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Che ti lamenti, ma che ti lamenti

Un lunedì come tanti. Marchionne fa sapere che i lavoratori italiani valgono meno di niente. Un giudice fa sapere che la vita di un albanese morto sul lavoro vale meno di quella di un italiano. I soliti leghisti, dopo essersela presa con gente di religione islamica, rom, rumeni, stranieri e meridionali, donne, gay, lesbiche, trans, ora se la prendono anche con i bambini disabili. E la camera a gas è dunque pronta per essere riempita da questa moltitudine di scarti umani.

Non so come spiegare, ma quando vedo le donne e gli uomini di Terzigno che di fronte all’autoritarismo del governo rispondono con le pernacchie mi sembra di riconoscere una modalità di lotta che rifiuta le colonizzazioni culturali, militari ed economiche, portatrici di monnezza e fango, di xenofobia e fascismo, di autoritarismo e repressione, e le rifiuta non con frasi morbide, quelle che a volte senti pronunciare da certi deputati del pd che ancora pensano di poter sistemare tutto con i loro inciuci, mentre a parole invocano un governo tecnico e nella pratica aspettano che finisca quel periodo della legislatura che basta ai deputati a prendersi una pensione vergognosa, che il resto degli italiani non avranno mai.

L’indignazione condita di moralismi non è più una formula di opposizione credibile. Serve che qualcuno si incazzi e si incazzi anche rapidamente. Perchè un genitore che sente che il proprio figlio disabile costituisce un rallentamento per la società produttiva non può rassegnarsi alla rupe di sparta, nè all’eugenetica in vita di quegli ipocriti leghisti che da un lato fingono di prestare il fianco al papa e al movimento pro-life e dall’altro invocano l’eutanasia e la morte civile per gli esseri umani. Non può neppure rassegnarsi a sentire commentucci lamentosi, perchè quei genitori sono arrabbiati e qualcuno deve spiegargli come veicolare quella rabbia, renderla costruttiva e non farla diventare rassegnazione, frustrazione e senso di impotenza.

E’ questo il motivo per cui tanta parte dell’italia alla fine pensa che tanto le cose vanno così, inutile lottare. Perchè c’è una costruzione scientifica della rassegnazione, con riferimenti catto-moralisti che dicono che i cattivi in vita pagheranno alla morte. Ed è tutta una sciocchezza perchè la vita è ora, qui, e non ci serve la consolazione illusoria che i buoni andranno in paradiso e i cattivi all’inferno perchè sono frasi di convenienza e perchè dal nostro inferno quotidiano non ci salva nessuno.

Anzi ci impediscono di fare qualcosa per salvarci, quei burocrati della casta, mantenuti dai soldi pubblici, garantisti delle aree di privilegio e repressori di chi dissente e si ribella.

Ed è tutto un fiorire di frasi di “no, non si fa…”, “stare seduti a mani alzate a farsi massacrare dai manganelli, no”, “manifestazione, no”, “uova colorate sulle pareti, no”, “bestemmie in aramaico, no”. E allora che diamine bisogna fare? Grattarsi le natiche in attesa che il mondo ci inghiotta? Mentre assistiamo sbigottiti a scene dell’aristocrazia immorale, come se avessimo a che fare con il mondo di luigi IV di francia e quella sprecona di maria antonietta, visti dai seguaci di voltaire?

Le scorribande di corte, i litigi dei cortigiani, il principe che s’infratta dietro la siepe con la concubina e il re che si trastulla tra ancelle prive di veli come un qualunque sceicco arabo.

Gente ignobile a cui basta una alzata di indice per ordinare che l’esercito massacri a legnate i disoccupati che scendono in piazza, gli studenti ai quali stanno togliendo la scuola, le donne alle quali negano il lavoro e senza il quale è la fine dell’autonomia e il ritorno al dio-patria-famiglia dal quale non potranno uscire più, perchè saranno condannate a dipendere da un marito violento. Gente arrogante, viziata, mantenuta dalla fatica degli schiavi, che la liberano dall’immondizia, e giù l’esercito se quegli schiavi l’immondizia non la vogliono più.

E nel frattempo, re, principi e padroni, ci rincoglioniscono con migliaia di culi e tette che sfilano in tivù, usano la televisione come si usa la droga, l’intrattenimento come distrazione, lo stesso gossip come distrazione, mentre loro continuano a trastullarsi e sulla gente che smette di lamentarsi e lotta mandano giù le cariche della polizia.

E chissà come mai non gli è ancora venuto in mente di radere al suolo comuni come Terzigno, con tutti gli abitanti dentro, una bella atomica e sai che bel buco che ti fa, dove puoi mettere dentro quintali su quintali di immondizia.

Insomma, basta. Smettiamo di essere concilianti con le dittature e le monarchie. Smettiamo di farci dire qual è il modo giusto di dissentire e quale che no. Perchè gli stessi che lo dicono usano lo stato e l’esercito per massacrarci.

E’ vero che le rivoluzioni, perfino quelle culturali, vengono per mancanza di pane. E noi non abbiamo più neanche le briciole. Cosa aspettiamo allora?

Possibile che tutti si siano persi la dignità e l’orgoglio, la vitalità e la voglia di ribellarsi alle ingiustizie. Possibile che tutti siano così assuefatti alla schiavitù che scelgano di restare servi a vita?

Posted in Anti-Fem/Machism, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà, R-esistenze.


5 Responses

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  1. Aless (vedi email) says

    Marchionne… forse dovrebbe girare di famiglia in famiglia, per capire cosa accadrebbe. Famiglie con mutui e tasse scolastiche da pagare. Questo processo di astrazione inizia a preoccuparmi seriamente. Non persone, ma oggetti per la produzione.

    PS: per farmi riconoscere scriverò due ss dopo la e 🙂
    (Potete cancellare quanto sopra :D)

  2. gilda says

    Come hai ragione! perchè dobbiamo farci dire cos’è violento o meno da questi ladri, assassini,affamatori, distruttori, che vivono di violenze continue e del nostro sangue?
    Perchè questi democratici in cravatta difensori dello status quo si scandalizzano per ogni gesto di ribellione tacciandolo di provocazione, violenza, così non si fa… bisogna dimostrare pacificamente. Ma sono pacifici i loro veleni, le loro bombe, i loro eserciti, il loro lavoro precario, i loro lager, la loro polizia, i loro sindacati che con i loro accordi di merda ormai ci hanno tolto tutto? Questa è la vera violenza, quella che lascia in terra i morti veri. Se non alziamo la testa ora, quando? Grazie per la tua rabbia.

  3. Stefano says

    E’ questo il motivo per cui tanta parte dell’italia alla fine pensa che tanto le cose vanno così, inutile lottare. Perchè c’è una costruzione scientifica della rassegnazione, con riferimenti catto-moralisti che dicono che i cattivi in vita pagheranno alla morte. Ed è tutta una sciocchezza perchè la vita è ora, qui, e non ci serve la consolazione illusoria che i buoni andranno in paradiso e i cattivi all’inferno perchè sono frasi di convenienza e perchè dal nostro inferno quotidiano non ci salva nessuno.

    Non posso fare a meno di quotare.

  4. fasst says

    grazie ale 🙂
    era un refuso. corretto.

  5. Ale says

    Ciao, bellissimo articolo! Scusa ma non riesco a non farti notare.. inizio 4° paragrafo: è questo il motivo per CUI non qui…