un altro è il portantino che scrolla violentemente le barelle delle donne che osano parlargli guardandolo dritto negli occhi. Per costoro, Giampiero, ha organizzato un workshop di molestie su internet.

Figlia e moglie di Giampiero hanno deciso di lasciarlo al suo destino.

Lui vive in un bivani per ciellini separati pagato con il contributo della regione.

Ps: ha ovviamente preteso che gli installassero anche internet. Come contributo sociale ad un uomo in grande difficoltà. Indovinate un po’ a cosa gli serve?

—>>>E’ una storia di pura invenzione. Ogni riferimento a cose, fatti e persone è puramente casuale.

—>>>Leggi anche: La figlia del ciellino

Posted in Narrazioni: Assaggi, Pensatoio, Satira.


One Response

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  1. Rachel says

    se dicessi che questo essere abominevole di nome giampiero per me può essere descritto con la parola “Sfigato” sembrerei scontata.
    è solo un rifiuto. un altro numero un altro essere tra tutti quei maschilisti misogini che non potendo una loro vita rovinano la vita degli altri.
    che tristezza -.-