Non ha un nome l’ennesima vittima di femminicidio in italia, dicono solo qual è la sua nazionalità. Dicono comunque che l’ha uccisa il marito, con dettagli sulle coltellate, quella alla gola è sempre fatale, ma abbiamo letto di coltellate alla schiena, al cuore, o a colpire altri organi vitali. Perchè chi usa quel coltello vuole uccidere.
Ieri un altro uomo ha ridotto la moglie quasi in fin di vita. L’ha picchiata e lasciata lì a lamentarsi. Al mattino successivo, forse perchè quella donna non era efficiente come al solito, l’ha portata in ospedale a farla riaggiustare. Semmai non riuscissero chissà se questi uomini pensano a rottamarle per averne un’altra di ricambio.
E nei giorni appena precedenti è stata ammazzata Eleonora, Caterina e molte altre che potete ricordare una ad una seguendo il Bollettino di Guerra.
C’è un’altra cosa che risulta evidente analizzando i dati accumulati in questi ultimi giorni. Riguarda lo stalking. A distanza di molti mesi dalle prime denunce, dopo che si sono viste le prime ammonizioni, gli allontanamenti, i processi e gli arresti, ora assistiamo ad una ondata di riflusso che è pericolosissima per le donne e che dimostra come la legge sullo stalking non risolva niente.
Con l’accusa di stalking vengono arrestati uomini che dovrebbero essere accusati di tentato omicidio, maltrattamenti, aggressione. Il reato di stalking finisce per attenuare le conseguenze delle loro azioni raggruppandole sotto la categoria degli atti persecutori. In realtà sono avvisaglie di avvicinamento, sono atti che dimostrano senza ombra di dubbio che quell’uomo sta premeditando un femminicidio.
La sottovalutazione di questi atti e la errata classificazione degli stessi finisce per lasciare le donne in pericolo, sole, a subire le ulteriori azioni violente di chi certamente non si lascia fermare da tre mesi di galera per stalking.
Troppi continuano a perseguitare le loro vittime nonostante le denunce e troppi sono quelli che escono di galera e continuano esattamente da dove avevano iniziato. Troppi sono quelli che pur se denunciati per stalking, avendone ricavato qualche richiamo e condanne blande, proseguono nei loro intenti per ammazzare la loro vittima.
La legge ha così fallito nel suo dichiarato intento preventivo perchè non previene niente e non scalfisce di una virgola l’intenzione di ammazzare le donne da parte dei loro assassini. Lo dimostra il fatto che il numero di donne ammazzate per mano di un uomo continua a crescere e che le donne in pericolo continuano ad essere illuse di una difesa che non esiste.
Nessuno agisce in termini culturali, nessuno agisce contro la banalizzazione del femminicidio che viene ancora trattata dai media come fatto non fondamentale quando invece è la prima causa di morte violenta per le donne, in italia presenta cifre da primato in europa e il numero delle vittime è più alto di quello dei morti per mano della criminalità organizzata.
Nessuno tratta la violenza maschile per quello che è: mafia, che non perdona, non indietreggia e che procura stellette sul petto per chi va in galera, subito pronto a dimostrare violenza per fare sfoggio della propria “virilità”.
Nessuno spiega alle donne che un uomo violento, che vi perseguita, è pericoloso, va non solo denunciato, ma dovete agire preventivamente, ben sapendo che il suo obiettivo è distruggervi perchè non può avervi. E in tutto ciò non c’è niente di romantico. Semplicemente è la violenza di chi vi vuole schiava e soggiogata, senza possibilità di reazione, mentre lui con arroganza impone la sua presenza, i suoi ricatti emotivi, le sue minacce, le sue aggressioni.
Dovete sapere e qualcuno dovrebbe spiegarvi, che voi e i vostri figli dovete immediatamente essere allontanati e protetti da uomini che si comportano così perchè la vostra sicurezza è a rischio.
Dovete pretendere tutti gli strumenti per praticare una efficace autodifesa e dovete pretendere che al mondo importi di voi quando siete vive perchè delle due righe di informazioni che parlano della vostra morte, nei quali peraltro viene ampiamente e sempre giustificato il vostro assassino, non sapete che farvene.
E’ forse un delitto pretendere di restare vive?
Sappiamo che no. Non lo è. Ma tutti si comportano come se lo fosse. Chiedetevi perchè.
Domenticavo: ho visto che tra pochi giorni a Milano c’è la conferenza nazionale per la “famiglia”. Come mai nell’elenco degli argomenti da trattare non ce n’è nessuno che tenti di ragionare su come prevenire la enorme quantità di delitti che proprio nella famiglia trovano spazio?
Interessante riflessione… l’ho diffuso fra le mie consocie.