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Freccia rosa: perchè si discriminano le donne che viaggiano da sole?

Segnalo questa iniziativa di Trenitalia, che almeno a mio dire, è altamente discriminante.
Dal 1 al 31 ottobre Trenitalia, su tutti i treni a lunga e media percorrenza, ha deciso che le donne che viaggiano accompagnate (quindi mamme, mogli e fidanzate) non pagheranno il biglietto. Se invece una donna è sola paga il biglietto. Perché? E’ la prima domanda che mi pongo.

Perché se io viaggio da sola devo pagare il biglietto? Che senso ha fare un’offerta solo per le donne accompagnate? Perché ricondurre di nuovo la donna ad essere l’oggetto di proprietà di qualcun’altro? La madre di, la moglie di, la fidanzata di… sono tutte espressioni che descrivono la donna secondo il suo rapporto con un altro essere, tanto per ribadire che la donna in sé non esiste se non in quanto madre/moglie/fidanzata.

Questa visione è sicuramente in linea con ciò che sta accadendo in Italia dove la donna, come essere umano, è stata violata nel momento stesso in cui dei medici hanno ritenuto “saggio” tenere in vita una donna morta per portare avanti una gravidanza. Per alcuni medici e direi anche tanti politici, siamo solo uteri, anche da morte. Per Trenitalia invece siamo le proprietà di terzi che possono essere mariti, fidanzati, figli, forse anche padri.

Le donne da sempre sono considerate proprietà, vi ricordate il delitto d’onore? Anche se è stato abolito nella cultura è rimasto, e lo dimostrano i numerosi femminicidi di cui ogni giorno abbiamo notizia. Trovo davvero discriminante questa offerta anche per un altro motivo. Secondo Trenitalia la donna dovrebbe viaggiare accompagnata, ma perché? Abbiamo bisogno di essere tutelate, salvate, protette? Mi vengono in mente un sacco di frasi che mi sono sentita ripetere fin da bambina e che tutt’ora subisco… ” non prendere il treno da sola”, “ma qualcuno ti accompagna?”, “chi ti viene a prendere?”, “a quell’ora è brutto per una donna camminare da sola”, “ma non hai paura? con tutto quello che si sente in giro” ed ecc… sono stata educata ad “avere paura di camminare sola” e forse è per questo che cammino sempre sola, per ripicca e anche per dimostrare che non ho bisogno della balia.

Ma sono molti a pensarla come i miei genitori. Vi ricordate le campagne per la sicurezza delle donne? Le ronde che ci avrebbero protette? Tutto quel casino che fu fatto per salvaguardare le donne? In realtà, come poi abbiamo potuto constatare, invece di darci libertà ce le toglievano e ce le tolgono tutt’ora. Ci rincoglioniscono con l’idea che lo fanno per noi, che è per il nostro bene, che è necessario se no chissà cosa succede, e poi i primi a fare violenza su di noi sono loro, lo stato, la famiglia, la comunità, la chiesa.

Però questo non viene detto e fin quando non sarà chiaro a tutte, saremo sempre in balia di questi luoghi comuni che giustificano azioni politico-culturali assurde. Credo che le donne siano usate da cavie dallo stato per vedere quanto un essere umano può sopravvivere senza diritti, senza dignità, senza opportunità… sto esagerando, certo, ma non è un caso che ogni volta che bisogna tagliare/togliere si inizi sempre dal mondo delle donne.

Ritornando a Trenitalia ho un ultimo, ma serissimo, dilemma. Dato che le donne devono essere accompagnate, se mi presento con la mia compagna devo pagarlo lo stesso il biglietto? Se sì, perché dato che sono in coppia?

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


13 Responses

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  1. cybergrrlz says

    anna non è proprio come dici perchè le statistiche di vendita dimostrano invece che le donne che viaggiano maggiormente sono sole e non accompagnate dalla sacra famiglia. ci si sposta per lavoro e studio perchè siamo nel 2010 e non nel 1800.

  2. Anna says

    Per me Elena e Elvira hanno ragione. Il marketing di una azienda circoscrive le offerte promozionali a delle categorie in funzione del potenziale di vendita, non di chissà quale considerazione sociale. Se le loro ricerche di mercato indicano che c’è un potenziale di vendita nelle mogli, madri e altre donne che accompagnano mariti, padri,figli e altri, beh… Normale che l’offerta vada in quel senso.

    Se avessero fatto un offerta rivolta agli uomini, padri, mariti che accompagnano qualcuno, probabilmente si sarebbe qui gridato allo scandalo per un offerta maschilista che privilegia gli uomini e lascia da parte le donne… Mi pare quindi tutta una fesseria.

  3. NoirPink - modello Pandemonium says

    Forse conviene anche ironizzarci (non riderci) sopra… Per questo segnalo lanostra vignetta: ecco cosa succederebbe se la Madonna prendesse il Freccia Rosa…

  4. Elena says

    Io viaggio da sola, e non solo perché sono single, ma per necessità, e anche per passione.
    Non mi serve un uomo accanto, non l’ho mai voluto, e comunque non sempre si può viaggiare accompagnate.
    Carina l’idea di scocciare i viaggiatori modello tossici…

  5. Sabrina says

    Leggo spesso questo blog con interesse, mi trovo quasi sempre d’accordo con quello che dite, però stavolta francamente non sono d’accordo con questa polemica. Mi spiego meglio: secondo me è inutile discutere sulle trovate commerciali. E questa iniziativa di Trenitalia non è altro che una trovata commerciale. L’accompagnatore serve soltanto a costringere a far viaggiare due persone e a garantire comunque il pagamento di un biglietto. E’ una fesseria, sono d’accordo, come tutte le iniziative di questo tipo, ma non è altro che una trovata commerciale e come tale deve essere presa.

  6. mary says

    Sicuramente si rivolgeranno solo a famiglie etero..Gulp :((

  7. cybergrrlz says

    @Lev, ma sono assolutamente d’accordo. è una cosa sessista. facessero gli sconti per disoccupati, cassintegrati, studenti, e tra questi sicuramente ci saranno tante donne ma mica tutte. mah!

  8. Lev Petrovitch Uljanov says

    @cybergrrlz fammi sapere cosa ti dicono quando ti presenti con la tua compagna. Perché se ti dicono di no ovviamente è discriminazione… Ma lo è anche se ti dicono di sì! Perché se si presentano due uomini pagano due biglietti…
    @pinke ottima idea 🙂 Ti dirò, lo farò anche io dall’altra parte: chiederò alle fanciulle in fila se vogliono “smezzare” il biglietto 🙂

  9. cybergrrlz says

    ahahahahaha
    pinke, effettivamente è un’idea!

  10. pinke says

    vorra’ dire che d’ora in poi quando dovro’ viaggiare in treno da sola mi appostero’ in stazione alle macchinette come i tossici e andro’ a importunare gli uomini in coda per fare il biglietto chiedendogli di diventare miei amici per il tempo del viaggio..

  11. Davide says

    Mail bombing a Trenitalia, subito!
    E informare tutte le donne e gli uomini a rifiutarsi ad accettare simili condizioni 😀

  12. elvira says

    Iniziativa discutibile, ma chiaramente è stata fatta in questo modo perché così almeno 1 biglietto deve essere acquistato.
    E più che la donna che deve essere accompagnata, io ci vedo la donna come “accompagnatrice” -> lui doveva viaggiare comunque, e doveva acquistare il biglietto, noi ti facciamo viaggiare gratis così lo puoi accompagnare (di solito sono gli accompagnatori dei disabili che hanno i biglietti/ingressi gratuiti!), ovvero come “oggetto che fa presenza”.
    mah!