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Perchè Google si lascia usare da chi vuole danneggiare le donne?

Era da tanto che non dedicavamo un post al nostro muro del riso, vero?

Oggi facciamo una eccezione perchè da un po’ il materiale raccolto viene consegnato a chi bisogna consegnarlo.

Questo decidiamo anche di esporlo, nonostante ci siano cose assai più importanti alle quali pensare, perchè bisogna che sappiate che il cyberstalking, la costante, logorante, volontaria, azione di molestia, la diffamazione, da parte di alcuni soggetti che tentano in ogni modo possibile di fare notare la loro presenza e che si occupano costantemente di propaganda a favore dei padri separati e di diffamazione ossessiva, continuata e reiterata contro le femministe e le donne che lottano contro la violenza sulle donne, può spingersi a compiere un danno non solo a noi ma a tutte le donne e agli uomini che in noi trovano un punto di riferimento, perchè il fanatismo ideologico di maschilisti che istigano all’odio contro le donne non ha limiti.

Non si tratta certo di persone coraggiose perchè si nascondono dietro un anonimato che è facilmente identificabile. Ma il coraggio manca soprattutto perchè usano piattaforme di vario genere per compiere tutto ciò che abbiamo sempre descritto.

Talvolta è splinder. Spessissimo è facebook, che stranamente ha cancellato pagine gestite da donne e tiene in vita pagine che sono autentici covi di squadristi che istigano odio contro le donne. Ultimamente si servono anche di blogspot, gruppo google, e perciò chiediamo a google come mai consente, quando non è sollecitata da azioni legali, ad un cyberstalker qualsiasi di utilizzare la sua piattaforma per realizzare cloni di blog riconosciuti e per infliggere attraverso essi diffamazioni contro terzi o danno all’immagine e censura contro i blog originari.

Vi mostriamo dunque un dettaglio, significativo.

Il primo esempio che vedrete, tratto da una pagina fake gestita da maschilisti, si chiama “diffamazione”. Che unita ai numerossissimi altri interventi denigratori nei nostri confronti, si chiama cyberstalking. La persona che posta questi commenti associa il nome di “femminismo a sud” alla donna che assieme al padre è accusata di concorso in omicidio e sequestro per fare tacere Sarah Scazzi che voleva denunciare le molestie subite dall’uomo. Dato che come è noto essere associate a persone, che peraltro non conosciamo neppure alla lontana, che compiono reati gravi è diffamatorio diciamo che lo è anche per noi. Oltretutto riassumere che la violenza di persone contro una ragazzina che ha subito molestie sia in qualche modo riconducibile proprio al femminismo che lotta contro la violenza su donne e bambini/e è doppiamente offensivo e diffamatorio. Soprattutto se è detto da chi ogni giorno pratica negazionismo, diffonde la teoria secondo la quale proprio le donne e le ragazzine che denunciano abusi direbbero il falso, e attenua le responsabilità di stupratori, molestatori e uomini che uccidono le donne con commenti che giustificano la violenza maschile.

Ovviamente non si è limitato ad una sola volta. Lo ha scritto, fino ad ora, due volte.

Il secondo esempio è fatto dei numerosi cloni, dai quali prendiamo ovviamente le distanze e rispetto ai quali chiunque attraverso essi si senta diffamato può ovviamente prendere provvedimenti, dei quali uno rappresenta un furto vero e proprio (oltretutto usa un brand conosciuto e rubato per lucrare con la pubblicità che ha inserito nella pagina, quindi NON fategli un favore e non cliccate il sito per fargli guadagnare soldi) e che insieme sono ancora cyberstalking.

E se dopo questo leggete un post vittimista su uno dei tanti siti o blog clone di siti e blog femministi, in cui gli autori delle azioni sopra descritte si agitano con lettere maiuscole corpo 82 non fateci caso perchè il/i suddett@ non ha/hanno neppure il coraggio di affrontarci faccia a faccia. Forse sanno solo stare rintanati/o nei luoghi (del web) che frequentiamo a spiarci senza proferire parola.

Ps: per google, a parte il fax legale da inviare per denunciare altri tipi di violazioni, come mai non prevedete un tasto online attraverso il quale si possono denunciare gli atti persecutori (stalking) realizzati attraverso strumenti virtuali? Giacchè esiste la possibilità concreta, per le donne che frequentano il web, di essere oggetto di mille forme di persecuzione anche attraverso blog realizzati sulla vostra piattaforma. Quali sono gli strumenti che Google mette a disposizione per le donne che vogliono difendersi da molte tipologie di violenze virtuali?

Posted in Fem/Activism, Misoginie, Muro del Riso, Omicidi sociali.


2 Responses

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  1. sara says

    tutte queste azioni, assieme alle altre, compiute nell’arco di più di un anno, di continuo, sono stalking. troppo impegno in una sola direzione per non essere sospetto, illegale ed espressione di persone che adoperano come prassi comportamenti prevaricatori e violenti. e ha ragione l’anonimo, chi ha il carbone bagnato si nasconde. solo che in questo caso non serve perchè di quest@ person@, oltre ai luoghi preposti, sanno tutto anche le pietre.

  2. anonimo says

    Chi ha il carbone bagnato si nasconde