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A cosa servono le colonnine?

Update. Retroguard1a tra i commenti precisa: Il Corsera confonde! Sos donna (http://www.sosdonnacomuneroma.org/index.php ) è un’iniziativa serissima di Be Free, http://www.befreecooperativa.org/, cooperativa molto attiva anche sul fronte della lotta alla tratta nei CIE. Le colonnine invece, c’entrano poco, ma mostrano la grande attività contro la violenza sulle donne (leggasi: sugli stupri alle stazioni) fatta dalla giunta Alemanno…insomma, la solita roba propagandistica che butta denari.
Piuttosto, il comune di Roma (anzi, l’ormai “Roma capitale”) ha finanziato la campagna informativa per l’sos donna. Io la trovo tremenda, voi? http://www.ultimenotizie.tv/wp-content/uploads/2010/09/sos-donna.jpg

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Che cos’è SoS donna? Il corriere dice che è una iniziativa della giunta romana che cambierà la vita alle donne.

Il punto forte della campagna, esattamente come quella dei treni rosa (e il rosa puzza!), è la vittimizzazione delle donne e dunque l’esclusione delle stesse dai contesti in cui è la donna a decidere cosa le serve per proteggersi. Diciamo che è una campagna coerente a quella fatta dalla giunta romana in tutto questo tempo, cioè da quando ha deciso che il nemico delle donne era fuori casa e soprattutto straniero.

Quante colonnine sono? 2o nella città? Ma lo sanno, si, che le donne vanno in giro con i telefonini? E quando qualcuna chiama, dato che le forze di polizia, come abbiamo visto in svariate trasmissioni televisive, non hanno soldi, macchine, uomini e neppure la benzina, chi andrà in groppa ad un destriero e di azzurro vestito a salvare la tenera fanciulla?

Non sarebbe stato meglio investire in corsi di autodifesa e soprattutto in una campagna di diffusione di notizie serie sulla violenza maschile contro le donne?

Dicendo innanzitutto che avviene dentro casa, che i padri/mariti/fidanzati/ex che compiono violenza sulle donne generalmente negano, chiamano le donne violentate pazze, ottengono il supporto di gran parte della società mentre nessuno si oppone alla diffusione di messaggi catto-fascisti che mirano al controllo del corpo delle donne, sempre indifese, sempre insicure, sempre senza un soldo o una casa dove andare in caso di fuga.

Per esempio: come stanno i centri antiviolenza dell’area romana? Hanno ricevuto aiuto?

Come mai l’amministrazione romana regala ai padri separati 360 mila euro l’anno per pagare bivani a uomini stipendiati e non scuce un euro per avviare seri progetti di sostegno economico alle donne vittime di violenza che sono sempre più dipendenti dai mariti violenti?

Ha letto i dati istat la giunta romana? Ha visto che una donna su due è disoccupata? Ha visto che tante donne non trovano più lavoro? Quali ricatti pensa che dovranno accettare queste donne se vivono con uomini violenti?

Non ultimo: lo sa la giunta romana che c’è un progetto a firma del centro destra per smantellare i consultori? Luoghi gratuiti e laici che hanno aiutato tante donne ad accedere a servizi altrimenti irragiungibili, senza i quali le donne non sapranno dove sbattere la testa.

Lo sa la giunta romana che il centro destra appoggia progetti abominevoli che stanno riportando il diritto di famiglia ai tempi del pater familias? E se lo sa come pensa che sopravviveranno le donne che saranno vittime di violenza in quei contesti?

Lo sa la giunta romana che le madri italiane sono vittime di ricatti senza fine, che non sono in grado di difendere i figli da padri violenti perché sempre il centro destra sta decidendo che le donne che difendono questi figli sono pazze e che quei figli devono essere affidati ai padri violenti?

Lo sa la giunta romana che per ogni donna morta ammazzata dall’ex marito c’è una banda di nefasti individui pronti a battere cassa per esigere il riscatto? Lo sa che le donne sono sotto sequestro di uomini senza scrupoli che le considerano un ostacolo al completamento di un piano di restaurazione e di controllo di donne e bambini?

Io temo che la giunta romana forse quando ha deciso di piazzare le colonnine non sapeva tante cose. Però potrebbe informarsi e a fronte delle nuove notizie spiegarci a che cosa servono le colonnine dato che le donne vengono riconsegnate precisamente a decine, centinaia, migliaia di carnefici.

Attendiamo con ansia una risposta.

Posted in Anticlero/Antifa, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


4 Responses

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  1. paola says

    Escludo che la giunta Alemanno non fosse a conoscenza di tutte le circostanze elencate, penso invece che sia buona l’interpretazione accennata, e cioè che le colonnine sono uno spot propagandistico, utile pure a finanziare i fornitori delle colonnine: due piccioni con una fava.

  2. Mary says

    Perchè non ce le installano in casa??..visto che sono luoghi in cui subiamo + violenze

  3. luziferszorn says

    La foto è orrenda (il resto demagogia reazionaria). Peraltro scopiazza, svilendola, un’idea grafica storica (primi anni Settanta) presente in una copertina di un notissimo LP di rock progressivo:
    http://store.cypherarts.com/servlet/Detail?no=27

  4. retroguard1a says

    Il Corsera confonde! Sos donna ( http://www.sosdonnacomuneroma.org/index.php ) è un’iniziativa serissima di Be Free, http://www.befreecooperativa.org/ , cooperativa molto attiva anche sul fronte della lotta alla tratta nei CIE. Le colonnine invece, c’entrano poco, ma mostrano la grande attività contro la violenza sulle donne (leggasi: sugli stupri alle stazioni) fatta dalla giunta Alemanno…insomma, la solita roba propagandistica che butta denari.
    Piuttosto, il comune di Roma (anzi, l’ormai “Roma capitale”) ha finanziato la campagna informativa per l’sos donna. Io la trovo tremenda, voi? http://www.ultimenotizie.tv/wp-content/uploads/2010/09/sos-donna.jpg