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L’amor paterno (parte II°)

C’è stato un padre che ha accoltellato la figlia di tre anni perchè pare avesse litigato con la madre e sua compagna.

Oggi invece abbiamo un “padre” che ha ammazzato la figlia, e anche il cane, per puro senso del possesso. Giusto pochi giorni dopo che la sua ex si era risposata.

Il corriere online affronta l’argomento in tono giustificativo. Questa sottospecie di padre padrone sarebbe stato tanto disperato per il fatto che la figlia fosse stata affidata alla madre che piuttosto che lasciarla vivere ha preferito ammazzarla e portarsela al creatore. Forse che il corriere ci può dire se anche il cane era stato affidato alla ex a tal punto da giustificare perfino il canicidio?

Noi comprendiamo via via i livelli di complicità culturale ai quali si prestano le varie fonti stampa per porre sul piatto della trattativa di un regime evidentemente terroristico, qual è quello degli affidi dei minori oramai strumento dei padri separati per ricattare le donne e i bambini su tutti i fronti, la questione del perfido ddl destrorso sull’affido condiviso.

Comprendiamo che la stampa contribuisce ampiamente a terrorizzare le madri dicendo loro che la prossima volta che vorranno l’affido dei propri figli devono ricordarsi che il loro ex potrà ammazzare i bambini (o potrà ammazzare lei).

Ci chiediamo quanto ancora la stampa dovrà andare avanti in una mistificazione giustificatoria degli assassini senza dover subire critiche di nessun genere.

Le donne che hanno avuto a che fare con soggetti poco equilibrati, violenti, abusanti, evidentemente non vogliono che i loro figli siano affidati a quegli uomini.

Bisognerebbe dunque analizzare il fatto che la legge sull’affido condiviso, e parliamo anche di quella esistente, la 54/2006, e la propaganda dei padri separati hanno realizzato le condizioni affinchè un padre si sentisse perfino giustificato – perchè vittimizzato nei suoi istinti di possesso – nel togliere la vita alla ex o alla propria figlia e hanno realizzato le condizioni affinchè un giudice concedesse diritto di visita e frequentazione di un minore anche a padri che come possiamo vedere non sono in condizione di poter svolgere alcun ruolo genitoriale.

Quante altre bambine e bambini e quante altre donne, ex mogli, ex conviventi, devono ancora morire prima di capire che affidare il monopolio degli affidi dei minori agli ex mariti violenti è come fornire un’arma di vendetta, feroce, senza ritorno, a questi uomini pieni di sentimento di odio, possesso e vendetta?

—>>>Su Bollettino di Guerra potete farvi una idea su come viene concepito da troppi uomini il rapporto/proprietario con la ex moglie e con i figli.

Petizione online: Mai affido ai genitori violenti!

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. Ale says

    Ho letto le parole della compagna su Il Messaggero. Cito: “Amava tantissimo i bambini e per questo avevamo intenzione di aprire un asilo insieme […]”.
    Al che mi viene da pensare… e se non li avesse amati? Mamma quanta incoerenza. Mischiare in questo modo i sentimenti e sperare in una assoluzione. Ma veramente stiamo degenerando.

  2. Alessandra says

    Infatti anche io sono rimasta molto male per il tono assolutorio dell’articolo, e per quello ancor più tenero del TG La7 quando ha dato la notizia. Povero padre solo e abbandonato. Credo che ormai il giusitificazionismo verso i padri assassini ha toccato livelli tragicomici: non capisco allora perché le madri che uccidono i figli vengano invece indicate come mostri, spesso con l’aggravante di essere delle veline frustrate che non accettavano la maternità e i limiti che impone (memento Mary Patrizio). Si sottolinea sempre il dolore dell’uomo per la separazione: ma i padri con gli unici a soffrire? Tra l’altro anche quest’uomo aveva una nuova compagna, segno che un po’ di lucidità per andare avanti ce l’aveva avuta. E nessuno che si soffermasse a pensare un attimo alla sua ex, che non vedrà più sua figlia e che, nella demenza ormai generalizzata, faranno pure sentire in colpa.
    Sono disgustata.

  3. luisa says

    su repubblica c’è scritto che la ex si era sposata da pochi giorni. io mi ricordo che il mio ex, anche dopo anni dalla eparazione, quando ha saputo che mi sono risposata avrebbe fatto di tutto per farmi soffrire.quello che lo disturbava era che io potessi essere felice senza di lui. finchè ero stata sola, con un figlio da mantenere senza che lui contribuisse quasi mai, andava tutto bene. non mi soprenderebbe dunque sapere che questo possa essere successo anche ad altre.